CROTONE Nell’ambito degli specifici compiti di polizia ambientale devoluti all’Arma dei Carabinieri, finalizzati a perseguire specifiche condotte delittuose legate all’illecito sversamento di rifiuti e al conseguente inquinamento, è stata avviata, in ambito regionale, su disposizione del Comando Legione Carabinieri “Calabria”, una campagna di monitoraggio e controlli alle attività potenzialmente inquinanti, in ragione della produzione di “acque reflue domestiche/industriali”, nel cui quadro, con l’ausilio di personale dell’Arpacal di Crotone, i militari della Stazione di Caccuri, nel Crotonese, tra lo scorso dicembre 2021 e il corrente mese, hanno effettuato delle mirate verifiche sui “depuratori di acque reflue civili e industriali”, ubicati a Caccuri: nella frazione “Santa Rania”, sequestrando penalmente quell’impianto e deferendo in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per “inquinamento ambientale”, nel dicembre u.s., il responsabile dell’ente gestore dello stesso, atteso che, dall’analisi effettuata sulle acque reflue, è stata accertata la presenza di rifiuti solidi sospesi, riversati in un vicino corso d’acqua naturale; nella località “Campo”, sequestrando penalmente quell’impianto e deferendo in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per “inquinamento ambientale” e “interruzione di un pubblico servizio”, nel corrente mese di febbraio, il responsabile dell’ente gestore dell’erogazione dell’energia elettrica dello stesso, poiché, dagli accertamenti effettuati, risultava non funzionante, a causa della mancanza di corrente, con il conseguente sversamento nei terreni demaniali circostanti delle acque reflue di fatto non trattate e depurate.
Mentre i Carabinieri della compagnia di Cirò Marina nel corrente mese, hanno condotto degli accertamenti sul locale “Depuratore Idrico Comunale”, già sequestrato lo scorso settembre “con facoltà d’uso” nell’ambito di un altro procedimento penale pendente presso il Tribunale di Crotone, constatando la predisposizione di una tubazione alternativa in grado di convogliare le acque reflue urbane direttamente nel prospicente tratto di mare cirotano, così “bypassando” il previsto processo depurativo. Al termine di quest’ultima attività, la tubazione rinvenuta è stata sequestrata e saranno svolte ulteriori indagini tecniche per quantificare l’effettivo potenziale inquinante del sito.
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