CATANZARO Domenico Tallini, ex consigliere e assessore regionale, è stato assolto «perché il fatto non sussiste» al termine del processo celebrato con il rito abbreviato e scaturito dall’operazione “Farmabusiness” della Dda di Catanzaro.
Per Tallini, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso, erano stati chiesti sette anni e otto mesi di reclusione. Il 19 novembre 2020, data in cui è scattata l’inchiesta, il politico è stato posto agli arresti domiciliari. Successivamente il Tribunale della Libertà ha annullato la misura e l’annullamento è stato confermato dalla Cassazione.
L’inchiesta era incentrata sull’affare della vendita all’ingrosso di farmaci che sarebbe stata organizzata da componenti della cosca cutrese dei Grande Aracri i quali avrebbero investito i proventi delle attività illecite del clan con l’aiuto di sodali tra i quali imprenditori, esponenti politici e funzionari pubblici.
Secondo l’accusa, a organizzare l’affare dei farmaci per conto della cosca si sarebbe particolarmente prodigato Salvatore Grande Aracri.
I reati ipotizzati nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale. La pena più pesante è andata a Domenico Scozzafava, ex antennista Sky considerato il fulcro della truffa dei farmaci e il trait d’union tra la cosca Grande Aracri e i colletti bianchi. Scozzafava sarebbe stato così vicino al clan di Cutro da partecipare agli incontri, veri e propri summit per organizzare le attività criminali, nella tavernetta del boss Nicolino. L’antennista è inoltre considerato il supporter politico di Domenico Tallini per il quale si sarebbe prodigato nella raccolta di voti. «Un formidabile portatore di voti», secondo l’accusa, che si sarebbe prodigato in questa attività anche in tempi recenti, fino alle penultime elezioni regionali.
Domenico Scozzafava condannato a 16 anni;
Tommaso Patrizio Aprile assolto;
Serafina Brugnano assolta;
Santo Castagnino 10 anni e 8 mesi;
Giuseppe Ciampà 10 anni e 8 mesi;
Pasquale De Sole 8 anni e 4 mesi;
Paolo De Sole assolto;
Donato Gallelli, 4 anni;
Domenico Grande Aracri 2 anni e 8 mesi;
Elisabetta Grande Aracri 10 anni e 8 mesi;
Salvatore Grande Aracri, (1986) 10 anni e 8 mesi;
Salvatore Grande Aracri (1978) 11 anni e 4 mesi;
Gaetano Le Rose (1972) assolto;
Gaetano Le Rose,(1975) assolto;
Giuseppina Mauro, 14 anni;
Pancrazio Opipari 8 anni e 6 mesi;
Salvatore Francesco Romano 11 anni e 4 mesi;
Maurizio Sabato 2 anni e 8 mesi;
Domenico Tallini assolto;
Domenico Villirillo 10 anni e 8 mesi.
(in aggiornamento)
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