«Lo scontro nel centrodestra? Non temo per la mia maggioranza»

CATANZARO «Non credo che ci potrebbero essere effetti sulla maggioranza in Calabria, la maggioranza è molto coesa. Poi, ho perfetta coscienza del fatto che fin tanto che il governo regionale dimostra di essere operativo e di andare bene, tutto va bene anche nella maggioranza, per cui non sono preoccupato di questo». Nel giorno dei primi bilanci sull’attività della “sua” Regione, Roberto Occhiuto dedica un passaggio alle fibrillazioni politiche che attraversano il centrodestra a livello nazionale dopo la debacle sul Quirinale. E non si dice particolarmente preoccupato per le conseguenze sulla coalizione che governa in Calabria. «Certo – sottolinea –, quello che è avvenuto dimostra che c’è stata un’incapacità da parte delle leadership nazionali. Mattarella è un ottimo presidente della Repubblica, ha grande equilibrio, ha fatto un discorso straordinario al Paese alla Camera. Forse sarebbe stato meglio che su Mattarella si fosse deciso di confluire dal primo o dal secondo giorno e non che si arrivasse per incapacità dei partiti di trovare un nome nuovo. Però questo dovrebbe interrogare le leadership nazionali». Il pensiero di Occhiuto è rivolto ad altro: «Sono molto impegnato anche nell’interlocuzione con altri presidenti di Regione, con cui sto consolidando un buon rapporto. Credo che nei prossimi anni il ruolo dei presidenti di Regione e dei sindaci possa diventare sempre di più una risorsa anche per la politica nazionale».

«Il centro ha senso soltanto se non è una riunione di reduci»

Più nello specifico, il governatore spiega che «se il centro è una riunione di reduci serve a poco. Io ho iniziato nel movimento giovanile della Dc e ho grande rispetto per alcune esperienze politiche importanti che ci sono state in Italia, ma ogni cosa ha il suo tempo. Se il centro diventa una unione di nostalgici o di reduci non può rappresentare il futuro del Paese. Se il centro invece diventa un luogo politico capace di interpretare le nuove fratture sociali, allora questo ha un altro significato. Oggi ci sono fratture sociali che nessuno interpreta più, quindi quello che nasce si può chiamare centro o Pippo ma dev’essere comunque una cosa nuova, riprendere schemi del passato lontani dai cittadini non serve a nulla».

«Ho trovato una Regione che sembrava non governata negli ultimi 10-15 anni»

«Penso che non ci sia mai stato – ha detto ancora Occhiuto – un presidente che in tre mesi si è occupato quasi esclusivamente di problemi regionali. Ho anche rotto delle liturgie, come le interpartitiche in campagna elettorale: la dimensione politica mi appartiene, ma ho sempre pensato che qui devo essere un uomo di governo, non ho fatto mai polemiche con le gestioni precedenti del centrodestra, gestioni che negli ultimi anni sono state molto travagliate». Occhiuto ricorda «la gestione positiva di Jole Santelli. Poi, dopo, le elezioni erano date lì lì ogni due mesi e programmare era difficile, normalmente e legittimamente non ci si poteva aspettare grandi cose. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, non serve parlarne». Arrivato in Cittadella, il presidente dice di aver «trovato una regione che in molti ambiti è sembrata non governata negli ultimi 10-15 anni, forse lo sapevo anche. Ma il mio atteggiamento dev’essere quello di guardare i problemi, affrontarli e risolverli e non attardarmi sulle responsabilità di altri perché altrimenti i problemi non li risolviamo». (redazione@corrierecal.it)