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Musei, immobili e quote Sacal, la Provincia di Catanzaro vende i propri gioielli per evitare il dissesto

Ok al piano di riequilibrio. Opere d’arte “in salvo”. Abramo assicura: «Non cederemo ai privati le azioni della società aeroportuale»

Pubblicato il: 23/02/2022 – 17:36
Musei, immobili e quote Sacal, la Provincia di Catanzaro vende i propri gioielli per evitare il dissesto

CATANZARO Terreni, fabbricati, una lunga serie di immobili tra cui quelli che ospitano i musei più importanti del territorio, impianti sportivi, le quote della Sacal. Per provare al salvarsi dal dissesto la Provincia di Catanzaro si mette praticamente in vendita dichiarando alienabile (quasi) tutto il proprio patrimonio in modo da fare cassa ed evitare un destino impensabile fino a qualche mese fa. Solo le opere d’arte disseminate in musei come il Marca e il Musmi non sono ricomprese nel ventennale piano di riequilibrio finanziario che il Consiglio provinciale ha approvato oggi con l’ok della maggioranza di centrodestra e l’astensione “costruttiva” della minoranza di centrosinistra.
«Ringrazio tutti, tutti i consiglieri provinciali, anche l’opposizione, e la dirigenza, per l’alto senso di responsabilità e di serietà dimostrato nel concludere un piano del genere in pochissimo tempo», dice in aula il presidente della Provincia Sergio Abramo nell’esporre una delibera da lacrime e sangue, che prende le mosse dall’accertamento del disavanzo dell’ente, oltre 44 milioni, e da una situazione contabile ai limiti del default a causa del taglio sistematico dei trasferimenti statali subìti negli ultimi anni (quantificati in 60 milioni), della contestata Riforma Delrio e di qualche scelta del passato poco lungimirante come la stipula di derivati rivelatisi dannosi. «Ci sono attività che – spiega Abramo – dobbiamo fare. Quella emersa dal piano è una stima di massima sottostimata sulle alienazioni per assicurarsi che sia veritiera. Ma speriamo anche in un aiuto dello Stato, e speriamo che il governo arrivi a determinarsi. Ci sono stati errori tecnici fatti in passato, non dolo – voglio precisare – ma errori nel presentare una fotografia che non era reale. Aspettiamo l’incontro urgente che abbiamo richiesto al viceministro all’Economia e Finanze attualmente impegnata proprio sul riordino legislativo delle Province. Ma non ci fermiamo: se non abbiamo risposte a breve siamo pronti ad andare a Roma per affrontare la questione».

Provincia in crisi, in vendita centro sportivi e stadio Carlei

Il piano – che ora attende l’ok degli organismi di controllo competenti, a partire dalla Commissione Stabilità del Viminale – attribuisce indicativamente ai beni alienabili i relativi valori: giusto per fare qualche esempio, il centro sportivo Poligiovino di Catanzaro euro 1.000.000,00, lo stadio Carlei di Lamezia Terme euro 800.000 euro, il centro sportivo Cassiodoro di Squillace euro 909.659,12. Poi, la Provincia è pronta a dismettere anche le quote in Sacal, del valore di 1,4 milioni: «Quando si è in piano di riequilibrio e in predissesto – specifica Abramo con riferimento ai dubbi sollevati da alcuni consiglieri provinciali, anche di maggioranza – è automatico vendere le quote, non si può evitare perché lo chiede la legge. Staremo attenti, certo, ma è sicuro che non venderemo mai al privato, perché c’è l’interesse della Regione, eventualmente c’è l’interesse della Città Metropolitana di Reggio Calabria e c’è anche la possibilità di fare un consorzio di Comuni della Provincia in modo da evitare che le quote finiscano al privato. C’è anche questa responsabilità da parte nostra, non vogliamo giocare su niente». (a. c.)

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