Si prevede un’altra notte di bombardamenti sul territorio dell’Ucraina. Già da qualche ora stanno di nuovo suonando le sirene a Kiev. Ma intanto le forze russe hanno aperto il fuoco su Energodar, vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, dopo essere entrate nella città con i carri armati. Lo ha riferito sui social il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Herashchenko.
«Continueremo a infliggere la massima pena economica possibile a Vladimir Putin e alla sua macchina da guerra fino a quando Putin continuerà nel suo barbaro attacco contro civili innocenti in Ucraina». Lo ha scritto su Twitter il primo ministro britannico Boris Johnson commentando stasera l’annuncio dell’allargamento delle sanzioni britanniche nei confronti dell’oligarca uzbek-russo Alisher Usmanov e l’ex vicepremier di Mosca e banchiere Igor Shuvalov, considerati vicini al sistema di potere che ruota attorno al leader del Cremlino: con congelamento dei beni loro riconducibili sul suolo del Regno e divieto di viaggio sull’isola.
Ucraina e Russia nel tardo pomeriggio di oggi hanno raggiunto un’intesa sul cessate il fuoco temporaneo e sull’attivazione di corridoi umanitari. Lo riferisce la delegazione di Kiev dopo i colloqui in Bielorussia, aggiungendo che i due Paesi hanno concordato un terzo round di negoziati. Sarebbe questo l’esito delle trattative che si sono svolte a Brest, in Bielorussia
«Russi e ucraini sono un unico popolo, non rinuncerò mai a questa convinzione». È quanto ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in un discorso – sulla guerra tra Russia e Ucraina – aprendo la riunione del Consiglio di sicurezza russo, durante il quale ha accusato i «nazionalisti ucraini» di mettere i «veicoli blindati nelle zone residenziali».
«In Ucraina stiamo combattendo i neonazisti, che hanno mercenari stranieri, alcuni vengono dal Medio Oriente e usano i civili come scudi umani». «Ci stiamo preoccupando di fare tutto il possibile per evitare vittime civili, sto parlando anche dei cittadini ucraini», aggiunge. «I militari russi stanno combattendo per noi, per la Russia, per la pace, il Donbass e la denazificazione dell’Ucraina» ripete, definendo “eroi” i militari russi che stanno combattendo in Ucraina.
Promette, inoltre, che saranno dati «7 milioni di rubli e una diaria mensile» alle famiglie dei caduti con altre forme di assistenza e risarcimento per i feriti.
«L’operazione militare speciale della Russia in Ucraina sta andando secondo i piani» ha detto Putin, sottolineando che distruggerà «l’anti Russia», creata dall’Occidente. «Nessuno può minacciare la Russia, neanche con le armi nucleari» avverte.
«Non è che voglio parlare con Putin. Io devo parlare con Putin». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso di una conferenza stampa a Kiev.
«Temo per la vita dei miei familiari», ha detto Zelensky, ringraziando «i Paesi che ci hanno fornito armi»: ma «forse il mondo ha agito troppo tardi», ha aggiunto.
«L’obiettivo della Russia è di vederci in ginocchio», ma in realtà «ha paura della nostra unità», ha affermato, sottolineando: «Le sanzioni sono serie, rappresentano un buon inizio». Ed è tornato a chiedere alla Nato che sia imposta una “no fly zone” sull’Ucraina per contrastare gli attacchi russi.
Se l’Ucraina dovesse “cadere”, nel mirino della Russia finirebbero «Lettonia, Lituania ed Estonia». Ricordate questo momento” ha avvertito il presidente ucraino. Secondo Zelensky, «il mondo deve mostrare la sua forza».
«I russi hanno bombardato anche le chiese», ha detto ancora in conferenza stampa, accusando inoltre l’esercito russo di aver portato con sé «un forno crematorio» per bruciare i corpi dei soldati e «non doverli mostrare alle loro madri». «I soldati russi stanno morendo e nessuno conta i corpi», ha affermato Zelensky, accusando Mosca di voler nascondere il numero dei morti fra i militari perché il popolo russo ignori il vero costo del conflitto.
Intanto i combattimenti proseguono in tutta l’Ucraina. Finora ci sarebbero stati almeno 2.000 vittime civili, secondo il governo ucraino. Almeno 277 quelle accertate dall’Onu, che parla di un milione di profughi. La città di Kherson, centro strategico nell’Ucraina meridionale, è stata conquistata dalle forze russe. Lo hanno confermato al New York Times il sindaco, Igor Kolykhaev, e un alto funzionario del governo ucraino. I bombardamenti russi su Kharkiv hanno colpito almeno tre scuole e la Cattedrale dell’Assunzione della città: lo riporta in un tweet il Kyiv Independent aggiungendo che gravi danni sono stati inflitti anche a Okhtyrka, dove decine di edifici residenziali sono stati distrutti.
Le forze russe si starebbero dirigendo verso Odessa e sarebbero pronte a sbarcare nella città portuale ucraina: lo riferiscono fonti dell’intelligence Usa citate dalla tv spagnola Rtve. Secondo le stesse fonti, in Crimea ci sarebbero già diverse navi in attesa dell’arrivo delle truppe di terra per lanciare l’attacco dal mare. Proprio al largo di Odessa è colato a picco un cargo estone, Helt, dopo un’esplosione: ci sarebbero quattro dispersi, ma non è ancora chiara la dinamica dell’incidente. Le autorità di Odessa, intanto, avrebbero già invitato i cittadini a recarsi in un rifugio per il rischio imminente di un attacco.
Per una serie di presunte azioni dell’esercito di Putin contro la popolazione ucraina, il pubblico ministero della Corte penale internazionale ha aperto un’indagine sulla situazione in Ucraina. In particolare la Corte indagherà su presunti crimini di guerra commessi dalla Russia. A comunicarlo una nota della Corte.
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