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Affare degli idrocarburi e ‘ndrangheta, invocate 21 condanne

La Dda di Catanzaro ha invocato pene da 12 ai 3 anni di reclusione. Tra le accuse, associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni

Pubblicato il: 25/02/2022 – 20:05
di Alessia Truzzolillo
Affare degli idrocarburi e ‘ndrangheta, invocate 21 condanne

CATANZARO I sostituti procuratori della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso, hanno concluso questa sera la requisitoria nell’ambito del procedimento, con rito abbreviato, denominato “Petrolmafie” istruito contro presunti illeciti perpetrati dalle cosche del vibonese e loro sodali nell’affare degli idrocarburi.
Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, corruzione, evasione delle imposte e delle accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, scambio elettorale politico-mafioso e turbata libertà degli incanti.

Le richieste di condanna

I pm hanno invocato 21 condanne dai 12 anni ai 3 anni di reclusione. In particolare hanno chiesto la condanna di Francescantonio Anello, 10 anni di reclusione e 6000 euro di multa; Giuseppe Barbieri, 8 anni e 5000 euro di multa; Gerardo Caparrotta, 4 anni di reclusione e 3000 euro di multa; Ermanno Carvelli, 4 anni e 8 mesi di reclusione; Giovanni Carvelli, 5 anni e 4 mesi di reclusione; Falduto Vincenzo Zera, 4 anni e 4 mesi di reclusione; Gioacchino Falsaperla, 4 anni di reclusione e 5000 euro di multa; Filippo Fiarè, 8 anni e 5000 euro di multa; Pasquale Gallone, 8 anni di reclusione e 5000 euro di multa; Gregorio Gioffrè, 8 anni di reclusione e 5000 euro di multa; Giorgio Salvatore, 12 anni e 30mila euro di multa; Gabriele La Barbera, 3 anni e 4 mesi di reclusione; Marco Lione, 4 anni e 4 mesi di reclusione; Mercadante Giuseppe, 5 anni e 2 mesi di reclusione; Daniele Prestanicola, 10 anni e 6000 euro di multa; Antonio Ricci, 3 anni e 4 mesi; Domenico Rigillo, 12 anni di reclusione e 30mila euro di multa; Orazio Romeo, 5 anni e 10 mesi di reclusione; Alessandro Primo Tirendi, 8 anni di reclusione e 10mila euro di multa; Angelo Ucchino, 3 anni e 10 mesi di reclusione; Salvatore Ucchino, 5 anni e 2 mesi di reclusione.

Le parti civili

Sono costituite parte civile nel processo la Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Interno, i comuni di Limbadi e Sant’Onofrio, la Provincia di Vibo Valentia, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, l’Agenzia delle entrate, la Regione Calabria, l’associazione Antiracket e Antiusura, rappresentata dall’avvocato Giovanna Fronte. Tra i privati ha chiesto di costituirsi parte civile la Cooper Po. Ro. Edile, vittima di estorsione. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Sergio Rotundo, Enzo Ioppoli, Vincenzo Cicino, Wanda Bitonte, Giovanni Russomanno, Mario Murone, Vincenzo Ioppoli, Gianfranco Giunta, Salvatore Staiano, Tiziano Saporito, Giuseppe Di Renzo, Giovanni Vecchio, Vincenzo Gennaro, Alessandra Canepa. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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