CROTONE Diminuiscono notevolmente le vaccinazioni, ma non calano i contagi anche in ospedale. Sono calate drasticamente le somministrazioni giornaliere delle vaccinazioni all’hub della Croce rossa in via Saffo a Crotone.
Nella mattinata di oggi i vaccini inoculati superano di poco le dieci unità. Da quanto è stato riferito, nell’arco di una settimana, sono stati somministrati poco più di 200 vaccini con una media giornaliera che si aggira intorno a 40 inoculazioni. Sono ormai lontani i tempi dell’assalto da parte dell’utenza crotonese al centro vaccinale della Croce rossa di via Saffo. Nei momenti più caldi anche gli altri centri vaccinali della provincia di Crotone hanno operato a tamburo battente.
L’affluenza è diminuita, ma i costi per l’Azienda sanitaria provinciale pitagorica restano quelli dei momenti caldi. L’Asp paga 5mila euro al mese per il fitto dei locali a cui si aggiungono le spese da sostenere per il personale. In via Saffo, in questa fase, vengono impegnati un medico (prima erano tre), due infermiere e un amministrativo. Tutti nel libro paga dell’Asp che, però, non copre le spese del personale fornito dalla Croce rossa che, tra l’altro, si fa carico anche delle utenze. In sostanza la Croce rossa non ha un guadagno sostanziale per il fitto dei locali. A Crotone è operativo anche il centro vaccinale di via Nazione unite, allocato in una struttura di proprietà dell’Asp (centro di Salute mentale). Nella città pitagorica, in questa fase di calo della richiesta delle vaccinazioni, probabilmente sarebbe opportuno e sufficiente un solo centro vaccinale per risparmiare risorse. Il problema della razionalizzazione della spesa potrebbe, comunque, riguardare tutta l’organizzazione messa in piedi in Calabria.
Al di là della spesa a Crotone la battaglia contro il Covid-19 non può, però, essere archiviata. Lo sanno bene in ospedale dove nelle ultime settimane sono scoppiati focolai che hanno riguardato diverse Unità operative: 118 (otto casi tra gli operatori), Medica (una ventina di casi tra operatori e pazienti), Medicina d’urgenza (due casi), oncologia e persino Diabetologia (un operatore). Molte situazioni si sono fortunatamente già risolte per le attività messe in atto soprattutto dai primari. Vista la diffusione del contagio, sarebbe importante sapere se anche all’ospedale di Crotone è stato adottato il regolamento che stabilisce la “procedura operativa per effettuare tamponi naso faringei agli operatori sanitari”. Su questo aspetto (tamponi) il sindacato Fials, nei giorni scorsi, ha scritto una lettera dura indirizzata al commissario dell’Asp e ai vertici dell’ospedale. La diffusione del contagio non arretra nemmeno tra la popolazione della provincia pitagorica: oggi l’Asp ha certificato 159 nuovi casi. Quello che preoccupa è il numero dei ricoverati nel reparto Covid dell’ospedale, che risulta quasi sempre al limite della disponibilità dei posti letto. Oggi i ricoverati nel reparto Covid del “San Giovanni di Dio” sono 27 a cui si devono aggiungere sei ricoverati in terapia intensiva fuori dell’Asp. (redazione@corrierecal.it)
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