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Ferrovie, Legambiente: «In Calabria ridotta di un quarto la mobilità in dieci anni»

L’associazione ambientalista denuncia il taglio degli Intercity che hanno incrementato il divario tra regioni: «Con il 47% in meno penalizzato il Sud»

Pubblicato il: 08/02/2022 – 12:00
Ferrovie, Legambiente: «In Calabria ridotta di un quarto la mobilità in dieci anni»

CATANZARO La Calabria è tra le regioni in cui negli ultimi dieci anni continua a soffrire i ritardi maggiori in termini di possibilità di spostamento nazionali e regionali, con meno treni, più lenti e vecchi. Allargando così il divario con altre aree del Paese per la ineguale qualità del servizio ferroviario. Lo evidenzia Legambiente nel rapporto Pendolaria 2022 da cui emerge quasi il 25% in meno di spostamenti su treni. Questo perché ricordano gli ambientalisti «dal 2009 gli spostamenti nazionali in treno sono aumentati in totale di 46mila passeggeri al giorno, ma con grandi differenze: quelli sull’alta velocità sono cresciuti del 114%, mentre quelli sugli Intercity sono diminuiti del 47%, perché, se l’offerta dei primi è cresciuta, quella dei secondi si è ridotta. Per cui i territori fuori dalle tratte veloci hanno visto ridurre le possibilità di spostamento».
Da qui l’incremento delle differenze: in alcune si registra addirittura un calo, come la Campania (-43,9%), che aveva toccato il picco di 467.000 viaggi nel 2011 a circa 262.000 nel 2019, il Molise (-11%, con al momento solo due coppie di treni al giorno sulla Termoli-Campobasso), l’Abruzzo (-19%), la Calabria (quasi -25%) e la Basilicata con un calo del 35%. Mentre sono aumentati in Lombardia, Alto Adige, Puglia, Toscana.
L’associazione ambientalista spiega che «dopo i tagli nei trasferimenti delle risorse dallo Stato alle regioni per il servizio di trasporto, in alcune regioni si è deciso di investire per non ridurre il servizio, mentre in altre è stato ridotto e gli investimenti rinviati».
A causa delle limitazioni imposte dalla pandemia nel 2021 sono diminuiti i passeggeri dei treni Alta velocità e Intercity (fino a -40%) e regionali (-45%). L’anno scorso, tuttavia, sono arrivati 105 nuovi treni che si aggiungono ai 757 già immessi sulla rete ferroviaria.

La situazione in Calabria

«Nel dossier Pendolaria 2022, oltre alle gravi e ormai note criticità del sistema ferroviario calabrese, dovuti alla presenza di treni troppo vecchi e vetusti, alle poche corse e al deficit dell’alta velocità, per citarne alcune» dichiara Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, «emergono anche aspetti positivi, quali gli interventi previsti sulle reti dei gestori regionali ( non RFI) : 280 milioni per il potenziamento ed ammodernamento della Cosenza -Catanzaro gestita da Ferrovie della Calabria o l’ammodernamento della linea Jonica nella tratta Sibari-Catanzaro, in via di elettrificazione, i cui lavori già avviati, seppure a rilento, dovrebbero concludersi entro il 2023 ( per un costo di 500 milioni di euro incluse soppressioni di passaggi a livello ed il rinnovo delle stazioni). Tra le positività, previa verifica dei tracciati dei progetti e dei relativi impatti ambientali, spicca anche il finanziamento previsto dal Fondo complementare del PNRR con il quale sono stati stanziati 9,4 miliardi di euro per la realizzazione di alcune prime tratte della nuova linea AV Salerno-Reggio Calabria. Si tratta di segnali importanti verso la realizzazione di un sistema di trasporti sostenibile che , oltre a tutelare l’ambiente, potrà migliorare la qualità della vita dei calabresi».

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