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Gli incontri con Razionale e le entrature in Vaticano. I consigli di Pittelli al boss: «Curati a don Franco»

Il capitano del Ros Contini ricostruisce alcune intercettazioni chiave del processo. La riunione del 2017 a casa del parroco di Limbadi. E la confessione del capoclan: «A Roma ho manovrato un proce…

Pubblicato il: 01/03/2022 – 11:03
di Alessia Truzzolillo
Gli incontri con Razionale e le entrature in Vaticano. I consigli di Pittelli al boss: «Curati a don Franco»

LAMEZIA TERME «Curati a don Franco Massara». Un consiglio spassionato dato il 12 giugno 2018 dall’avvocato Giancarlo Pittelli al boss di San Gregorio d’Ippona Saverio Razionale. La scena è note alle cronache che hanno sviscerato i carteggi della maxi inchiesta “Rinascita-Scott”. Nel corso del processo che si sta tenendo nell’aula bunker di Lamezia Terme, a riproporre l’argomento è il capitano Maurizio Contini che ha preso parte, con il Raggruppamento operativo speciale di Roma, alla maxi-indagine che vede oggi imputate, nel processo con rito ordinario, oltre 300 persone. Contini ha curato determinate attività investigative che riguardano l’avvocato Pittelli e la rete di rapporti che questi intratteneva con clienti appartenenti alle cosche vibonesi, imprenditori, rettori di università, colonnelli dei carabinieri. Una rete i cui elementi si trovavano, a volte, a intrecciarsi in seguito alle “imbasciate” portate avanti da Pittelli. Un esempio è concentrato proprio nella giornata del 12 giugno 2018. A casa di Pasquale Gallone, braccio destro del boss Luigi Mancuso, si trova anche Saverio Razionale il quale avvicina l’avvocato catanzarese per chiedergli «se ha conoscenze al Gemelli, al Policlinico Gemelli», spiega Contini. Pittelli dice di conoscere quello che all’epoca doveva essere il direttore sanitario. «L’interesse di Saverio, Razionale Saverio è quello di far fare, di far proseguire la specializzazione al figlio al Gemelli», dice il capitano rispondendo alle domande del pm Antonio De Bernardo. Nonostante questo “aggancio” però Pittelli ha cura di avvertire Razionale: «Curati a don Franco Massara». «Chi è don Franco Massara?», chiede Razionale. «Il parroco di Limbadi – spiega Pittelli –. Non preoccuparti, ora glielo diciamo a Luigi, così chiama a don Franco, perché lui, questo Franco, ora Franco Massara è quello che mi ha fatto avere a me la tessera dal Vaticano». Il presule non è mai stato indagato in Rinascita-Scott ma il suo rapporto con Pittelli viene seguito dal Ros perché ritorna in più occasioni.

«Questo ti può essere molto utile»

Qualche tempo dopo, il 3 agosto 2018, Giancarlo Pittelli incontra nel suo studio il comandante provinciale dei Carabinieri di Teramo, colonnello Giorgio Naselli (anche lui imputato in Rinascita per tre capi di rivelazione di segreto d’ufficio e abuso d’ufficio), e lo informa, racconta il capitano del Ros, «che una persona che lui definisce “mio fratello”… “È stato nominato Vescovo di Camerino”». Questo “fratello” è don Franco Massara. Ma Pittelli non ha fratelli preti tanto che Naselli chiede: «Come mio fratello». L’intercettazione è ambientale «quindi loro quando parlano hanno una gestualità che noi non vediamo», spiega Contini rispondendo alle domande del pm Annamaria Frustaci. In seguito Naselli comprende e dice: «Ah, tuo fratello, ah, lo andiamo a trovare? Ci devi andare anche tu? Quando ci andiamo, quando ha l’investitura?». «Questo ti può essere molto utile, Vescovo di Camerino», gli dice Pittelli.


Per approfondire


La mediazione di Massara per gli incontri in Vaticano

Il capitano Contini afferma che vi è stata «un’altra emergenza, un’altra evidenza che avevamo avuto nel corso dell’attività, in cui don Franco Massara aveva intermediato un incontro tra Pittelli e, mi sembra, Francesco Saverio Munizzi, che è titolare dello studio immobiliare Coronari Srl di Roma, in un… ad un incontro con Monsignor Russo al Vaticano che gestiva… mi sembra si chiami Asap, adesso non ce l’ho davanti, l’Ente che gestisce il patrimonio immobiliare del Vaticano, perché in quel momento erano interessati ad alcuni investimenti, ecco perché torna don Franco Massara». «Don Franco Massara – specifica meglio Contini – mediava un appuntamento con il Monsignor Giuseppe Russo a favore di Giancarlo Pittelli e Francesco Munizzi che stavano valutando investimenti nel settore immobiliare del Vaticano».

La riunione a casa del parroco

Ma non solo. Il capitano Contini riporta anche una relazione dei colleghi del Ros di Catanzaro relativa ad una riunione avvenuta 7 agosto 2017 «in un immobile della disponibilità del parroco di Limbadi che suppongo nel 2017 fosse don Franco Massara, al quale Giovanni Giamborino aveva accompagnato Giancarlo Pittelli alla presenza di Luigi Mancuso e dei fratelli di quest’ultimo».
«Secondo la ricostruzione del Ros di Catanzaro questi incontri erano dettati dal fatto di dover richiedere l’intervento di Giancarlo Pittelli da parte di Luigi Mancuso per risolvere dei problemi relativi a una pratica di interesse per Rocco Delfino e Domenico Cangemi». Dunque non incontri meramente conviviali ma dettati da «una richiesta avanzata da Luigi Mancuso a Giancarlo Pittelli per risolvere dei problemi relativi a una pratica di interesse di Rocco Delfino e Domenico Cangemi».

Il summit del 12 giugno 2018

Ma le relazioni di Pittelli non si esaurivano col prete di Limbadi o con il direttore sanitario del Gemelli. Nel corso dell’incontro del 12 luglio 2018 si parla anche del Rettore di Messina. Pittelli ne parla con la moglie di Luigi Mancuso che va a trovare a casa prima di recarsi da Gallone. «Sono a mani vuote perché sto venendo dal Tribunale», le dice. Poi l’avvocato chiede notizie della figlia dei Mancuso che studia medicina a Messina: «Novità degli esami?». «Non è andata bene», risponde la madre. «Eh, ma perché non mi chiama mai?», chiede Pittelli. L’avvocato ribadisce il concetto, da lì a poco, con lo stesso Luigi Mancuso: «L’ho portata dal Rettore, l’ho fatta parlare etc. etc. e non mi dice niente». Mancuso dice: «Gli sembra male». «E gli sembra male – dice Pittelli –. Però in questa maniera non finiamo più e tutti quanti vanno avanti e lei no».

Razionale: «A Roma ho manovrato il processo. Il pm mi ha difeso per un’ora e 20»

Nel corso di quello stesso incontro estivo, Pittelli scherza e conversa con Saverio Razionale che lo definisce «l’avvocato più elegante d’Italia».
Scherzano. Pittelli chiede: «Ma tu stai sempre a Roma? Ma perché non mi fai lavorare?». «Razionale dice che è stato tirato fuori dai guai da un avvocato che lui lo definisce “di quattro spicci, Stilo”». Pittelli dice: «Non voglio avere a che fare io con lui».
«Ho vinto il processo a Roma, che avevo un processo a Roma e l’ho vinto, Talea», racconta Razionale il quale specifica che lui il processo lo ha «manovrato». «Ma lì l’ho manovrato il processo, perché ho trovato… il pubblico…». In pratica, sintetizza il boss di San Gregorio: «Il pubblico ministero mi ha difeso per un’ora e venti». L’avvocato chiede il nome del pm ma Razionale taglia corto: «Uno di Roma». Alla fine Pittelli lascia la casa di Pasquale Gallone. Insistono perché resti a mangiare. Lui risponde a Luigi Mancuso: «Amore mio, faccio i complimenti a casa sua?», e raggiunge la signora che lo aveva accompagnato ma aveva aspettato fuori. «Un summit c’era», commenta Pittelli una volta fuori. «Sì, sì, ho visto», dice la donna. «Terribile, mamma mia», è il commento finale dell’avvocato. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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