LAMEZIA TERME «Da parte del presidente Occhiuto ce n’è un attendismo che rischia di provocare danni seri e ingenti». Ne è convinto il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti. Il tema è quello legato a due degli asset strategici e cruciali per il futuro della Calabria ovvero Sacal e Sorical, al primo posto dell’agenda politica del nuovo corso del Pd calabrese targato Nicola Irto, in prima fila all’incontro organizzato a Lamezia Terme e che ha visto la presenza anche dell’altro consigliere regionale, Ernesto Alecci.
Ma è proprio sulla società di gestione dei tre aeroporti calabresi che Mammoliti ha acceso maggiormente i riflettori, esortando il governatore regionale ad accelerare i tempi per riprendersi le quote finite in mano ai privati. «Dopo aver ascoltato le forze sindacali, le autonomie locali, come gruppo – ha detto ai microfoni del Corriere della Calabria Mammoliti – faremo in modo che sia l’azione legislativa che quella politica siano calibrate per definire al meglio queste due problematiche importanti per il futuro della Calabria».
Il rischio per Sacal è che l’Enac possa presto revocare la gestione degli scali di Lamezia, Reggio Calabria e Crotone «e non possiamo permettere che accada» ha subito precisato Mammoliti. «Per questo chiediamo che la trattativa in atto del presidente si possa concludere nel più breve tempo possibile per avere una prospettiva di pianificazione del sistema aeroportuale calabrese, per noi fondamentale non solo per garantire il diritto di mobilità ai calabresi, ma anche per garantire al sistema produttivo un sistema di collegamento diretto con il resto del mondo».
Altro tema cruciale, poi, è Sorical. «Una società in liquidazione da 9 anni – dice ancora Mammoliti – e nessun governo si è adoperato per affrontare la situazione per come si sarebbe dovuto impegnare. Di fronte a questa situazione, il rischio è quello di non avere finanziamenti. Il ministero della Transizione ecologica ha stabilito dei finanziamenti di oltre 4 miliardi di euro, assegnati a coloro i quali entro il 30 settembre hanno già individuato il soggetto unico dei diversi ambiti che dovranno gestire il servizio idrico integrato. Data che la Calabria non ha rispettato. Quello che rimarrà di questi 4 miliardi, il 30%, saranno assegnati alle regioni che riusciranno a rimediare entro il 30 giugno. Abbiamo perso il primo appuntamento, non vorremmo che la Calabria perda anche il secondo. Facciamo appello alla Regione affinché decida, nel migliore dei modi, mettendo insieme tutte le forze, e nell’interesse dei calabresi».
Ancora più netto poi il giudizio del segretario del Pd calabrese, Nicola Irto, il cui obiettivo è quello di portare la discussione in Consiglio regionale. «Il Pd – ha detto Irto – chiede chiarezza, basta con gli interventi spot, ma si intervenga attraverso un percorso di condivisione con le parti sociali, conoscendo i punti di vista di tutti, dalla gestione dell’acqua pubblica alla questione aeroportuale, visto il grave danno del centrodestra che ha perso la gestione di Sacal». «Al momento non c’è chiarezza sulla governance, di fatto ancora in mano ai privati, ma soprattutto non c’è un piano industriale e non sappiamo cosa avverrà nel sistema aeroportuale della nostra regione mentre gli altri pensano a come affrontare la stagione primaverile ed estiva». «Chiediamo che ci sia un intervento forte da parte del governo regionale e chiediamo che questo dibattito si possa fare in consiglio regionale dove noi faremo una nostra proposta». «Sono questioni serie, non si possono affrontare con gli spot: uno riguarda la governance dell’acqua pubblica e la necessità di ridisegnare il rapporto tra Regione e Comuni. E soprattutto il tema della Sacal vitale per la nostra regione». (redazione@corrierecal.it)
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