ROMA Cambia il meccanismo di selezione dei candidati ai corsi di laurea a numero chiuso, tra i quali Medicina, già a partire dal 2022 e in modo più deciso dal 2023. È quanto prevede la risoluzione approvata dalla Commissione Istruzione della Camera.
Si prevede anche che vengano prese iniziative «per garantire un incremento congruo, pari o superiore al 10 per cento del numero delle ammissioni ai corsi a Medicina» che passerebbero da 14.500 a oltre 15 mila già dal prossimo anno.
«La risoluzione approvata è un passo decisivo per rivedere i criteri di selezione nell’accesso a Medicina», dice Vittoria Casa presidente della Commissione.
«È un percorso di revisione che ragazze e ragazzi aspettavano da tempo, così come un aumento del numero dei candidati ammissibili. Dobbiamo assolutamente accompagnare i futuri medici e investire nel loro percorso formativo. Per rispondere alla crescente domanda di salute e dare al Paese standard di assistenza adeguati, occorre partire dalle università. È un investimento di lungo periodo», commenta la presidente della Commissione Istruzione Vittoria Casa (M5S), parlando con l’Ansa.
«La votazione di oggi all’unanimità certifica la volontà congiunta di Governo e Parlamento di lavorare per dare sempre più possibilità ai giovani e rispondere alle loro sollecitazioni. Sono molto soddisfatta: sono anni che discutiamo di questi temi e finalmente oggi tracciamo concretamente un percorso». Lo ha detto il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, parlando con l’Ansa all’uscita dalla Commissione VII della Camera che ha approvato la risoluzione presentata dall’onorevole Tuzi in merito all’accesso programmato ai corsi universitari. «Ora – precisa ancora la ministra – ci sarà un mio decreto nel quale daremo concretezza ai principi che abbiamo condiviso. Coloro che si stanno preparando per partecipare alle prove per l’accesso programmato ai corsi di medicina nel 2022, non avranno grandi stravolgimenti rispetto al passato: la modalità di esecuzione resta la stessa con una giornata unica in tutta Italia e con la prova in presenza e su carta, mentre interveniamo sulle tipologie di domande. Meno cultura generale, più materie tecniche. Inoltre, per garantire a tutti pari opportunità, metteremo a disposizione gratuitamente materiale per la preparazione».
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