Ultimo aggiornamento alle 16:13
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

contributo

«Perché Sanremo è Sanremo. Dalla tv ai social»

Ci sono pochi momenti in cui l’Italia si ferma unita davanti alla televisione. Uno di questi è il Festival della Canzone Italiana, noto ai più come Festival di Sanremo. Iniziato nel 1951 non nel p…

Pubblicato il: 04/02/2022 – 11:19
di Domenico Lo Duca
«Perché Sanremo è Sanremo. Dalla tv ai social»

Ci sono pochi momenti in cui l’Italia si ferma unita davanti alla televisione. Uno di questi è il Festival della Canzone Italiana, noto ai più come Festival di Sanremo. Iniziato nel 1951 non nel più ampio successo di pubblico, gli annali infatti raccontano di un numero limitato di presenti, in quasi settant’anni si è trasformato in una vera e propria macchina commerciale perfetta.  Scandali, polemiche, voci di corridoio e ovviamente tanta tanta musica. Trampolino di lancio dei più grandi nomi della musica italiana Modugno, Tenco, Mina, Lucio Dalla per citarne alcuni, nel tempo il Festival nazional popolare si è trasformato adeguandosi ai tempi arrivando, quasi fosse stato calato nell’elisir dell’eterna giovinezza, fino ai giorni nostri.
Se in passato però l’unica protagonista del Festival era la musica, da quel palco sono stati lanciati successi mondiali come nel “Nel blu dipinto di blu” di Modugno (1958), che fu un punto di rottura del panorama musicale italiano, segnò infatti l’inizio di una nuova era influenzata dal rock e dallo swing; nel tempo Sanremo è diventato anche icona di stile, moda e tanto altro. Nei primi anni il Festival non si svolgeva nella location attuale, il Teatro Ariston, ma al teatro del Casinò ma l’avvento della televisione e l’apertura agli ospiti internazionali spinsero nel 1977 al cambio di sede. Col tempo non è cambiata solo la location ma anche la formula di gara. In alcune edizioni ad esempio la stessa canzone veniva cantata da due cantanti diversi. Pensiamo a “Ciao amore ciao” di Tenco cantata anche da Dalidà o “La prima cosa bella” cantata nel ’70 da Nicola di Bari e i Ricchi e Poveri.
Ci furono diverse fasi di declino in cui il Festival si allontanò dal cuore degli italiani tanto da spingere la Rai a partire dal ’73 a trasmettere la sola serata finale e non tutte e cinque come siamo abituati oggi. Il merito di aver riportato in alto la manifestazione va sicuramente a uno dei grandi della televisione italiana, Pippo Baudo, che negli anni ’90, complice una formula rinnovata, una scelta musicale adeguata e una conduzione magistrale, portò il Festival ad essere un vero e proprio evento varietà. Erano quelli gli anni in cui aveva come protagonisti Andrea Bocelli, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Giorgia nomi che nel tempo sono divenuti colonne portanti della nostra musica in Italia e nel mondo. Ma se nei primi anni 2000 il Festival subì nuovamente un calo di attenzione con l’avvento dei social è tornato ad essere quel meccanismo quasi perfetto che tiene incollati allo schermo milioni di italiani di tutte le età. E si perché se da molti era considerato roba da “vecchi”, oggi complice anche le scelte musicali dei direttori artistici che strizzano l’occhio alla generazione Z ma anche alla vecchia guardia, Sanremo è seguito anche dai giovanissimi tanto da far nascere con l’ultima edizione anche il Fantasanremo, fantagiuoco riguardante il Festival che consistente nell’organizzare e gestire squadre virtuali formate dagli artisti in gara. Un team, cinque artisti, un capitano!   Con edizioni degli ultimi anni targate Amadeus la manifestazione ha spiccato il volo non solo in tv, ma anche e soprattutto sui social inondati di meme e parodie di vario genere che catalizzano l’attenzione non solo sulle canzoni ma anche su tutta la cornice festivaliera. La potenza mediatica acquisita dal festival trova la sua sintesi nel successo straripante dei Måneskin che in poco più di un anno sono divenuti la band italiana più seguita al mondo. Sanremo quindi non è solo festival della musica, ma lo specchio dell’animo italiano, un caleidoscopio di moda, cultura, tendenze musicali mal visto da tanti ma amato dai più. Il Festival non sarebbe tale se non ci fossero le polemiche e gli scandali (vedesi la famosa farfallina di Belen o la più recente polemica sulla performance di Achille Lauro), ma fortunatamente esiste e per gli appassionati del genere, come chi scrive, la settimana di Sanremo rappresenta un vero e proprio bagno di piacere. Perché Sanremo è Sanremo e fortunatamente esiste.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x