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Lega, «finanziamento camuffato per coprire il “buco” di Radio Padania»

I pm Milano chiedono di condannare il tesoriere e deputato del Carroccio Centemero a 8 mesi

Pubblicato il: 09/02/2022 – 21:15
Lega, «finanziamento camuffato per coprire il “buco” di Radio Padania»

MILANO La Procura di Milano ha dimostrato che «il 13 giugno del 2016 per volontà di Bernardo Caprotti», patron di Esselunga morto quello stesso anno, «sono stati erogati 40mila euro alla Lega, camuffati da liberalità nei confronti dell’associazione ‘Più voci’» e «che sono serviti per pagare i debiti della voragine aperta della Lega, che è Radio Padania». Lo ha spiegato nella sua requisitoria il pm Stefano Civardi davanti all’undicesima penale, prima di chiedere la condanna a 8 mesi per il tesoriere e deputato del Carroccio Giulio Centemero per finanziamento illecito ai partiti.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 14 febbraio, quando prenderanno la parola per l’arringa i legali di Centemero, gli avvocati Roberto Zingari e Giovanni Ponti. Col «processo di Genova in corso», ha spiegato il pm, e col
«problema della confisca dei soldi che poi è arrivata» sui famosi 49 milioni di euro di cui si è persa traccia «il modo più semplice per finanziare la Lega – ha aggiunto il pm – era pagare i debiti, versare i soldi nella voragine aperta della Lega che è Radio Padania».L’ordinamento, ha chiarito il pm, «richiede che quando
finanzi un partito devi dirlo, devi essere trasparente», mentre «è reato quando lo fai senza ammetterlo», ossia passando come in questo caso, secondo l’accusa, per un’associazione.
‘Più voci’, associazione tra i cui soci figuravano, oltre a Centemero, anche i revisori contabili per la Lega in Parlamento Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba (già condannati a Milano in un altro processo sul caso Lfc), con quei 40mila euro da Esselunga, ha detto il pm, ha «fatto due cose».
Ha «finanziato Radio Padania con 10mila euro e ha girato 30mila euro a Mc, che lo stesso Centemero indica come una società partecipata dalla Lega». Società quest’ultima che, poi, con parte di quel denaro ha pagato anche un «convegno del 25 giugno 2016 a Parma, organizzato dalla Lega per la costruzione del cantiere del centrodestra».
«Il contributo che Caprotti voleva dare alla Lega – ha spiegato ancora il pm – è stato dato a ‘Più voci’ per bocca del tesoriere della Lega, questa è la realtà sostanziale, un fatto solare, la trasparenza non è stata rispettata». La presunta soluzione illecita che venne trovata, secondo la Procura, fu «far arrivare il contributo attraverso la strada traversa del finanziamento all’associazione, così nel bilancio di Esselunga non troviamo un contributo al partito politico, ma ad un’associazione». Nessuno, tra l’altro, ha aggiunto Civardi, «ha mai conosciuto l’associazione, che non esiste in pratica e che viene fuori su internet solo per l’altro processo in corso a Roma», dove è imputato sempre Centemero.
Il pm nel chiedere la condanna ha ricordato, in particolare, una delle tre testimonianze arrivate nella scorsa udienza, quella di Marco Zambelli, ex direttore affari generali (fino al 2018) di Esselunga. «Centemero prima mi disse che il finanziamento doveva andare a Radio Padania e poi che invece doveva andare all’associazione ‘Più voci’ e così venne fatto, l’indicazione del cambio di beneficiario dell’erogazione fu data da Centemero», aveva spiegato il teste.
«Incontrai Centemero – aveva detto Zambelli, rispondendo alle domande del pm Civardi davanti al giudice Maria Idria Gurgo di Castelmenardo – dopo una richiesta di Caprotti che mi invitava a vederlo e lo incontrai in via Bellerio nella sede della Lega. Faceva parte del mio compito di curare le relazione esterne». E ancora: «Caprotti è sempre stato legato, come noto, al centrodestra e alla Lega e fu lui a dirmi che bisognava aiutarla in qualche modo con un’erogazione. Decideva Caprotti chi finanziare».
Oggi i legali di Centemero, imputato anche a Roma per finanziamento illecito, hanno depositato ai giudici delle dichiarazioni difensive del deputato, che non ha potuto essere presente in aula perché «impegnato in votazioni». È stato ascoltato oggi in aula anche un consulente della difesa che, in sostanza, ha illustrato la regolarità del finanziamento da 40mila euro.
Il pm nel suo intervento, invece, ha fatto riferimento pure a una «mail dell’ottobre 2017» nella quale Centemero, «dopo la confisca di Genova e scrivendo a due dirigenti della Lega, tra cui Luca Morisi, e mettendo in copia anche Di Rubba e Manzoni», diceva in generale che era necessario evitare «la contestazione della elusione della norma del finanziamento illecito».

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