Ultimo aggiornamento alle 9:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

la serata finale

I “Brividi” di Mahmood & Blanco conquistano Sanremo

La leggerezza di Sabrina Ferilli, l’elogio della gentilezza di Marco Mengoni e l’omaggio alla Carrà

Pubblicato il: 06/02/2022 – 6:48
I “Brividi” di Mahmood & Blanco conquistano Sanremo

Mahmood & Blanco vincono il festival di Sanremo 2022 con il brano Brividi. Al secondo posto si è classificata Elisa, con O forse sei tu; al terzo Gianni Morandi con Apri tutte le porte.
“Devo salutare la mia mamma”. E subito dopo la vittoria al festival di Sanremo, il giovanissimo Blanco scende in platea per abbracciare e baciare sua mamma, seduta tra il pubblico.

Questa la classifica finale del festival di Sanremo 2022 dal quarto al 25/o posto: Irama, Sangiovanni, Emma, La Rappresentante di Lista, Massimo Ranieri, Dargen D’Amico, Michele Bravi, Matteo Romano, Fabrizio Moro, Aka 7even, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Noemi, Ditonellapiaga e Rettore, Rkomi, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob e Hu, Yuman, Le Vibrazioni, Giusy Ferreri, Ana Mena, Tananai.
La serata finale di Sanremo 2022. Si apre con l’Inno di Mameli suonato dalla banda della Guardia di Finanza, che poi lascia la scena sulle note della marcia Armi e Brio.

Il “non monologo” di Sabrina Ferilli

“Ma come stai, come fai ancora a stare in vita? Non sei normale, fai ore e ore di maratone di 10-15 ore al giorno, Mentana ti fa un baffo, lo surclassi a sinistra”. Abito lungo color cipria, Sabrina Ferilli entra in scena e scherza sulla ‘resistenza’ di Amadeus, gli sfila la giacca: “Dove ce le hai le pile? Secondo me quando va dietro le quinte va a ricaricarsi alla colonnina: è un presentatore ibrido”. “Amadeus, sei un fenomeno, la forza tua ce l’hanno in tre: Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Mattarella”, dice l’attrice che sul futuro aggiunge: “Se tante volte non volessi più fare il festival, questa serata falla brutta brutta brutta, perché se questi della Rai non decidono chi ti può sostituire, ti chiedono di restare altri sette anni, lo vedi come funzionano le cose in Italia”.
“Non ho monologhi stasera”, premette subito Sabrina Ferilli quando Amadeus le annuncia che è venuto il ‘suo momento’ sul palco dell’Ariston. “Sono stati due anni molto duri, monologhi ce ne siamo fatti anche tanti, molti temi anche fra i più belli sono stati già toccati dalle mie bravissime colleghe. E allora – spiega l’attrice – mi sono messa a pensare che cosa avrei potuto dire”. “Ho pensato che avrei potuto parlare di famiglie, di donne che fanno tanto, hanno i figli, lavorano, educano, una roba articolata, ma io figli non ce li ho, sono un’attrice avviata, c’ho pure un marito benestante, perché devo andare sulle palle a loro”, spiega Sabrina. “Avrei potuto parlare di uomini che hanno troppo potere ancora, decidono pe le donne, occupano tutti i livelli della gerarchia lavorativa: allora, ho pensato, chiedo se posso far fare un monologo agli uomini che comandano, non mi sembrava il caso”. Altra ipotesi, “la bellezza, quella più profonda, quella interiore, delle imperfezioni fisiche, ma io sono quattro giorni che magno radici per entrare in questo vestito, non avrei avuto credibilità. La bellezza càpita, è vero, ma ce se lavora pure parecchio. Allora – continua – avrei potuto parlare di amori, quelli asfissianti, delle dipendenze amorose, mi sembrava interessante, ma poi ho pensato che Amadeus ha il profilo social di coppia, se non sono dipendenze quelle…’.

Le Farfalle Azzurre

Volteggiano sul palco dell’Ariston al ritmo di Upside Downsono le Farfalle Azzurre, le campionesse olimpiche di ginnastica ritmica. Le atlete hanno il loro Big preferito in gara, Sangiovanni (il cui brano si intitola proprio ‘Farfalle’) come testimonia un video che stanno pubblicando sui loro canali: “Ciao Sangio, siamo le farfalle olimpiche, un grandissimo in bocca al lupo per il tuo Sanremo”.

L’elogio della gentilezza di Marco Mengoni

Nell’ultima serata c’è anche l’elogio della gentilezza di Marco Mengoni, che con Filippo Scotti legge la Costituzione, porta i versi di Franco Arminio, ricorda agli hater che “la tastiera può essere un’arma e va usata con cura”.
“Gentilezza e verità, che è quello che voglio io dalla vita. Essere il meno giudicante possibile”, dice poco prima di salire per la quarta volta nella sua carriera sul palco dell’Ariston. La prima volta è stata in gara nel 2010 poi nel 2013, quando vinse con L’Essenziale, e nel 2019 come ospite fisso del festival di Claudio Baglioni con il compito di aprire la manifestazione con un toccante omaggio a Sergio Endrigo. “In questi giorni ho pensato al festival del 2013, non me lo sono goduto abbastanza, avevo solo 24 anni. Ogni volta è stato diverso – si racconta il cantautore -. Si cresce, si fanno esperienze, ed è bello tornare per vedere come ti rapporti con il palco, quanto riesci a cambiare e a maturare. E’ un confronto con te stesso. E con la tua musica che cresce con te. E si diventa più coraggiosi, tanto da uscire con un disco influenzato dal soul dal rhythm and blues, dal gospel”. Il riferimento è all’ultimo suo lavoro Materia (Terra), che gli ha appena regalato il 60/o disco di platino della sua carriera. E in cui racconta se stesso, con gentilezza e verità. “Oggi sono consapevole dei miei limiti, ma anche dei miei pregi”.
Ma Marco si sente capito? “Non sempre. Il mondo è talmente pregno di cose, siamo tutti qualcosa di unico. Come ha detto Drusilla, siamo tutti unici, e nell’unicità è difficile comprendersi, ma bisogna provarci”. Intanto è arrivato un festival che ha raccolto consensi e ascolti da capogiro. “Anche io l’ho visto e mi sono divertito. Il successo conferma che c’era bisogno di show, di varietà, di ascoltare, parole e canzoni, c’era il bisogno di divertirsi. Ho visto trasparire la voglia di condivisione, di ricominciare perché – diciamolo – non se ne può più. Siamo animali sociali che sono stati messi a duro prova ma abbiamo bisogno del contatto e della condivisione. Abbiamo capito che non sempre uno schermo ci può aiutare. Gli haters? Io uso la gentilezza”.

Eterna Raffaella Carrà

L’Ariston si scatena e poi premia con la standing ovation un assaggio in anteprima mondiale del musical Ballo Ballo, tratto dal film Explota Explota. Sulle note di brani indimenticabili, Ballo Ballo, A far l’amore comincia tu, Rumore, Fiesta, riarrangiati ad hoc dal maestro Leonardo De Amicis, vanno in scena le coreografie firmate per l’occasione da Laccio – uno dei giovani direttori artistici e coreografi italiani più eclettici e poliedrici – con l’amichevole coordinamento artistico di Sergio Iapino, inquadrato in platea. Un’ideale “apertura” del tour globale che, restrizioni permettendo, debutterà tra fine 2023 ed inizio 2024 e attraverserà i palcoscenici di tutto il mondo.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x