CROTONE Via libera al documento politico del centrodestra della provincia di Crotone. Si intitola “Andare Oltre per Andare Avanti” ed è stato sottoscritto a «conclusione di un percorso di confronto che si è svolto in queste ultime settimane». Il documento è stato firmato da Forza Italia, Sergio Torromino, Lega, Cataldo Calabretta, Udc, Vincenzo Camposano, e Noi con l’Italia, Oreste Gualtieri. Il documento reca le firme anche dei capigruppo nel consiglio comunale di Crotone, Antonio Manica (FI) e Danilo Arcuri (#Crotonecittàditutti). Non ci sono firme di Fratelli d’Italia, Coraggio Italia e degli altri capigruppo del centrodestra nel consiglio comunale della città pitagorica. Il rappresentante regionale del tesseramento di Coraggio Italia, Alfonso Dattolo, ha detto di «non avere ricevuto nessun invito da parte delle forze politiche che si sono incontrate». «Quello di Crotone – ha aggiunto Dattolo – è un centrodestra che va per conto suo e c’è, da un’altra parte, anche un centrodestra degli eletti (consiglieri comunali e provinciali, ndr)». Secondo Dattolo il problema è che «quelli che si riuniscono e firmano il documento si stanno facendo avanti per le prossime candidature». Il coordinatore provinciale di Coraggio Italia, Carmen Carceo, è stata invitata a firmare il documento e, secondo quanto riferito, non ha inteso firmare. Carceo e Il segretario provinciale di Fratelli d’Italia, Michele De Simone, hanno ricevuto un messaggio telefonico. Un “ultimatum” con una data stabilita entro la quale avrebbero dovuto firmare. Alla scadenza la firma di Carceo e De Simone non c’è stata. De Simone, già la scorsa settimana, aveva annunciato di non volere firmare documenti politici con le altre forze. Decisione confermata anche in presenza del documento che, suo dire, non ha inteso firmare, «ritenendolo superficiale e privo di utilità». De Simone dice di avere scelto di privilegiare «il rapporto con gli eletti». Tra gli eletti ci sarebbero i consiglieri comunali, provinciali e il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Ferrari. I consiglieri comunali di Crotone, in questa fase, hanno deciso di mantenere un profilo basso, evitando le polemiche, per la situazione difficile in cui versa la città pitagorica. In una nota diffusa in serata i firmatari del documento scrivono: «Le forze politiche, che hanno partecipato insieme alla recente competizione elettorale che ha portato alla vittoria di Roberto Occhiuto a presidente della Regione Calabria, hanno deciso di aprire una nuova fase politica incentrata sul confronto e sul dialogo». «Una nuova fase che dovrà, in primo luogo, aprirsi al ricco mondo di movimenti territoriali e associativi che hanno già dato il proprio contributo nelle ultime competizioni elettorali». Continuando, aggiungono: «Nei prossimi giorni, infatti, il tavolo dei partiti si arricchirà con i contributi dei movimenti territoriali e dalle associazioni che vorranno condividere il documento elaborato in questi giorni». «L’azione politica, messa in campo dai partiti e dai movimenti civici, – si legge – punta ad una forte e decisa azione di riordino della politica locale, a dare maggiore efficienza al sistema territoriale ed in particolar modo a non disperdere, ma anzi utilizzare appieno, tutte le straordinarie risorse e opportunità che oggi sono disponibili per Crotone e la sua provincia». Nel successivo passaggio, i firmatari parlano della crisi scoppiata a Crotone e a questo proposito aggiungono: «La crisi è così grave che chiama ad uno sforzo comune e straordinario, nel rispetto delle diverse storie, identità e autonomie, la politica e tutte le parti più dinamiche e disponibili del ricco, variegato e plurale mondo associativo e rappresentativo della società crotonese». «Il percorso intrapreso – sottolineano – nasce anche dalla consapevolezza che, mai come oggi, la provincia di Crotone è debole, isolata, divisa e ridotta nella sua importanza e nella sua rappresentanza politica e istituzionale». «Proprio in questi giorni, tra l’altro, si manifestano situazioni di crisi che destano allarme e particolare preoccupazione a partire dalla difficile situazione dei lavoratori dell’Abramo CC, che costituisce un patrimonio importante per la città ed un bacino occupazionale che non si può perdere, ma anzi consolidare e sviluppare; e dalla situazione dell’Akrea e dei suoi lavoratori, società partecipata del Comune che oggi, malcurata e mal gestita, rischia il fallimento». Questa crisi di «sistema, aggravata e ulteriormente esasperata dalla fallimentare esperienza amministrativa che sta caratterizzando la vita della città di Crotone». «Crotone – scrivono ancora – è il capoverso e motore dell’intero sistema provinciale e non può più assolutamente permanere in una condizione di inefficienza e di paralisi, come dimostrano questi 16 mesi dell’amministrazione Voce, inutilmente trascorsi e contrassegnati solo dagli atteggiamenti e da comportamenti conflittuali e divisivi». Concludendo, scrivono: «Per Forza Italia, Lega, Udc e Noi con l’Italia è, quindi, giunto il momento d’incontrarsi e ritrovarsi, di fare comunità, di ridurre i livelli della polemica e del conflitto permanente, per innalzare, invece, quelli dell’analisi, della riflessione, del confronto e dell’azione. Occorre quindi che le forze politiche, le loro rappresentanze istituzionali e i cittadini diano vita ad un nuovo protagonismo necessario ad esaltare il ruolo e la funzione di Crotone e della sua provincia all’interno del sistema Calabria». (redazione@corrierecal.it)
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