CATANZARO «Continua la paralisi delle attività turistiche in Italia. Il Sud e la Calabria in particolare pagano un prezzo ancora più alto vista la vocazione turistica del territorio che per circa nove mesi all’anno, favorita dal fattore climatico, riesce a sfruttare questa grande risorsa». È quanto sostengono, in una nota, il presidente di Confapi Turismo Calabria Giovanni Giordano e il bus operator Giovanni Tomaselli che parla di «insostenibilità della situazione attuale» e sollecita un intervento da parte del presidente della Regione, Roberto Occhiuto e dell’assessore regionale al Turismo Fausto Orsomarso.
«Il comparto delle aziende private di trasporto turistico di noleggio con conducente – aggiungono Giordano e Tomaselli – vive in uno stato di completo abbandono, in centinaia hanno preso la strada del non ritorno chiudendo le proprie imprese, tantissimi purtroppo anche per sopraggiunti dichiarati fallimenti. Un settore che nelle condizioni di normale attività d’impresa pre-covid, aveva visto padroncini ‘fiduciosi’ sottoscrivere leasing per acquisto di pullman di gran turismo, ed oggi sono costretti a restituire i mezzi e pagare differenze di costo del valore del bus, svalutato da un mercato in netta flessione. Un settore che non ha trovato l’interesse della politica, escluso da ogni forma di ristori».
«In questi mesi – sottolineano ancora Giordano e Tomaselli – sono state innumerevoli le proteste che le associazioni di categoria hanno prodotto, denunciando con forza a tutti i livelli la stranezza del disinteresse verso un settore che nel contesto generale del turismo, in ogni sua forma, da quello storico/culturale allo scolastico e al religioso ha contribuito alla crescita della ricchezza del territorio movimentando migliaia di turisti. Purtroppo, le attività di mobilità turistica attraverso i bus di noleggio con conducente non sono rientrate nei vari Dpcm e dl, causando un grave danno alla possibile ripartenza del settore. Migliaia di piccoli imprenditori sono stati trattati fino ad oggi dopo oltre due anni come “gli inesistenti” provocando una caduta del fatturato pari al 100%».
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