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Cedro Dop di Santa Maria, la replica di Coldiretti Calabria: «Allargare a più comuni»

Franco Aceto al presidente del Consorzio: «Sempre favorevoli alla Dop, ma se ne può rafforzare l’identità con il “Cedro della Riviera dei Cedri”»

Pubblicato il: 21/02/2022 – 11:53
Cedro Dop di Santa Maria, la replica di Coldiretti Calabria: «Allargare a più comuni»

«Coldiretti Calabria, legittimamente, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del disciplinare della Dop “Cedro di Santa Maria del Cedro”, che di fatto ha aperto la fase di consultazione, ha inviato – si legge in una nota stampa – come prevede la procedura, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Dipartimento delle politiche competitive della qualità agroalimentare e al Dipartimento Regionale Agricoltura e Risorse Agroalimentari le osservazioni – contributi al Disciplinare di produzione della Denominazione di Origine Protetta. Rivolgendosi al Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria prosegue: “Come Lei ben conosce, è il percorso che lo stesso Consorzio, poche settimane fa, divulgava”, ovvero: “le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, dovranno essere presentate, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Dipartimento delle Politiche Competitive della Qualità Agroalimentare della Pesca e dell’Ippica – Direzione Generale per la Promozione della Qualità Agroalimentare e dell’Ippica – Pqai IV, via XX Settembre n. 20 – 00187 Roma – PEC saq4@ pec.politicheagricole.gov.it entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai soggetti interessati e costituiranno oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta alla Commissione europea”. Trattasi, le nostre, di osservazioni documentate e non di ricorsi come Lei impropriamente e artatamente riporta nell’articolo. E’ forse vietato? – continua Franco Aceto presidente Coldiretti Calabria – Non si può certo impedire ad una Organizzazione di rappresentanza di partecipare ad un processo di costruzione dal basso, che, vista la dinamica in cui si articola, tende al miglioramento. La Coldiretti è da sempre favorevole alla Dop del Cedro e vuole, come è sua natura, essere propositiva sul territorio rafforzandone l’identità, affinché si realizzi una autentica partecipazione che è centrale, per tutta la filiera, nel prossimo futuro. Abbiamo ampiamente spiegato il perché delle nostre osservazioni, che ribadiamo vanno nella direzione di “allargare” per dare rilievo ad un territorio omogeneo dal punto di vista storico, culturale, sociale ed economico: ecco perché proponiamo: “Cedro della Riviera dei Cedri”. Anche l’allargamento ad altri comuni ha un preciso significato: cercare di non avere finalità conservative, bensì consentire la crescita di territori dove produttori, magari giovani, possano investire, valorizzare o convertire alcuni terreni. Certo, ci saremmo potuti sottrarre nel proporre le osservazioni, se solo nella fase preparatoria Coldiretti fosse stata coinvolta! Così non è stato o non si è voluto fare! Coldiretti – conclude Aceto – caro presidente, è come l’albero che cambia le foglie e conserva le radici e i principi. Le radici sono importanti, ma noi dobbiamo avere gambe e idee, che servono a spiccare il volo».

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