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La sentenza

Processo “Perseo”, assolto Giampaolo Bevilacqua

La Cassazione ha azzerato l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione. L’ex vicepresidente della Provincia esce del processo

Pubblicato il: 16/02/2022 – 13:45
Processo “Perseo”, assolto Giampaolo Bevilacqua

CATANZARO La Corte di cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza con cui la Corte d’appello di Catanzaro aveva condannato nel 2020 l’ex vicepresidente della Provincia del capoluogo calabrese, Giampaolo Bevilacqua, di 53 anni, del centrodestra, a 5 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione ai danni di un imprenditore di Lamezia Terme. I giudici hanno accolto il ricorso che era stato presentato dall’avvocato Francesco Gambardella, difensore di Bevilacqua.

La vicenda

La vicenda giudiziaria in cui è rimasto coinvolto Bevilacqua è particolarmente contorta.
L’ex vicepresidente della Provincia di Catanzaro era stato arrestato nel 2013 nell’ambito dell’operazione “Perseo”, coordinata dalla Dda di Catanzaro, contro la cosca di ‘ndrangheta Giampà di Lamezia Terme.
Il processo di primo grado si era concluso nel 2015 con la condanna di Bevilacqua, a 4 anni e 8 mesi di reclusione, per concorso esterno in associazione mafiosa e l’assoluzione, per insussistenza del fatto, in relazione all’estorsione. La sentenza fu appellata sia dalla Dda, che avrebbe voluto la condanna di Bevilacqua anche per estorsione, che dall’avvocato Gambardella, secondo il quale erano da considerare insussistenti gli elementi per ritenere Giampaolo Bevilacqua concorrente esterno di un’associazione mafiosa. La Corte d’appello di Catanzaro riformò la sentenza del Tribunale di Lamezia Terme: accolse l’appello del difensore e rigettò quello del pubblico ministero, assolvendo così Bevilacqua anche dal concorso esterno in associazione mafiosa.
Il procuratore generale di Catanzaro, a quel punto, ricorse in Cassazione, chiedendo che Bevilacqua venisse condannato per entrambi i reati contestatigli.
La Suprema Corte, accogliendo il ricorso del pg, annullò con rinvio la sentenza dei giudici d’appello. Da qui la celebrazione di un nuovo processo di secondo grado, che si è concluso nel 2020 con la condanna di Bevilacqua – a 5 anni e 4 mesi, 600 euro di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici e risarcimento delle parti civili – per concorso esterno ed estorsione.
Sentenza per chiedere l’annullamento della quale il difensore si è rivolto ancora una volta alla Cassazione, rilevando la “palese inattendibilità” dei collaboratori di giustizia che accusavano Bevilacqua. I giudici hanno accolto il ricorso dell’avvocato Gambardella, decretando in tal modo l’assoluzione definitiva dell’ex vicepresidente della Provincia di Catanzaro.

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