La Direzione investigativa antimafia, su disposizione del Tribunale di Catanzaro, ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni mobili ed immobili nella disponibilità di un imprenditore di origini calabresi stabilitosi da oltre 20 anni in provincia di Padova ed attualmente in regime di detenzione domiciliare. L’uomo era stato già colpito nell’ambito di una precedente operazione antimafia poiché ritenuto uomo di fiducia sul territorio padovano di un’associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetista, a cui, in particolare, secondo le accuse avrebbe fornito supporto logistico, economico ed investimenti imprenditoriali in provincia di Padova. Il provvedimento nasce dalle indagini coordinate dalle Direzioni distrettuali antimafia di Catanzaro e Venezia, che “hanno consentito di acclarare elementi relativi ad una pericolosità sociale sia generica che qualificata,” spiega la Dia. Le indagini hanno documentato incontri e rapporti con esponenti di spicco delle cosche di ‘ndrangheta che hanno condotto ad ipotizzare la costituzione di un’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e all’autoriciclaggio di denaro, attraverso un articolato sistema di emissione di fatture per operazioni inesistenti, i cui pagamenti sarebbero stati schermati grazie alla compiacenza di funzionari di banca. Con il provvedimento di oggi sono stati posti in sequestro beni mobili registrati, una società operante nel settore delle costruzioni con sede in Milano e posizioni finanziarie per un valore complessivo di circa 19mila euro.
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