REGGIO CALABRIA «Si torna a parlare di questioni che riguardano la Zes e il Porto di Gioia Tauro, che erano ferme al momento della normativa approvata. Merito del Presidente Occhiuto: si riparte dalla nomina di D’Andrea, dai progetti, dalla “preparazione” di Expo Dubai. Le ricette risolutive per la Calabria sono quelle che danno risposte importanti all’occupazione, senza lasciare indietro opportunità in ogni settore. Il turismo – diciamolo subito – ne avrà un beneficio diretto. La realtà portuale e il retroporto acquisteranno, intanto, una dimensione molto forte. La Zona economica speciale è un sistema “regolatorio”, più calzante per il territorio, che permette di realizzare gli interventi in maniera organica». È quanto sostiene in una nota il consigliere regionale di Forza Azzurri, Giacomo Crinò.
«Sappiamo bene – prosegue – come è stato già osservato nel dibattito, che per la sua attuazione, dovrà innanzitutto funzionare un solido scudo di difesa dalla criminalità organizzata. Il collegamento con l’Europa e con i Continenti che stanno difronte al Mediterraneo, il trasporto delle merci, le previste agevolazioni fiscali, una burocrazia “rapida” sono i fattori di riuscita del nuovo percorso. Le Zes del Mezzogiorno dovranno costituire un grande contenitore, figurarsi se, in termini di benefici, questa “nostra” non la concepiamo appannaggio di tutto il territorio provinciale. La comunicazione, importante lo è con le zone depresse, piuttosto che con quelle più agevolmente dentro il circuito dello sviluppo, è una condizione essenziale per incentivare gli investimenti, per “spiegare” e realizzare la “novità”, attraverso lo strumento di sviluppo rappresentato dalla Zes. Ecco perché a Dubai si potranno far conoscere, in questa nuova veste, la Calabria e il Mezzogiorno… delle Zes (tutte) e un canale di un possibile exploit economico. Un tema che varca i confini nazionali».
«La configurazione del territorio ne guadagna. “Aprire altre porte” non significa, infatti, diminuire l’impegno in direzione dello sviluppo pieno del settore turistico. Ciò che il mondo, in natura, ci ha assegnato, i cambiamenti, la storia che non deve perdere memoria, chiedono, però, di abbandonare una impostazione “polverosa”, un confronto stanco sul turismo culturale e paesaggistico. Per questo, guardiamo con interesse – sottolinea Crinò – ad esempio, alla Locride Capitale della Cultura 2025: l’intesa annunciata al convegno del Gal con Gorizia e Nova Gorica che attendono la proclamazione mette in rilevo un’ “altra storia”, quella che serve . Anche la “città industriale” ha bisogno di una periferia che “proietta” Bellezza. Liberare dai “lacci” lo sviluppo significa proprio trovare i “livelli” giusti e i supporti adatti. L’iniziativa del Presidente Occhiuto per la Zes e per Gioia Tauro – conclude il consigliere regionale – dà respiro a queste idee. Conoscere e farci conoscere è il mezzo per “far scattare l’apertura di un’altra porta”. Portare a Dubai una proposta nuova, ben strutturata, significa “portare il fuoco” della crisi che attraversiamo e dei propositi che costruiamo».
x
x