COSENZA «Il caso di molestie scoppiato al Valentini-Majorana di Castrolibero ha sconcertato tutta Italia. La coraggiosa denuncia partita dalle studentesse e dagli studenti del Liceo di Castrolibero – si legge in una nota del Fronte della gioventù comunista di Cosenza – ha scoperchiato un sistema di molestie ed abusi da parte di docenti che veniva sistematicamente insabbiato dalla preside pur di difendere il “buon nome” dell’istituto. Le scuole dovrebbero essere luoghi in cui ə studentə si sentano al sicuro, in cui possano crescere da un punto di vista cultura e umano, diventando ə cittadinə coscienti di domani, non un luogo nel quale essere vittima di attenzioni morbose, molestie, battutine a sfondo sessuale che causano solo sofferenza e mettono a rischio la salute mentale di chi ne è vittima. Ancora più vergognoso è l’atteggiamento degli ispettori del Miur e dell’Ufficio scolastico regionale, che ancora non hanno licenziato la preside e il professore responsabile degli abusi più gravi per paura che simili proteste possano esplodere in tutta Italia. Le studentesse e gli studenti del Valentini-Majorana – continua la nota – hanno dato una lezione di dignità e di riscatto non solo a Cosenza e alla Calabria, ma all’intero Paese, hanno messo in discussione un sistema di violenze e soprusi che si verifica ovunque e che si regge sull’aziendalizzazione della scuola pubblica e la dequalificazione dell’istruzione. Se casi del genere avvengono è perché si è dato sempre più potere ai Presidi-manager e si è scelto di prediligere l’apparenza alla sostanza, invece di un sistema d’istruzione volto a formare uno spirito critico nelle nuove generazioni si è scelto di escludere la comunità studentesca dalla vita della scuola, si è scelto di fare di noi studentə vasi da riempire e non i soggetti del processo di apprendimento. In queste settimane abbiamo assistito alla morte di Lorenzo Parelli in alternanza-scuola lavoro, alle vergognose cariche della polizia sui nostri coetanei a Torino e al tentativo della Ministra Lamorgese di minimizzare tutto. Ora cercano di insabbiare anche questa vicenda nonostante il clamore mediatico. Ma se le cose non cambiano dall’alto lo faremo noi dando la spinta dal basso!
È il momento di far sentire la solidarietà della città di Cosenza e di tutta la provincia alle studentesse e agli studenti del Valentini-Majorana, è il momento di scendere in piazza e chiedere che la Preside e questi professori vengano licenziati in tronco. È il momento di scendere in piazza e rivendicare un radicale cambiamento nel sistema scolastico affinché fenomeni morbosi del genere non si verifichino più.
Il 18 febbraio scenderemo in piazza per urlare la nostra rabbia contro molestatori e complici, contro un sistema scolastico che legittima la violenza e gli abusi e per dare il via ad un processo di costruzione di una scuola che sia un luogo sicuro per tuttə noi.
Saremo come una valanga che spazzerà via questo marciume, perché di fronte a casi del genere non si può rimanere impassibili, serve prendere una posizione netta e sostenere chi ha avuto il coraggio di denunciare e lottare. Che l’esempio del Valentini-Majorana si estenda a tutto il Paese. Il 18 febbraio alle 9 a Piazza Loreto – conclude la nota – Cosenza e provincia scendono in piazza in solidarietà alle studentesse e agli studenti del Valentini-Majorana affinché non ci siano più abusi e molestie nelle scuole».
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