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L’indagine

Spese fuori controllo, costi esorbitanti e debiti: parte l’indagine conoscitiva sul “buco nero” dei Consorzi di Bonifica

Audizioni nella sesta Commissione del Consiglio regionale: dagli interventi dei dirigenti della Cittadella emerge un quadro molto critico

Pubblicato il: 23/02/2022 – 22:14
Spese fuori controllo, costi esorbitanti e debiti: parte l’indagine conoscitiva sul “buco nero” dei Consorzi di Bonifica

REGGIO CALABRIA Spese fuori controllo, costi superiori ai ricavi, debiti a non finire e disavanzi: nella sesta Commissione del Consiglio regionale si materializza il “buco nero” dei Consorzi di bonifica, al centro di un’indagine conoscitiva avviata dall’organismo presieduto dalla forzista Katya Gentile. Ad alzare i riflettori su una delle tante emergenze regionali – la gestione contabile dei Consorzi di bonifica – sono i dirigenti della Cittadella, in particolare il dg del Dipartimento Bilancio Filippo De Cello, il dg dell’Agricoltura Giacomo Giovinazzo e il dirigente dell’Uoa Forestazione Salvatore Siviglia: in generale i dirigenti rimarcano la necessità di rilanciare il ruolo dei Consorzi di bonifica, ma descrivono anche una situazione allo stato «insostenibile».

«Il peso delle assunzioni a tempo indeterminato»

È Siviglia il primo inquadrare i termini della questione rilevando – si legge nel resoconto stenografico dell’odierna seduta della sesta Commissione – che «nel 2014 con il trasferimento di competenze 3000 forestali sono confluiti nei Consorzi di bonifica ed il loro passaggio da tempo determinato a tempo indeterminato ha determinato un notevole aggravio di spesa. I consorzi rimangono come ultimi baluardi a difesa del territorio. La forestazione viene finanziata con dei fondi che provengono dal ministero delle finanze che nel 2017 e 2018 sono stati tagliati di 80 milioni di euro. In atto sono stati finanziati solo 10 milioni di euro e per l’anno in corso la forestazione è finanziata con circa 200 milioni di euro. Per il contenimento della spesa – ricorda Siviglia – sono stati utilizzati tutti i sistemi possibili. L’azione di alcuni consorzi che in autonomia si sono mossi non all’interno dell’alveo consentito hanno creato contenzioso verso la Regione. La Regione comunque ha finanziato gli enti per garantire il territorio. Gli enti dovranno essere messi in condizione di lavorare. La mission dei Consorzi è quella di continuare a fare una manutenzione del territorio ordinaria costante e continuativa per la sua protezione».

«Regione vittima della tradizione orale»

A sua volta, De Cello – sempre dal resoconto di seduta – ricorda «nel 2013 una delibera di ripianamento del debito. Si pensava che i Consorzi potessero mettere fine al ripianamento del debito senza che ciò, in realtà, fosse possibile. La delibera è diventata una pietra miliare, il Bilancio si è espresso positivamente sul ripianamento del debito, ma il debito di 25 milioni non era scientificamente supportato. Il lavoro fatto dal bilancio degli ultimi anni è stato fatto in maniera rigorosa sulla base degli atti ufficiali. La Regione è vittima della tradizione orale. Il problema principale è stata la trasformazione del personale della forestazione da tempo determinato a tempo indeterminato in assenza di risorse finanziarie». Secondo De Cello «è certo che la Regione debba fornire le risorse finanziare ai consorzi, ma le somme messe a disposizione non saranno sufficienti. A di là dei disavanzi, i consorzi continuano a produrre debiti e hanno una struttura dei costi superiore ai ricavi: situazione, dunque, insostenibile. La prima cosa da fare – sostiene il dg del Dipartimento Bilancio della Regione – è mettere ordine nei bilanci, eliminando alcune entrate e ripianificando il disavanzo. La situazione, in assenza di un’azione nevralgica, peggiorerà. Auspica ad una riforma che intervenga sulle attuali criticità per consentire una ripartenza dei consorzi», aggiunge De Cello che rimarca come «l’attività portata avanti dal Dipartimento agricoltura negli ultimi anni è stata proficua». Per Giovinazzo «la strada del commissariamento rischia di far regredire il percorso intrapreso. Il Consorzio è un soggetto ibrido, il modello di rappresentanza va rivisto. Altro elemento che in questo momento amplifica la problematica è il blocco delle bollette a causa della pandemia. Il rilancio sarà possibile solo se il sistema sarà rivisto in tutte le sue componenti».

«Riformare il settore in tempi celeri»

Tra i componenti della Commissione interviene anzitutto Davide Tavernise, del Movimento 5 Stelle, per il quale «è necessaria un’operazione verità e fare in modo che i consorzi funzionino perché l’impressione è che i Consorzi sfuggano al controllo della Regione». A parlare è anche Giuseppe Graziano, dell’Udc: «I fatti messi in risalto sono gravi e grave è la situazione debitoria dei Consorzi e della forestazione. I Consorzi si sono, nel tempo, moltiplicati e la politica non ha fatto un buon lavoro. Chi gestisce i Consorzi dovrà assumersi l’onere della riorganizzazione. Occorre comprendere come muoversi e riformare il settore in tempi celeri». A tirare le somme è la presidente della sesta Commissione del Consiglio regionale, Katya Gentile, per la quale – si legge ancora nel resoconto di seduta – «prioritario il riordino dei bilanci, importante parlare del sistema di gestione, che va riformato e procedere a un aggiornamento della legge 11 del 2003. La Commissione convocherà i Consorzi per arrivare alla soluzione o almeno a trovare un punto di incontro». (redazione@corrierecal.it)

La riunione: «Necessario nuovo modello di contabilità»

«Si è riunita oggi la sesta commissione consiliare permanente della Regione Calabria guidata dalla presidente Katya Gentile con l’ordine del giorno “Indagine ricognitiva sullo stato dei Consorzi di Bonifica calabresi”. Durante la seduta – si legge in una nota di Katya Gentile, Davide Tavernise e Giuseppe Graziano – sono stati auditi i dirigenti generali dei dipartimenti “Agricoltura Risorse Agroalimentari e Forestazione”, “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo”, “Economia e Finanze”, rispettivamente: Giacomo Giovinazzo, Salvatore Siviglia, Filippo De Cello. Il tema posto all’attenzione della commissione nasce dalla complessa situazione in cui versano attualmente i consorzi calabresi e dalla considerazione del ruolo fondamentale ricoperto dagli stessi per lo sviluppo economico e sociale della regione. La valenza strategica risiede nelle competenze di rilevanza pubblica affidate a questi enti di bonifica, quali i servizi offerti al comparto agricolo, gli interventi a tutela del patrimonio forestale, della difesa del suolo, della razionalizzazione delle risorse idriche e per la prevenzione del rischio idrogeologico. La presidente, in apertura, ha sottolineato la valenza dell’adozione da parte della giunta regionale, nello scorso mese di dicembre, del regolamento unico per la gestione della contabilità finanziaria, a cui si è giunti grazie ad un percorso sinergico tra la parte tecnico/politica, rappresentata da Giovinazzo e dall’Assessore Gallo e dalla componente consortile rappresentata dall’Anbi Calabria. L’intero ufficio di presidenza – continua la nota – composto da Katya Gentile, Davide Tavernise e Giuseppe Graziano, acquisite le informazioni fornite da tutti i dirigenti auditi, ha espresso la volontà unanime di intraprendere un percorso che preveda l’applicazione del regolamento di contabilità per un riordino dei bilanci di tutti i consorzi, un nuovo modello di gestione più stringente e la rimodulazione della L.R. 11/2003, che ad oggi risulta anacronistica e inadeguata rispetto alle nuove politiche di governance. Solo con questi presupposti si potranno affrontare e risolvere le pendenze rilevate in ambito economico finanziario, di gestione delle risorse umane, di forestazione, di manutenzione programmata e di sviluppo, puntando alle importanti opportunità offerte dai finanziamenti europei e dal Pnrr. Per avere un quadro esaustivo – conclude la nota – lo stesso ufficio di presidenza, in conclusione dei lavori ha manifestato la volontà di “audire” al più presto la componente consortile con l’obiettivo di cogliere criticità e proposte volte a condividere un percorso comune ed una fattiva collaborazione di tutti gli stakeholder».

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