COSENZA «Ho 20 anni, e qualche anno fa, un video girato dal mio “fidanzatino” e compagno di liceo è finito in rete, in gruppo telegram con 77.000 iscritti. Sapete cosa mi ha risposto la preside Maletta quando le ho raccontato tutto? Che era colpa mia, che me la sono cercata!».
A parlare è Dalia, che munita di megafono dinanzi la sede del provveditorato agli studi di Cosenza urla tutto il suo disappunto per quanto accadutole nel liceo scientifico “Valentini-Majorana” di Castrolibero. L’istituto finito al centro di una serie di denunce presentate da alcune studentesse, tra cui proprio Dalia, nei confronti di un docente di matematica e fisica accusato di aver molestato le giovani (all’epoca dei presunti fatti ancora minorenni). Dalia insieme ad oltre mille studenti cosentini, stamane, ha preso parte al lungo corteo che attraversato tutta la città dei bruzi. Partita da Piazza Loreto, la carovana ha raggiunto prima il provveditorato agli studi, poi la sede del municipio bruzio. Dalia, ha trovato il coraggio e a distanza di quattro anni ha denunciato quanto subito: «ricordo le mani su di me, quando il professore mi chiamava panterona e polpettina, quando faceva battute sul mio corpo e mi chiedeva “due botte”. Ricordo tutto e proprio per questo è nata la pagina instagram “call_out Valentini-Majorana”. Noi non ci fermeremo fino a quando non verranno riconosciute le violenze subite».
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