COSENZA «La vicenda di piazza Rodotà a Cosenza suscita diverse perplessità e preoccupazione ed è l’ennesima evidenza del clima di imbarbarimento culturale e politico che si registra negli ultimi tempi nella città dei Bruzi, tra la classe che sta al potere, a danno di chi manifesta la propria opposizione alle loro politiche e condotte». E’ quanto sostiene – in una nota – il sindacato Usb di Cosenza. «La sceneggiatura sembra essere sempre la stessa cioè ritorsioni e minacce che scavalcano il piano politico, sindacale e giudiziario e vanno a minare la libertà personale di chi esprime pubblico dissenso, relegando le vittime al rango di delinquenti che come tali vanno privati dei propri diritti, compreso quello al lavoro. La scelta di Franz Caruso, di rivolgersi all’U.S.R. non è un’uscita infelice dettata dalla stizza per le presunte offese ricevute, ma una minaccia vera e propria. Se il suo predecessore aveva coniato la figura dell’odiatore per screditare chi si opponeva alle sue politiche ed era solito bannare le persone sui social, Caruso scavalca Occhiuto a destra in quanto a comportamenti antidemocratici». «Il precedente è preoccupante perché se ogni politico al potere, sindaco, assessore, presidente, pensasse di poter zittire le opposizioni minacciando il licenziamento dei propri oppositori saremmo di fronte ad una deriva antidemocratica e antisindacale», aggiungono. «Questa vicenda crea un grave precedente ed è per questo che ci opponiamo con forza. Come Unione Sindacale di Base esprimiamo la nostra piena solidarietà a Massimo Ciglio, minacciato di licenziamento dalla presunzione di un sindaco che pensa di poter condizionare persino l’azione dell’ufficio scolastico regionale», concludono.
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