ROMA L’eurodeputata Laura Ferrara commenta la Relazione annuale sull’uso dei fondi comunitari pubblicata dalla sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali della Corte dei conti. «Un report – scrive Ferrara – che restituisce una Calabria che arranca nella certificazione della spesa, anche rispetto alle altre Regione meno sviluppate. La nostra Regione continua a registrare notevoli ritardi nella certificazione della spesa ma soprattutto rimane in cima alla graduatoria per numero di frodi e irregolarità. Quello delle irregolarità sistemiche nel controllo dei progetti finanziati in Calabria è purtroppo un dato acquisito da tempo e sul quale non si intravede alcun miglioramento. I revisori dei conti della Commissione Europea già tre anni fa avevano evidenziato che il sistema di gestione e controllo del POR Calabria presentava importanti criticità. Come se non bastasse – prosegue Ferrara – dai dati emersi durante l’ultimo Comitato di Sorveglianza, le procedure avviate attualmente a valere sul POR Calabria 2014/2020 non consentirebbero di assicurare il pieno assorbimento delle risorse e la spesa cumulata prevista al 31 dicembre 2023 si attesterebbe poco oltre i 2 miliardi, con una perdita di risorse stimabile al 9 % della dotazione dell’attuale piano finanziario per complessivi 206 milioni di euro. Ad un anno dalla rendicontazione finale del Programma operativo 14-20, con la Programmazione 21-27 da avviare e la necessità di partire anche con gli investimenti sul Pnrr, la Calabria si trova ancora a fare i conti con le sue croniche carenze: spende poco e malissimo le risorse europee destinate al territorio, all’occupazione, ai servizi sociali, al miglioramento della qualità della vita dei calabresi.
Le amministrazioni locali devono compiere un salto di qualità, non solo a livello amministrativo. La politica ha grandi responsabilità nei fallimenti di questi ultimi 20 anni in materia di spesa dei fondi europei. Gli errori del passato hanno costretto migliaia di giovani a vivere il proprio futuro lontano da questa terra. Si programmi perché si possa anche restare in Calabria e partire non sia una scelta obbligata ma soltanto una possibilità” conclude l’europarlamentare del Movimento 5 stelle.
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