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Gli studenti del “Valentini-Majorana” non mollano: occupazione e autogestione

Gli allievi discutono con i prof soluzioni alternative in attesa della «svolta». Programmi concordati e folti gruppi per recuperare le lezioni perse

Pubblicato il: 15/02/2022 – 7:02
di Fabio Benincasa
Gli studenti del “Valentini-Majorana” non mollano: occupazione e autogestione

COSENZA «Noi siamo con voi, ma dobbiamo tornare a fare lezione». Alcuni prof fuori dai cancelli del Liceo scientifico “Valentini-Majorana” di Castrolibero discutono con Fausto, uno degli studenti più attivi in questi 13 giorni di occupazione dell’istituto scolastico. Una manifestazione ad oltranza quella dei giovani decisa dopo le denunce presentate, prima da una studentessa 18enne (all’epoca dei fatti 14enne) e poi da una ex allieva, contenenti i dettagli delle presunte molestie subite da un professore di matematica e fisica. Confessioni che hanno attirato i media nazionali: il caso occupa ancora oggi le prime pagine dei giornali. Dopo due settimane di stop alle lezioni, in attesa della relazione dei tre ispettori inviati dal ministero e con il consiglio docenti (di ieri) conclusosi con un nulla di fatto, è tempo di tornare a studiare.
I prof, almeno alcuni di loro, hanno già mostrato la vicinanza agli studenti e si dicono pronti ad accettare un’autogestione con un programma da concordare insieme. Sono decine e decine gli studenti chiamati a sostenere gli esami al termine dell’anno scolastico in corso e dopo la Dad e la scuola a singhiozzo causa Covid, non è opportuno perdere ulteriori giorni di scuola. Il rischio concreto è di dover recuperare affannosamente il ritardo accumulato senza avere il tempo necessario da dedicare alle materie inserite nel piano di studio.

L’autogestione, la soluzione tampone

Quella dell’autogestione, al momento, pare la migliore soluzione (tampone) possibile. Lezioni all’aperto, quando e se fattibile, gruppi organizzati e programmi concordati. Le caselle di posta elettronica dei prof – in queste ore – vengono riempite dalle mail degli studenti pronti ad abbozzare un nuovo percorso di studi in attesa di una svolta. Già la svolta. Tutti i manifestanti chiedono un passo indietro alla preside Iolanda Maletta, trinceratasi ormai da giorni nel silenzio. Gli ispettori avranno alcuni giorni per valutare il materiale raccolto nel corso delle visite effettuate nell’istituto: dalle confessioni della prima studentessa che ha denunciato tutto ai carabinieri, fino alle ricostruzioni del corpo docenti, degli studenti ed ovviamente della dirigente scolastica.

La versione dei prof

«Qualcosa non ha funzionato nel patto educativo di corresponsabilità scuola famiglia che ormai rappresenta un patrimonio della legislazione», ha sostenuto la professoressa Sabina Falcone ai nostri microfoni (leggi qui). Le ha fatto eco, il prof Gabriele Petrone che aveva esortato i colleghi a non abbandonare i ragazzi ma a sostenerli in piazza il prossimo 18 febbraio, quando è prevista una grande manifestazione che vedrà protagonisti tutti gli studenti cosentini, non solo gli allievi del “Valentini-Majorana” (leggi qui).

Tornano gli ispettori, docenti pronti a chiedere la sostituzione della dirigente

Sono tornati stamane gli inviati dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nell’istituto d’istruzione superiore Valentini-Majorana di Castrolibero per accertare se la scuola abbia adottato i comportamenti stabiliti dalla normativa vigente dopo che una studentessa aveva riferito di essere stata molestata da un professore. La missione dovrebbe essere nella fase conclusiva: una volta esaurita l’ispezione, i componenti della delegazione al termine del loro lavoro presenteranno una relazione al Ministro sull’esito degli accertamenti effettuati. Gli ispettori, intanto, hanno invitato i docenti dell’istituto a interloquire con loro, in modo da avere un quadro quanto più completo della situazione. Alcuni degli insegnanti hanno già accettato l’invito e sono «pronti – riferiscono – a chiedere, formalmente, un intervento del ministro Patrizio Bianchi per apportare un cambio della direzione scolastica e ripristinare il dialogo con i ragazzi».

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