LAMEZIA TERME Al grido disperato di «Slava Ukraini! Heroiam slava» (Слава Україні! Героям слава!) ovvero «Gloria all’Ucraina, gloria agli eroi», anche a Lamezia Terme alcune decine di manifestanti si sono uniti sotto ai colori della bandiera Ucraina per sostenere con forza il «no» alla guerra scoppiata, di fatto, dopo l’invasione russa di qualche giorno fa. Striscioni, bandiere, ma soprattutto inni e canti intonati a gran voce quasi a voler raggiungere, idealmente, amici, familiari e connazionali che, proprio in Ucraina, stanno vivendo giorni di terribile agonia e paura.
Uno scenario inimmaginabile fino a qualche giorno fa, una escalation militare ordinata da Vladimir Putin che ha colpito al cuore dell’Europa, gettando milioni di persone nell’ombra, attaccati alla speranza che i negoziati di pace possano presto avere la meglio sulla follia omicida di una guerra insensata. E così, come già accaduto in molte altre città italiane e stamattina anche a Reggio Calabria, anche la città di Lamezia Terme è riuscita a dare un forte segnale di pace e umanità, sfidando le insidie della pioggia battente e incessante su un tappeto di coriandoli. Una contrapposizione dolorosa con le bombe che intanto cadono dal cielo ucraino, portando distruzione e morte.
Momento più emozionante della serata, il testo letto a gran voce da un’attivista: «Abbiamo sperato fino all’ultimo che Putin non attaccasse, ancora non crediamo che sia arrivato a tanto. Per noi è un doloro immenso, indicibile. Abbiamo paura per i nostri nipoti, i nostri figli, mariti, i nostri familiari. Siamo un popolo amorevole e laborioso, ci auguriamo con tutto il cuore che arrivi presto la pace nelle nostre città lontane». «Grazie a tutti gli italiani, don Giancarlo Leone, Lamezia Terme, per averci accolto. Preghiamo tutti insieme per superare questi giorni di dolore e preoccupazioni per tornare alla nostra Ucraina. Chiedo a tutti con il cuore: aiutate il nostro paese, insieme ce la possiamo fare».
All’iniziativa hanno preso parte tante associazioni del territorio, ma anche alcuni (pochi) esponenti politici – assente il sindaco e l’amministrazione comunale – come Giuseppe D’Ippolito del Movimento 5 Stelle: «Non possiamo rimanere indifferenti rispetto a quello che sta accadendo, dobbiamo tutti mobilitarci contro la guerra e la follia espansionistica e distruttiva di Putin. Ma al contempo dobbiamo pensare alle emergenze che si creeranno, quelle energetica, ma anche a creare corridoi umanitari e ad un piano europeo per l’accoglienza dei tanti profughi che stanno lasciando l’Ucraina per la guerra». «Noi – ha chiarito – dobbiamo dare un segnale forte e iniziative come queste sono assolutamente necessarie. Dobbiamo cogliere questa occasione per lavorare ad una autonomia energetica strutturale del nostro paese e che solo le fonti energetiche rinnovabili ci possono garantire».
«Vogliamo dare un messaggio di pace e di speranza – ha detto ai nostri microfoni Marco Grande della Cgil Calabria – ribadire il nostro ovvio no alla guerra, sperando che si trovi una soluzione diplomatica. Auspichiamo che ora la politica scenda in campo perché la guerra è una sconfitta, della politica e della ragione, per interessi assolutamente non condivisibili. Speriamo per un cessate il fuoco e che tutti i civili in Ucraina possano riprendere la loro vita quotidiana serenamente».
Un centinaio di persone, tra cui molti appartenenti alla comunità ucraina, ha sfidato la pioggia per partecipare oggi pomeriggio a Catanzaro a una manifestazione per dire no alla guerra scatenata dalla Russia. Il presidio, che si è tenuto sul lungomare del quartiere Lido del capoluogo calabrese, è stato promosso dall’Anpi e ha visto la presenza di numerose sigle come la Cgil, l’Usb, i partiti dell’estrema sinistra, Libera, Cambiavento, Dema.
Molte le bandiere dell’Ucraina esposte dai manifestanti, e varie le testimonianze di donne ucraine che da anni vivono e lavorano a Catanzaro: «Siamo preoccupati per i nostri familiari, chiediamo all’Italia e a tutti gli Stati occidentali un aiuto, a fare qualsiasi cosa per costruire la pace e per salvare i nostri connazionali», ha detto Alexandra, sposata a Catanzaro qualche anno fa. Qualche critica è stata lanciata da alcuni interventi al Pd per l’assenza di suoi rappresentanti nonostante i dem avessero aderito alla manifestazione. (redazione@corrierecal.it)
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