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Guerra in Ucraina

Mosca: «Rischi di incidenti con la Nato». Riprendono le trattative

Il viceministro russo Grushko denuncia rischi di escalation. Ancora bombe sulle città. Domani il vertice Mosca-Kiev

Pubblicato il: 02/03/2022 – 18:08
Mosca: «Rischi di incidenti con la Nato». Riprendono le trattative

KIEV Al settimo giorno dall’invasione russa l’intera Ucraina è sotto attacco. Nella notte i bombardamenti non hanno risparmiato le principali città vittime dell’aggressione moscovita.  I parà russi sono giunti a Kharkiv, Kherson sarebbe nelle mani delle truppe nemiche, mentre Mariupol è circondata dall’esercito di Putin. E anche la capitale Kiev è costretta a continui allarmi antiaerei per i bombardamenti, mentre decine di mezzi e uomini di Mosca sono in marcia per completare l’assedio della città.

Il viceministro russo: «Rischi di incidenti con la Nato»

Intanto la Russia innalza il livello di tensione sul conflitto in Ucraina. Secondo Mosca esiste il rischio di «incidenti» con la Nato. A dichiararlo è stato il viceministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, insistendo sulle «garanzie di sicurezza» chieste da Mosca. «Non ci sono garanzie che non ci saranno incidenti, non ci sono garanzie sul fatto che questi incidenti possano subire una escalation in una direzione completamente non necessaria», ha ancora affermato parlando con Rossiya 24.
Grushko ha sottolineato che «i rischi, ovviamente insorgono» ed ha fatto presente come la Russia «sia estremamente preoccupata» per l’invio di armi in Ucraina nel quadro dell’invasione lasciando intendere come «tutto in questa situazione sia estremamente pericoloso».
Allo stesso tempo, il viceministro ha affermato che Mosca presta attenzione a «qualsiasi manifestazione di ragionevolezza» da parte della Nato, se l’Alleanza «dice di non avere piani o intenzioni». «Questo indica che c’è ancora almeno un certo giudizio che è presente nelle azioni della Nato».
La questione delle «garanzie di sicurezza» continua ad essere un «tema chiave» per la Russia in un futuro «prevedibile». «Se si risolve questo tema delle garanzie allora si potrà pensare a una nuova architettura di relazioni tanto con l’Alleanza quanto con altre organizzazioni che esistono attualmente in questa regione», ha aggiunto.
E infine ha ricordato che Mosca «ha avvertito per tutto questo tempo» che se non si riesce a risolvere la situazione «politicamente, sulla base del consenso, sulla base dell’equilibrio degli interessi, si dovranno “adottare le misure” che si «ritengono necessarie». «Però allora sarà troppo tardi per chiedere perché lo abbiamo fatto».

Domani le trattative sul cessate il fuoco

La flebile speranza di cessare le ostilità deriva dalla ripresa dei colloqui interrotti lunedì scorso in Biellorussia tra la delegazione russa e quella ucraina.  La delegazione ucraina arriverà nella località prevista per i colloqui con la Russia solo domani mattina. Lo ha detto sempre il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, confermando che come luogo per i negoziati è stata scelta di comune accordo con Kiev l’area della foresta di Bialowieza, al confine tra Bielorussia e Polonia. Per lo spostamento, l’esercito russo ha fornito un corridoio di sicurezza alla delegazione ucraina, ha aggiunto, citato dalla Tass. Dal canto suo, Kiev ha confermato che i suoi negoziatori, che oggi avevano registrato difficoltà logistiche e di comunicazione con la controparte , sono partiti per raggiungere il luogo dell’incontro.
L’ipotesi di un cessate il fuoco sarà sul tavolo dei negoziati che si svolgeranno nelle prossime ore tra Russia e Ucraina. Lo ha riferito il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato da Interfax. Non sono stati diffusi dettagli su come questo potrà effettivamente realizzarsi e a quali condizioni.

«Terza guerra mondiale sarebbe nucleare»

Ma intanto sui ritardi nelle riprese delle trattative Mosca attacca Kiev. Secondo il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, citato dalla Tass l’Ucraina sta ritardando la ripresa dei negoziati con la Russia «su ordine degli Stati Uniti» ha detto. «Una Terza Guerra Mondiale, se dovesse scoppiare, sarebbe nucleare e devastante», ha detto il ministro.

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