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Pietropaolo: «In Regione molti funzionari si impegnano, altri meno. C’è bisogno di forze nuove»

L’assessore regionale: «Oltre 45mila domande per i Centri per l’impiego». La politica: «Centrodestra vive una fase di transizione»

Pubblicato il: 10/02/2022 – 8:53
Pietropaolo: «In Regione molti funzionari si impegnano, altri meno. C’è bisogno di forze nuove»

LAMEZIA TERME Organizzazione della “macchina” burocratica calabrese, assunzioni in arrivo e dibattito interno alle forze di centrodestra. Questi sono i temi affrontati dall’assessore all’Organizzazione della burocrazia e alle Risorse umane, già capogruppo in consiglio regionale con Fratelli d’Italia Filippo Pietropaolo nel corso del più recente episodio di 20.20, il talk di approfondimento politico in onda su L’altro Corriere Tv (canale 16), condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro. Nel sottoporsi alle domande dei conduttori che vertono inizialmente sui temi oggetto della sua delega, Pietropaolo parte dalla più stretta attualità. Nella specie, dalla protesta dei tirocinanti della funzione pubblica che, insieme ad alcuni delegati dell’Unione sindacale di base (Usb) ieri hanno bloccato le vie d’accesso agli uffici della Cittadella regionale. A far discutere, prima ancora che la richieste di stabilizzazione delle 4.400 persone che vedranno scadere i propri contratti il prossimo novembre, la reazione del governatore Roberto Occhiuto, che ha deciso di non incontrarli per non «piegarsi a una proposta fatta con prepotenza», riferendosi alle modalità scelte dal sindacato per chiedere interlocuzione alla Regione. Pietropaolo parla in tal senso di «rovesciamento del paradigma» perché «quando uno agisce linearmente e correttamente, dicendo le cose per come le pensa, secondo me sta sempre nel giusto».
A detta dell’assessore, il presidente Occhiuto «ha un rapporto particolare col sindacato», testimoniato dagli incontri intercorsi fin «da prima della costituzione della Giunta».
«Ha chiesto anche a me di incontrarli mantenendo un rapporto necessario per affrontare con loro tutte le problematiche che riguardano il percorso del personale regionale».

Il piano per le nuove assunzioni

«Ci sono tante cose da fare per stare al fianco delle imprese». Pietropaolo si sofferma poi sugli obiettivi che cercherà di assolvere negli anni della sua delega, in un periodo diversa da ogni altro per la Regione Calabria, come testimonia la mole di assunzioni calendarizzate e quelle futuribili. Con uno sguardo attento al ruolino di marcia indotto dalla pandemia: «La Regione credo abbia dimostrato già dalla scorsa legislatura una certa velocità nel superare le problematiche anche sul tema della cassa integrazione. Da poco abbiamo approvato il rifinanziamento del fondo “Calabria competitiva” per 50 milioni». Il fondo funziona come «un prestito a tasso zero alle imprese che sono in sofferenza a causa Covid e fanno fatica a accedere ai canali bancari. La Regione ha un compito importante per supplire in questa fase».
Procedure già in essere sono invece quelle per l’assunzione di personale per i Centri per l’impiego. La call ha messo a disposizione 537 più altri 21 – da leggersi a parte – per le categorie protette, suddivisi in «sette canali di finanziamento». Il percorso «va avanti dal 2019 e nel 2020 sono state predisposte alcune proposte di piano di potenziamento del Centri per l’impiego su impulso del ministero del Lavoro. Anche queste assunzioni sono in deroga», spiega l’assessore.
Già nel 2019, di fatti «si tentò di portare nel piano di potenziamento la stabilizzazione di alcuni bacini di precariato. Iniziativa che il ministero bocciò completamente per cui si è dovuti ricorrere a una formula finale che è stata approvata ad agosto del 2021». Le domande ricevute sono oltre 45mila, ma nonostante la mole, le procedure di selezione – e concorsuali, affidate alla piattaforma Formez Pa – sono già ben avviate e l’auspicio di Pietropaolo è che tutto sia concluso entro fine aprile.

«C’è moltissimo da fare e servono forze nuove»

Spunti anche sul tema più ampio della “capacità assunzionale” della Regione: «Il piano di potenziamento è nato anni fa. Dopo la conferenza stampa qualcuno ha obiettato che era una cosa dovuta o fatta in precedenza dai Cinquestelle o dal Governo Conte. Benissimo, ma per quanto dovuto non era stato ancora fatto. La “capacità assunzionale” – aggiunge – è un fatto un po’ tecnico: ogni regione deve fare un piano dei fabbisogni. A causa della legge 34 del 2019, fatta per favorire le regioni del nord, è stata molto ridotta. Nel “milleproroghe” in discussione alla Camera, anche grazie all’intermediazione del governatore col gruppo di Forza Italia, si sta ragionando della possibilità di avere una deroga di due anni. Se passerà questo emendamento ci darà la possibilità di poter fare tra il 2022 e il 2023 almeno altre 200 assunzioni». Importante, secondo Pietropaolo, poter investire su nuove forze per l’organico regionale: «C’è moltissimo da fare. – dice – Ci sono funzionari della Regione che lavorano molto, altri che lavorano di meno. C’è bisogno di una sveglia e l’unico modo è quello di inserire forze nuove. Io sono proprio per i giovani appena usciti dall’università che hanno voglia di fare». Il piano innovativo dell’assessore, anche per migliorare l’assetto burocratico che troppo spesso ha rappresentato il dito nella piaga dei problemi della Cittadella consiste in un «programma che possa valutare tutte le competenze esistenti in Regione e quelle che non esistono. Dopodiché incrociare queste competenze con le procedure esistenti e capire dove semplificarle».

«Centrodestra vive una fase di transizione. Mia candidatura a Catanzaro? Non è il caso»

Le ultime battute sono dedicate al clima politico nel centrodestra, che a detta di Pietrapaolo vive oggi «una fase di transizione».
«Penso che Meloni stia indicando il campo in cui vogliamo operare: noi stiamo qua e vogliamo operare qua, bisogna vedere cosa vogliono fare gli altri. Questa a mio avviso è una fase di transizione, con la speranza che passi e che il traguardo dia una visione un po’ più chiara del campo dove si vuole operare», dice Pietropaolo, che non è preoccupato degli smottamenti tra le forze politiche che compongono la coalizione di centrodestra sulla quale incombe, come manifestato in altre regioni, l’ombra del costituendo “grande Centro”. «Meloni sta dicendo coerentemente cosa si aspetta e cosa vorremmo si facesse come centrodestra. Non ci unisce, come nel caso di altri partiti di centrosinistra – vedasi alleanza tra Pd e Cinquestelle – la volontà di raggiungere determinati obiettivi, ma i valori che portiamo avanti». Ad oggi pare essere proprio la Calabria la regione dove la coalizione pare tenere saldamente, complice anche il suo essere un “unicum” dettato dai numeri di Forza Italia, totalmente diversi dal resto del Paese. «Ritengo che Occhiuto sia persona molto intelligente oltre che determinata e astuta. Immagino che abbia una visione a lungo termine», chiosa l’assessore, che rivolge l’ultimo spunto alle prossime amministrative di Catanzaro. «C’è stato un tavolo del centrodestra che non ha prodotto nulla, ce ne sarà un altro a breve», anticipa. «In questo momento quello che manca è  una personalità politica che sappia indicare una strada e dire “Catanzaro deve fare questo”».
A “mali estremi” possibile una sua candidatura? «Non credo sia né il tempo né il caso». (redazione@corrierecal.it)

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