COSENZA «Si è concluso ieri in Prefettura il tentativo di conciliazione tra la Usb, l’ufficio di governo ed il dirigente provinciale dei Vigili del Fuoco di Cosenza. Una riunione all’insegna della minimizzazione del soccorso nella provincia di Cosenza una delle più grandi di tutto il paese». È quanto riporta una nota dell’Unione sindacale di base che aggiunge: «La Usb al fine di una maggiore tutela dell’incolumità pubblica ha attivato tutte le procedure sindacali tra cui quello dello sciopero, per mettere in rilievo quello che il dirigente sta mettendo in atto con ordini di servizio, nella nostra provincia: al posto delle squadre di soccorso con almeno cinque unità dove l’intervento viene “affrontato” in modo adeguato, secondo una sua logica personale le squadre di intervento possono essere composte da tre unità di cui uno può essere un volontario (ci verrebbe da dire altro, ma per non cadere nella diffamazione desistiamo)!! Uno guida, uno predispone le attività necessarie nello scenario dell’intervento ed il volontario cerca di imparare».
«Nel frattempo tutto brucia e i beni dei cittadini vengono persi – denunciano – gli operatori sotto accusa ed impossibilitati ad intervenire – questa è una delle genialità che il dirigente del comando di Cosenza ha inventato per la popolazione cosentina. Nei vigili del fuoco non esistono piccoli interventi, tutti gli interventi hanno una differente caratteristica e devono essere affrontati con l’organico appropriato nei tempi giusti; dopo, non ha senso intervenire a danni fatti! – Inoltre i lavoratori devono essere messi in condizione di autotutelarsi per la migliore riuscita dell’intervento, non spediti allo sbaraglio».
«Purtroppo a Cosenza – si legge ancora nella nota – abbiamo da guerreggiare con questo tipo di atteggiamento di dirigenti seduti e comodi alle poltrone e vigili del fuoco dentro i crateri d’intervento in condizioni precarie per salvare vite umane e beni. Questo grazie anche a quei dirigenti che hanno partecipato alla politica del tagliuzzare sulla “carne viva” sottoscrivendo un “riordino” che di riordino aveva solo l’obiettivo di tagliare distaccamenti ed organico».
«Vogliamo ricordare e sottolineare – conclude l’Usb – quanto abbiamo sostenuto negli anni passati – a chi ancora vive foderato da fette di prosciutto ed ha voluto questo sistema di riordino che – con questo nuovo assetto, la risposta alla popolazione ed all’incolumità degli operatori Vigili del Fuoco non sarebbe stata sufficiente alle reali esigenze nel nostro paese. Aver voluto sminuzzare le attività di soccorso ha generato questa condizione ed è quindi in quel protocollo di intesa che ritroviamo i nomi dei responsabili di questo disastro, di rendere i territori meno sicuri. Il soccorso deve essere un patrimonio dei cittadini non un risparmio per i dirigenti».
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