In Marocco i soccorritori sono entrati nel tunnel scavato per estrarre il piccolo Ryan dal pozzo in cui è caduto quasi cento ore fa. Nel tunnel è entrata anche una squadra di medici, pronti a prestare il primo soccorso al bimbo di 5 anni, di cui si ignorano al momento le condizioni di salute. Sul posto è presente anche un elicottero della gendarmeria reale marocchina, pronto a trasportare il bambino in ospedale. Il tunnel è stato completato intorno alle 13.30.
Intanto la polizia ha disposto un cordone di sicurezza attorno al pozzo dove si trova Ryan, perché l’elicottero di soccorso possa atterrare. La folla scandisce “Allah ou akbar”, in attesa di vedere il piccolo. E si diffonde la notizia dell’arresto della donna che nei giorni scorsi aveva creato un finto profilo Twitter e aveva comunicato la falsa notizia della morte di Ryan. La polizia giudiziaria l’ha rintracciata e arrestata in meno di 12 ore.
In mattinata un filo di speranza è arrivato dalla telecamera in fondo al pozzo: Ryan si muove, mentre il papà conferma: «Gli ho parlato via radio, ho sentito il suo respiro, respira a fatica, ma è vivo».
Gli abitanti del posto si sono fatti carico di ospitare i numerosi volontari che sono arrivati a Tamrout nella speranza di poter essere utili. Le preghiere per Ryan risuonano ogni giorno nelle 60 mila moschee del Marocco. Poi c’è anche chi specula sulla tragedia. Una pagina Facebook è stata creata a nome del padre di Ryan che in realtà non ha nemmeno un telefono cellulare. E c’è chi approfittando dell’onda di emozione suscitata dal caso ha creato magliette che si vendono a 16,68€, spedizione inclusa.
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