DUBLINO Occorrono «leggi che non vadano a uniformare la cultura», ma a incentivare la diversità grazie alla quale «creare una cultura che possa essere definita europea». Così Paolo Vittorio Mauro, diciassettenne calabrese e uno dei 200 cittadini europei estratti a sorte per partecipare alla Conferenza sul futuro dell’Ue a Dublino.
«Sono qua per proporre le mie idee, confrontarmi con altri cittadini europei e venire a conoscenza di qual è l’essenza della comunità europea», ha aggiunto Mauro, studente del liceo scientifico Fermi di Cosenza.
Si tratta di una delle proposte che in questi giorni elaborerà il panel di cittadini dedicato a economia, giustizia sociale, lavoro, istruzione, cultura, sport e trasformazione digitale. Le raccomandazioni verranno poi discusse in plenaria l’11 e il 12 marzo al Parlamento europeo di Strasburgo.
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