CATANZARO «Ho partecipato stamattina ai lavori della Quarta Commissione perché si discuteva dei problemi relativi alla strada statale 106. Pur non facendone parte ho ritenuto che fosse un mio preciso dovere istituzionale partecipare alla riunione perché sarebbe stata un’importante occasione poter ascoltare i responsabili ai vari livelli sul tema posto all’ordine del giorno. Evidentemente, ad eccezione del dirigente generale Infrastrutture e lavori pubblici della Regione Calabria, Claudio Moroni, non tutti i convocati per essere auditi dalla Quarta Commissione si sono presentati, a cominciare dall’assessore regionale Mauro Dolce, al Commissario Straordinario per l’opera strada Statale 106 Jonica, Massimo Simonini, al responsabile struttura territoriale Calabria dell’Anas, Francesco Caporaso. Tutti hanno dimostrato mancanza di sensibilità e rispetto istituzionale nei confronti del Consiglio Regionale. La loro assenza è stata un chiaro sgarbo istituzionale che a mio parere deve essere fortemente stigmatizzato dal Presidente del Consiglio Regionale e dal Presidente della Quarta Commissione. I cittadini calabresi che da anni si battono per avere una arteria sicura, e non più triste teatro di gravissimi incidenti mortali, hanno bisogno di sapere finalmente la verità sui ritardi nei lavori già appaltati e sui finanziamenti ancora da destinare per il completamento della nuova statale 106». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale.
«Mi auguro e confido che su questa incommentabile vicenda – dichiara l’ex presidente dell’associazione Basta Vittime sulla 106 – il governatore possa, attraverso atti formali, impegnare la Giunta affinché il Governo rimuova il commissario straordinario alla Statale 106 Simonini. Così come voglio sperare che il Consiglio regionale prossimo riesca finalmente ad assumere un atto amministrativo in cui chiedere, oltre alla rimozione del commissario straordinario alla Statale 106, una ridistribuzione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione in ossequio a quanto previsto dalla Costituzione italiana».
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