CATANZARO Tre dati: il primo è che i vertici del Pd nazionale e regionale hanno aperto ufficialmente il dossier Catanzaro, incontrando i tre candidati sindaco espressione dell’area di centrosinistra Aldo Casalinuovo, Valerio Donato e Nicola Fiorita (in ordine strettamente alfabetico). Il secondo è che al momento è tutto in “stand by”, nel senso che non c’è alcuna certezza né alcuna decisione se non la linea che si dovrà perseguire l’unità del partito e della coalizione e che sarà alla fine scelta «la figura che più di tutte saprà fare sintesi e rappresentare un fronte ampio». Il terzo è che «marzo sarà il mese della verità» per quella che è «una sfida nazionale».
I big del Nazareno Francesco Boccia, responsabile nazionale enti locali dei democrat e il neo segretario regionale del Pd Nicola Irto si tuffano nella delicatissima e al momento aggrovigliata partita delle elezioni comunali di Catanzaro, incontrando anche esponenti delle parti sociale dell’associazionismo, e stabilendo il percorso che da qui alle prossime settimane dovrà portare alla definizione di tutte le scelte per il capoluogo di regione, cercando di non farsi influenzare dalle tossine sprigionate dalla celebrazione dei congressi provinciale e cittadino del partito.
In una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche la neo presidente del Pd regionale, Giusi Iemma, Boccia spiega: «Catanzaro ha tutta l’attenzione che merita perché dalla costruzione di questo fronte ampio, progressista e riformista che costruiremo, inevitabilmente si salderà un’idea nuova di Calabria che Nicola Irto sta portando avanti con tutto il Pd rigenerato e nuovo. A ottobre – ricorda l’alto dirigente del Pd – abbiamo vinto a Cosenza, due settimane dopo aver perso le Regionali, e il centrosinistra già guida Reggio Calabria: intorno alle principali città calabresi vogliamo costruire una società più giusta, che ci consenta di uscire finalmente dalla pandemia – e ci stiamo riuscendo – con l’equità, la certezza che i più deboli hanno diritti universali garantiti, come sanità e scuola. Per avere l’attuazione del Pnrr servono città amministrate da una comunità, non da un Messia o da piccolo gruppi di potere. Catanzaro è una città molto bella, con una storia che tutti conoscete e che però viene da una decadenza profonda. È sotto gli occhi di tutto quanto abbia inciso la stagione di Abramo nel declino di questa città, e la stagione di coloro che l’hanno sostenuto e hanno organizzato i modelli di potere che sono sotto gli occhi di tutti. Siamo qui per costruire un progetto di una comunità vasta: ho personalmente incontrato i potenziali possibili candidati, ogni candidato ha un’idea di città, aperta. Ovviamente con Irto lavoreremo per unire il più possibile il fronte. Noi vogliamo vincere le elezioni a Catanzaro e vogliamo unire, per vincere e unire bisogna essere molto generosi. L’anno scorso a ottobre alle Amministrative ce l’abbiamo fatta, con tanta pazienza, utilizzando gli strumenti che il Pd è capace di utilizzare, e sono sicuro che i prossimi giorni mi vedranno ancora qui con Irto, con la presidente del partito Giusi Iemma, e lavoreremo per dare a Catanzaro finalmente una prospettiva di centrosinistra». Boccia accenna anche all’esito del primo confronto con i tre candidati sindaco d’area centrosinistra: «Oggi – sostiene – c’è da parte di tutti i candidati una disponibilità alla costruzione di un fronte ampio e unito. Io penso che il Pd abbia vissuto la concomitanza del congresso, che finalmente facciamo, e delle elezioni amministrative nella primavera del 2022, Covid permettendo, tutto questo è arrivato in parallelo. Vedo invece un Pd rigenerato, grazie a Irto che sta facendo un grande lavoro da Reggio a Cosenza passando dalle altre città. È evidente che coincidendo i congressi con le scadenze amministrative questo può creare alcune incomprensioni o alcuni scatti in avanti. Con le parti sociali ci siamo confrontati su temi come cultura, industria, agricoltura. I candidati, prima di dire tocca a me, devono anche convincerci su tutti questi temi, perché se parliamo la stessa lingua sulla cultura, sui servizi, sull’industria, sull’innovazione tecnologia facciamo un passo avanti, se poi poniamo davanti a tutto diritti universali come salute, scuola e trasporto pubblico locale, siamo siamo strada giusta. Tutto questo – rimarca il responsabile nazionale degli enti locali del Pd – non è conciliabile con l’organizzazione tradizionale dei vecchi potentati locali che pensavano di controllare un sindaco: questo modello non c’entra nulla con la storia del centrosinistra, quel modello non è un modello che si sposa con la nostra idea di società né con il Pnrr».
Sulla stessa lunghezza d’onda sostanzialmente anche Irto, per il quale la tappa di oggi «è l’inizio di un percorso che la segreteria nazionale del Pd vuole seguire su Catanzaro al pari degli altri capoluoghi di regione in cui ci voterà, Genova, L’Aquila e Palermo, per poter fare di Catanzaro una battaglia nazionale com’è avvenuto a ottobre scorso. Il Pd oggi ha iniziato ufficialmente il percorso per le Comunali di Catanzaro e lo faremo nel segno forte di continuità che il segretario Enrico Letta ha messo in campo».
Quanto al tema del nome del candidato sindaco, Irto è chiaro: «Intanto, il Pd deve stare in campo. Inizieremo una discussione con i candidati che sono in campo, questo lo vedremo nelle prossime settimane anche a valle del percorso congressuale che vede il nostro partito impegnato proprio in questi giorni e a chiusura di quello. Non è che quell’esito determinerà alcuna scelta, ma voi comprenderete – sostiene il segretario dei dem calabresi parlando con i giornalisti – che dobbiamo realizzare anche a Catanzaro un grande partito che vuole essere l’asse portante di una coalizione che è un campo largo per vincere contro le destre, e la figura che sarà più di sintesi, la figura che potrà allargare di più sarà quella che ci consentirà di investire per poter vincere a Catanzaro. Ci sono tanti che si sono espressi per l’uno o l’altro candidato, lo vedremo. Comprendo l’esigenza degli organi di informazione di scrivere un nome ma abbiamo l’esigenza di posizionare in campo il Pd con una proposta politica robusta e forte. Noi – prosegue Irto – dobbiamo anche incominciare a parlare della Catanzaro del 2050: noi oggi abbiamo iniziato questo percorso, poi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane proveremo ad arrivare alla sintesi del nome del candidato a sindaco».
Sui tempi per chiudere il dossier Catanzaro né Boccia né Irto si sbilanciano più di tanto: «Dobbiamo chiudere, non mi fate dare una data ma sicuramente – afferma Boccia – chiuderemo presto. Aspettiamo la data delle elezioni dalla ministra Lamorgese ma tendenzialmente dovrebbe votarsi, pandemia permettendo, tra fine maggio e giugno. Siamo molto fiduciosi: marzo è il mese della verità, se posso chiudere prima chiudo prima ma dipenderà molto da noi. Sono sicuro che da marzo avremo il candidato o la candidata, se riusciamo a bruciare le tappe a febbraio siamo tutti più contenti». Secondo Irto «entro la prossima settimana o i prossimi 10 giorni noi avremo un’offerta politica, intanto della prospettiva e del futuro di Catanzaro. Io vorrei che si parlasse del contenuto e di cosa vogliamo fare del capoluogo di regione, su questo il Pd vuole giocarsi una sfida nazionale e su questo si gioca anche un interesse diretto del segretario nazionale».
Da Irto anche un passaggio sull’attuale situazione complessiva del Pd in Calabria. «Non è un fine l’unità, l’unità può diventare anche un mezzo in alcuni momenti. Noi abbiamo tre congressi provinciali che si chiudono unitariamente, abbiamo un dibattito aperto a Catanzaro che comunque è nei limiti della possibilità, nel senso che il 18 febbraio avremo un segretario cittadino e un segretario provinciale, non ci sono tre-quattro candidati che fanno pensare a un corto circuito. Che ci siano due mozioni in campo non è assolutamente una tragedia, semmai è la storia della nostra comunità politica che vive di organismi democraticamente eletti e che si confrontano su mozioni congressuali. Noto comunque – conclude il segretario regionale del Pd – che in tutta la regione è prevalso in larghissima misura lo spirito dell’unità». (a. cant.)
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