Legge su “Azienda Zero” salva, ma deve tornare lo stesso in Consiglio regionale

CATANZARO Ci vorrà ancora del tempo prima che l'”Azienda Calabria Zero”, fortemente voluta dal governatore-commissario Roberto Occhiuto, potrà vedere concretamente la luce. La legge che istituisce il nuovo soggetto di governance della sanità calabrese, centralizzando una serie di competenze prima spettanti alle Asp, infatti, tornerà quanto prima in Consiglio regionale perché il governo nazionale ha sì deliberato la non impugnativa del testo davanti la Corte costituzionale, tuttavia ha anche rilevato qualche “smagliatura”, raccomandando alla Regione di metterci una pezza. Ed anzi “suggerendo” i correttivi da apportare (magari proprio per evitare di finire alla Consulta…). Per questo, in ossequio all’osservanza del principio di leale collaborazione istituzionale, è stato depositato presso la segreteria del Consiglio regionale un nuovo testo, proposto direttamente dallo stesso Occhiuto, che modifica alcune parti la legge approvata prima di Natale.
Nella relazione allegata al nuovo testo si rileva che «sebbene il Governo abbia condiviso il complessivo impianto normativo, deliberando la non impugnativa, si ritiene, comunque, di apportare modifiche alla legge regionale 15 dicembre 2021, n. 32, al fine di renderla maggiormente intelligibile ed evitare problemi interpretativi e, quindi, per consentirne una puntuale e piena attuazione».
Le modifiche riguardano la cancellazione di refusi ma anche l’inserimento di alcune clausole di salvaguardia e l’abrogazione di alcuni commi: nel dettaglio, tra le modifiche più significative il fatto che Azienda zero non provvederà più alla redazione del bilancio preventivo e consuntivo della Gestione sanitaria accentrata, la composizione del collegio di direzione e norme di salvaguardia dei poteri del commissario ad acta e della prevalenza delle disposizioni del Decreto Calabria.
Il nuovo testo su “Azienda zero” è stato assegnato alla terza Commissione Sanità del Consiglio regionale per l’esame di merito e alla seconda Commissione Bilancio per il parere. (c. a.)