VIBO VALENTIA Sono circa 200 le persone, che popolano il quartiere di San Calogero, nel Vibonese. Un’area minacciata da una frana, la cui gestione è finita in un fascicolo della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, si sta muovendo lentamente, come appurato dai tecnici del Comune, e molte palazzine si trovano proprio sul punto dove la terra si è aperta. Ogni giorno, il terreno si muove di qualche centimetro. A valle il dissesto ha letteralmente inghiottito la strada di accesso al paese. «Non lasciateci soli, fate attenzione», dice il sindaco Giuseppe Maruca. Il paese è isolato e le famiglie sono disperate: «Ci chiedono di lasciare le nostre case, ma dove andiamo», confessa una residente intervenuta a Buongiorno Regione, su Rai Tre.
Eraldo Rizzuti, geologo, interviene ai microfoni Rai e solleva alcuni dubbi sulla gestione della frana. «La difesa del suolo in Calabria così come in Italia viene trascurata, si interviene sempre dopo e si trascura l’attività di prevenzione».
«L’autorità di bacino – aggiunge il geologo – aveva uno scopo essenziale: intervenire non con interventi parziali ma bensì con monitoraggi costanti e annuali». «La Calabria – conclude – non ha un dipartimento di difesa del suolo, e la Regione fa riferimento all’autorità di bacino di Caserta». Per quanto attiene l’ottenimento dei finanziamenti legati alla prevenzione del dissesto idrogeologico, Rizzuti sottolinea come «i comuni calabresi stanno predisponendo le schede per ottenere i fondi ma per gestirle bisogna necessariamente superare cinque fasi», un iter lungo e tortuoso che rallenta il sistema.
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