LAMEZIA TERME Città Metropolitana, Comuni di Reggio Calabria, Cosenza e Corigliano Rossano aderiscono all’iniziativa contro il caro bollette: domani sera saranno spente simbolicamente le facciate dei palazzi istituzionali e dei monumenti.
«Giovedì sera Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio, sedi istituzionali della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria, saranno spenti come forma di adesione alla manifestazione promossa da Anci e Confesercenti contro il caro bollette». È quanto affermano, in una nota congiunta, i vicesindaco Carmelo Versace e Paolo Brunetti, rilanciando l’iniziativa promossa da Anci e da Confesercenti per «una protesta simbolica per far comprendere, al Governo, i rischi a cui sono esposte le economie degli enti locali e, conseguentemente, l’erogazione continua dei servizi pubblici ai cittadini».
«Secondo le stime di Anci – continuano – è previsto un aggravio di almeno 550 milioni di euro per le amministrazioni comunali su una spesa complessiva annua per l’energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro. Temiamo che, ancora una volta, il rischio diventi quello di mettere gli amministratori territoriali di fronte alla scelta tra salvaguardare gli equilibri di bilancio ed erogare prestazioni alle comunità».
«Questa crisi – concludono Versace è Brunetti – si ripercuote sulle famiglie, sulle imprese ed anche sulle amministrazioni pubbliche. Bisogna prendere coscienza di questo ed agire di conseguenza per evitare difficoltà e disagi che nessuno può permettersi in un momento storico estremamente complesso e particolare».
Anche il Comune di Cosenza aderisce alla protesta di Anci per richiamare l’attenzione sul caro bollette. Giovedì 10 febbraio, alle ore 20,00, sarà spenta a Cosenza la Confluenza dei Fiumi, seguendo l’esempio di lasciare simbolicamente al buio per un giorno un monumento pubblico. «Condividiamo l’appello del presidente nazionale di Anci, Antonio De Caro, ripreso dal presidente di Anci Calabria Marcello Manna – sottolinea il sindaco di Cosenza Franz Caruso – perché riteniamo di dover richiamare l’attenzione sugli eccessivi rincari dell’energia elettrica, una sorta di capestro nei confronti degli enti locali già gravati da situazioni finanziarie che ne hanno ingessato ad ogni livello la capacità di spesa, con notevole difficoltà a garantire l’erogazione dei servizi essenziali. Diventa, pertanto, imprescindibile – sottolinea ancora Franz Caruso – che il Governo centrale si faccia carico di questa gravosissima situazione che rischia di minare ulteriormente alle fondamenta la tenuta finanziaria dei Comuni. E’ per questo che invochiamo – ha concluso il primo cittadino di Cosenza – l’adozione di urgenti misure di sostegno, come un apposito fondo per compensare i maggiori costi sostenuti dai Comuni, che tengano conto del particolare momento che stanno vivendo nel Paese gli enti locali».
Alla forma di protesta aderisce anche Corigliano Rossano con lo spegnimento delle luci del Castello ducale e della Torre dell’orologio.
«Il rincaro dei costi dell’energia – dichiara il sindaco Flavio Stasi – ci riguarda direttamente perché se è vero che da una parte stiamo intercettando come Comuni numerose risorse da parte del Pnrr è anche vero che ci troviamo una spesa maggiorata per quanto riguarda il corrente. L’auspicio è che, attraverso questa iniziativa simbolica, si capisca a quali rischi si va incontro. Spegniamo la luce nel nostro comune perché il Governo possa introdurre azioni di sostegno».
«Le risposte dal governo alle nostre richieste non sono sufficienti. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. Per questo motivo giovedì 10 febbraio, alle ore 20, molti Comuni del Paese spegneranno simbolicamente l’illuminazione di un edificio rappresentativo o di un luogo significativo per la comunità. Speriamo che in questo modo si possa comprendere a quali rischi si va incontro se non si interverrà presto con un sostegno adeguato a coprire almeno tutti gli aumenti previsti in questi mesi».
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