CORIGLIANO ROSSANO Dal 1865 al 2016 ne è passato di tempo. Troppo, talmente tanto da contribuire in maniera decisiva ad isolare la Calabria jonica. Nonostante la “buona volontà” dei Savoia, poco altro è stato realizzato in quell’abnorme lasso di tempo per provare a offrire dignità alla costa jonica, alla stregua del resto d’Italia e d’Europa. Con le politiche sulla gestione della statale 106 si chiude il cerchio sulla totale emarginazione che relega la porzione di Calabria affacciata sul mar Jonio tra le più povere ed abbandonate del Continente.
Decenni oscuri trascorsi tra l’ignavia della politica, di tutti i colori e di tutti i governi, e le sabie mobili della burocrazia hanno tagliato verticalmente in due la regione, dando vita ad una Calabria a due velocità. Per utilizzare una metafora calcistica, una gioca in Serie B – tra autostrada e alta velocità ferroviaria – altra nei dilettanti.
Da un po’ di tempo, però, si avverte una leggerissima inversione di tendenza. Porzioni di statale 106 vedranno (forse) la luce nel giro di qualche anno, come per il terzo megalotto tra Sibari e Roseto Capo Spulico, per il quale sono passati – comunque – “appena” vent’anni dall’inizio di un percorso che dovrebbe concludersi nel 2026.
Ed anche sulla strada ferrata si registrano lavori e cantieri. Sui quali, però, si fa una grande confusione tra l’“adeguamento e la velocizzazione della linea ferroviaria ionica”, programmata nel 2016 ed il “potenziamento del collegamento Lamezia Terme-Catanzaro Lido – Dorsale ionica”, i cui lavori dovrebbero iniziare nel 2023.
Nelle ultime settimane si sono registrate interrogazioni, polemiche ed anche qualche critica perché i lavori sarebbero fermi. In realtà la pianificazione del 2016 prosegue e si accavalla ai lavori di elettrificazione, non previsti in quel protocollo d’intesa, ma “anticipati” – come vedremo – da Rfi.
Per fare chiarezza, i circa 500 milioni rientravano nel protocollo d’intesa tra Regione Calabria – nella legislatura Oliverio – il Ministero delle Infrastrutture e Rfi e prevedevano un investimento di base di 307 milioni per l’”adeguamento e velocizzazione linea ferroviaria jonica, tratta Sibari-Melito Porto Salvo”. L’intervento era finalizzato a «velocizzare la linea ferroviaria fonica attraverso il completamento dell’istituzione del rango di velocità “C”; la soppressione di alcuni passaggi a livello presenti in punti particolarmente critici; il rinnovo con velocizzazione dei deviatoi, l’installazione di barriere antirumore nei punti di maggiore impatto sulle aree a più forte antropizzazione in conseguenza dell’aumento della velocità, il rinnovo di binario ove necessario; i prolungamenti di alcuni sottopassi di stazione esistenti e la costruzione di nuovi; il ripristino del 4° binario della stazione di Melito Porto Salvo; la riqualificazione e rifunzionalizzazione delle stazioni con particolare attenzione a quelle con maggiore traffico». Rientravano «nella programmazione e nella competenza di Rfi interventi per la soppressione di ulteriori passaggi a livello sulla linea Jonica, per 40 milioni di euro» e altri 40 milioni utili a «provvedere al rinnovo a tratti del binario della tratta Sibari-Catanzaro Lido, compresa la messa in sicurezza della Galleria di Cutro (che sarà completamente rifatta a causa di problemi strutturali, ndr)». La Regione Calabria, ancora, aveva stanziato 100 milioni per l’acquisto di nuovi treni, come lo Swing.
Nel Contratto di Programma Investimenti, erano previste altre risorse, pari a 90 milioni, destinate alla velocizzazione della linea tirrenica ma ricollocabili sulla linea jonica.
Secondo Rfi, i lavori stanno proseguendo.
I lavori di elettrificazione, come accennato, sono stati anticipati da Rfi ed è forse questo il motivo del qui pro quo perché non starebbero viaggiando spediti. Anzi. I tralicci sono stati issati e sono ben visibili lungo la tratta jonica, ma da quasi due anni, la posa del cablaggio è realmente ferma.
Il progetto “Potenziamento del collegamento Lamezia Terme-Catanzaro Lido-Dorsale ionica”, per un costo complessivo di 315 milioni, parte dei quali intercettati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha spiegato Rete Ferroviaria Italiana al Corriere della Calabria, «prevede interventi di elettrificazione e potenziamento infrastrutturale delle tratte Catanzaro Lido-Crotone, Crotone-Sibari e Lamezia Terme-Catanzaro Lido. Sulla linea jonica sono stati anticipati alcuni lavori (posa dei sostegni della trazione elettrica), in considerazione dell’estesa di circa 172 km delle tratte interessate dall’elettrificazione. Per tali lavorazioni, già in corso di realizzazione sono state programmate interruzioni di linea, consentendo un’ottimizzazione nell’esecuzione degli interventi e limitando al tempo stesso interferenze con il servizio ferroviario. È stata anche completata l’acquisizione dei necessari pareri in merito ai vincoli archeologici presenti in alcune aree interessate dalle lavorazioni». Proprio a causa dell’acquisizione dei pareri dalla Soprintendenza dei Beni culturali, la posa dei tralicci tra il parco archeologico di Sibari e Thurio, nel comune di Corigliano Rossano, hanno subìto un lungo stop ed è anche questo il motivo che induce a pensare che i lavori siano fermi.
«Relativamente agli ulteriori interventi – spiegano ancora da Rfi – a novembre 2021 il progetto è stato trasmesso al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per l’espressione del previsto parere di competenza. È stato, inoltre, avviato l’iter di Valutazione di Impatto Ambientale relativo alle opere previste nella tratta Lamezia Terme-Catanzaro Lido. Completato l’iter autorizzativo, con relativa Conferenza dei Servizi, sarà avviata la fase negoziale per l’affidamento dei lavori, attualmente prevista nel primo semestre del 2023. Gli interventi saranno attivati per fasi funzionali, in linea con i target Pnrr, entro il 2026».
«Nell’ambito del Piano Integrato Stazioni, inoltre, Rete Ferroviaria Italiana riqualificherà lungo la linea Ionica anche le stazioni di Crotone, Catanzaro Lido e Sibari; interventi mirati a rendere le stazioni pienamente accessibili e fruibili alle persone, e a integrarle nel contesto urbano di riferimento. Il restyling – ha concluso società del Gruppo Ferrovie dello Stato – interesserà fabbricati viaggiatori, pensiline, banchine, sottopassi e le aree esterne di accesso».
L’opera, così come la statale 106, è commissariata. Queste figure sono nominate dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti «per gestire le opere pubbliche da tempo bloccate a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative». Dall’agosto 2021 il commissario per le opere sulla linea ferroviaria jonica è Roberto Pagone, dirigente di Rfi. (l.latella@corrierecal.it)
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