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Cosenza, consuntivo 2020: dai revisori molte le riserve

Animato dibattito in Consiglio comunale sui dati contabili dell’ente. Fibrillazioni anche in maggioranza

Pubblicato il: 04/03/2022 – 18:09
Cosenza, consuntivo 2020: dai revisori molte le riserve

COSENZA «Il dibattito sul conto consuntivo 2020 ha fatto registrare preliminarmente l’intervento del Presidente della commissione Bilancio Gianfranco Tinto che ha ripercorso l’iter della pratica in commissione con l’intento di relazionare anche i componenti delle altre commissioni». Lo riporta una nota dell’amministrazione comunale di Cosenza.
«Abbiamo ascoltato con attenzione – ha sottolineato Tinto – il parere dei revisori che certamente non considera l’Ente in una situazione rosea. L’organo di revisione, a dire il vero, non ha fatto altro che avvalorare quel che era stato spiegato in precedenza». Tinto ha sottolineato ancora che la votazione in commissione è avvenuta alla presenza di 8 consiglieri, 5 hanno votato a favore e 3 si sono astenuti. Sul contenuto della relazione del collegio dei revisori, il Presidente della commissione bilancio ha riconosciuto che «l’organo di revisione si è spinto anche oltre, ma l’ha fatto per mettere in luce le carenze di personale, soprattutto quelli dei servizi finanziari».
Subito dopo è intervenuto il consigliere Francesco Spadafora. «L’atto con cui la giunta rendiconta le spese effettivamente sostenute – ha detto – fa riferimento alla gestione dell’organo esecutivo della precedente Amministrazione che ha portato avanti un significativo raggiungendo obiettivi che hanno cambiato il volto della bellissima Cosenza, dando vita ad un esponenziale sviluppo economico, sociale e culturale. Nonostante le criticità e il disavanzo di 11 milioni di euro la pratica di bilancio – ha aggiunto Spadafora – certifica inequivocabilmente che la precedente Amministrazione non ha commesso alcuna irregolarità in relazione alla stabilità amministrativa dell’Ente. La pratica, quindi, non può non trovare accoglimento nel gruppo di Fratelli d’Italia che esprimerà parere positivo».
Spadafora ha ricordato, in conclusione, che quando il 9 febbraio 2013 il Consiglio comunale fu chiamato a pronunciarsi sul riequilibrio finanziario e il predissesto dell’Ente, approvò la pratica per il mantenimento di servizi e delle cooperative sociali. «Esprimo apprezzamento – ha detto l’esponente di Fratelli d’Italia – per i 5 consiglieri che votarono quell’atto insieme alla maggioranza. Tre di loro sono presenti anche stasera: Giuseppe Mazzuca, Roberto Sacco e Mimmo Frammartino. Li ringrazio ancora per aver fatto prevalere il bene comune sulle appartenenze».
È stata poi la volta dell’intervento del consigliere Francesco Luberto. «Trovarsi ad appuntamenti importanti come quello odierno – ha esordito Luberto – oltre ad essere un momento dove il senso di responsabilità politica deve costituire il fondamentale atteggiamento di tutti noi, è comunque stimolante ed utile perché consente di conoscere e far conoscere, in modo particolare ai cittadini, il punto in cui si trova la dialettica politica. Proprio per questa ragione riteniamo necessario ribadire che il nostro gruppo consiliare ha sempre mantenuto un comportamento coerente e cristallino con i propri elettori e comunque con tutta la città nel rispetto delle istituzioni e delle altre forze politiche. Sin dall’inizio abbiamo chiarito che il sostegno elettorale fornito in sede di ballottaggio ed il successivo eventuale sostegno alla maggioranza – ha proseguito Francesco Luberto – sarebbe stato necessariamente subordinato ad una attenta vigilanza su tutti i singoli atti e su tutte le singole azioni».
«E questo vale non solo per gli atti o le azioni prettamente amministrative, ma anche per le scelte politiche che riteniamo debbano anch’esse essere coordinate insieme circa l’opportunità o meno delle stesse. In merito al bilancio consuntivo rileviamo una situazione alquanto preoccupante. Avevamo chiesto in sede di approvazione del previsionale un’inversione di tendenza sul metodo di lavoro rispetto al passato».
«Tale inversione – sostiene Luberto – non è avvenuta. Rispetto a quanto da noi chiesto nella precedente seduta del 29 dicembre 2021, ovvero che si provvedesse ad una azione volta alla riscossione dei tributi con l’incrocio dei dati del contribuente, ad oggi non registriamo nessun atto amministrativo e/o di indirizzo che vada verso quella direzione. Stessa cosa vale per la ricognizione del contenzioso tributario, così come da noi più volte richiesto».
«Anche per ciò che concerne il patrimonio immobiliare dell’ente – dice ancora – avevamo chiesto che vi fosse un’azione volta a far conoscere l’esatta identificazione dello stesso ma ancora oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito. Questa assenza di metodo potremmo estenderla anche ad altri aspetti. Ciò vale ad esempio per la riapertura di via Misasi, non perché noi vogliamo discutere se è giusto o sbagliato riaprire, ma perché riteniamo che un metodo di lavoro corretto avrebbe imposto a nostro avviso che il comune di Cosenza venisse prima dotato di un piano urbano del traffico per potere solo successivamente realizzare le opere necessarie alla risoluzione dei problemi legati alla viabilità».
«Tale metodo – ha proseguito il consigliere Luberto – che noi non condividiamo, afferisce anche alla nomina che il Sindaco ha inteso fare a collaboratori a titolo gratuito, salvo rimborsi spese, che non garantiscono quel rinnovamento da tutti invocato e fin qui propagandato. Ma, sia chiaro, non certamente per questioni personali o personalistiche… “nessuno è contro nessuno a livello personale…” ma perché restiamo convinti che Cosenza necessiti di totale discontinuità nei metodi e nelle figure politiche di riferimento. Detto ciò continueremo a svolgere il nostro lavoro con serenità e con determinazione come sino ad ora abbiamo coerentemente fatto».
Con riferimento alla relazione dell’organo di revisione è poi intervenuto il consigliere comunale Michelangelo Spataro che, rispetto ad alcune espressioni adoperate dai revisori ha parlato di «vilipendio verso l’aula consiliare e i consiglieri comunali».
Le perplessità di Spataro si appuntano soprattutto all’espressione utilizzata nella parte finale della relazione dei revisori, quando si esprime parere favorevole all’atto di bilancio, ma con riserva. «Su questo aspetto – ha detto Spataro nel suo intervento – avevo pregato di intervenire, anche con un intervento diretto del Sindaco, se fosse stato necessario. I consiglieri comunali non sono tenuti a sollecitare i dirigenti».
«Anche l’espressione “senza indugio” è un termine – ha aggiunto Spataro – che fa paura e che terrorizza. Il parere dei revisori non mi piace, dall’inizio alla fine, perché vengono addossate a noi responsabilità che non ci appartengono. Ho approvato il bilancio di previsione, ma non digerisco ciò che è stato scritto dai revisori, addirittura in grassetto. Neanche loro hanno avuto la buona volontà di studiare le carte».
Subito dopo è intervenuto il consigliere Giuseppe d’Ippolito che ha riconosciuto in questa circostanza di aver avuto «gli atti contabili con anticipo rispetto al passato. Di contro – ha aggiunto – registriamo che la relazione dei revisori è arrivata solo ieri. Si doveva interpretare diversamente il ruolo dei revisori. Il TUEL non dice in che termini si deve esplicare il parere dei revisori. Il nostro ruolo – ha aggiunto d’Ippolito – è quello di approvare un riconoscimento dei debiti fuori bilancio e nessuna responsabilità si può addebitare. Delle due l’una. O non v’è traccia dei debiti fuori bilancio o non sono stati portati all’attenzione del Consiglio».
Quindi ha lanciato la proposta di «arrivare ad una maggiore correlazione tra le concessioni rilasciate dal Comune e l’effettivo pagamento dei tributi. Sulla Cosap occorre mettere in piedi un indirizzo forte, cercare di accelerare sui prossimi passaggi e lavorando in maniera un po’ più intensa».
Come in altri consiglieri, anche in Raffaele Fuorivia il parere dei revisori ha destato qualche perplessità anche per la sua “irritualità”. Fuorivia, però, ha meglio chiarito il suo punto di vista. «Considerata la situazione del Comune – ha detto – se i revisori non sono messi nelle condizioni di conoscere debiti e contenzioso, formulano al Comune, a titolo di cautela, un invito a fare attenzione. Alcune sicurezze – ha affermato il consigliere del PSI – le abbiamo avute dal dirigente al bilancio Giovinazzo (e cioè che non ci sono debiti fuori bilancio). A me, però, preoccupa il contenzioso che è un fronte difficile da gestire. Sulle entrate il meccanismo di recupero che avevamo sollecitato non non si è messo in moto del tutto e questo non è tollerabile. Ha fatto bene il collegio dei revisori ad evidenziare questo aspetto».
Nel preannunciare il voto favorevole del PSI alla pratica di bilancio Raffaele Fuorivia ha poi espresso solidarietà al Sindaco per gli attacchi della settimana scorsa. «Ci sta la polemica – ha detto – ma ci sono dei paletti che non si può superare, soprattutto quando si utilizzano i bambini. Non permettiamo a nessuno di infangare nessuno di noi, dal Sindaco all’ultimo consigliere comunale».
Vicinanza al Sindaco è stata espressa anche dal consigliere Gianfranco Tinto, intervenuto nuovamente. «E’ stato fatto oggetto di insulti per aver dato seguito al suo programma. Non posso pensare che i bambini abbiano quegli atteggiamenti». Rispondendo al consigliere Luberto, Gianfranco Tinto ha rintuzzato la polemica sulla presunta mancanza di discontinuità nell’azione della nuova Amministrazione. «Come fa a dire che non ci sono stati elementi di discontinuità? Ci facciano prima lavorare e poi venga a dire questa minoranza ciò che abbiamo e ciò che non abbiamo fatto».
Anche il consigliere Mimmo Frammartino, intervenuto subito dopo, ha espresso riserve sull’atteggiamento di Luberto e del suo gruppo. «63 giorni– ha detto – sono troppo pochi dal 29 dicembre, per andare all’opposizione. La dialettica non può mancare ma si deve abbinare a ciò che succede in Consiglio».
Sulla relazione dei revisori anche Frammartino ha espresso «perplessità. Irrituale è il dispositivo, ma la sostanza è quella».
E sulla vicenda di via Roma: «bisogna dare buoni esempi da imitare. Se nell’agenda politica del Sindaco quello è il primo provvedimento e le elezioni lo hanno sancito bisogna accettarlo».
In sede di dichiarazioni di voto sono intervenuti i consiglieri Francesco Caruso, Bianca Rende e Ivana Lucanto.
Nel preannunciare il suo voto favorevole alle pratiche di bilancio afferenti all’attività dell’Amministrazione uscente, Francesco Caruso ha parlato di «atto di coerenza». «Siamo orgogliosi per quello che è stato fatto. In dieci anni di governo Cosenza è cresciuta perché qualcuno ha lavorato. Quando ci siamo insediati – ha aggiunto – il personale rischiava la mobilità. Abbiamo tamponato un dissesto annunciato, salvaguardando la qualità dell’Amministrazione e i posti di lavoro. Continuiamo a rivendicare orgogliosamente il nostro operato». Anche Francesco Caruso è intervenuto sulla vicenda di via Roma. «Il dissenso deve essere garantito e un’Amministrazione deve essere tollerante. Su quella riapertura non siamo d’accordo e lo abbiamo espresso pubblicamente. Rimuovendo quella piazza non si risolvono i problemi della viabilità. E sull’argomento non c’è compattezza neanche nella maggioranza».
E’ poi intervenuta la consigliera Bianca Rende che ha condiviso ciò che aveva detto il collega Luberto. «La nostra – ha spiegato Rende – è una posizione politica necessaria in questa città, oggettivamente privilegiata, perché noi possiamo prendere le distanze con autorevolezza dalla gestione precedente, per averla sempre avversata. Nessuno ci potrà dire – ha aggiunto la consigliera Rende – che siamo venuti qui a difendere le cose fatte e le ragioni degli altri. Dobbiamo essere lucidi e razionali ed avere come bussola l’interesse della città e dei cittadini di Cosenza. Ed è per questa ragione che il 29 dicembre scorso abbiamo votato convintamente a favore del bilancio di previsione. Questo – ha detto ancora Rende – non ci colloca in una maggioranza, ma ci fa apprezzare, pratica per pratica, quelle che sono le condizioni di contesto, rebus sic stantibus. Oggi abbiamo una rappresentazione della realtà che è, per come viene rappresentata nella relazione dei revisori dei conti, letteralmente catastrofica. Non possiamo consentire un elogio della passata stagione di governo. Questo è possibile perché non è ancora avvenuta quella operazione necessaria di discontinuità e di chiarezza tra il passato, il presente e il futuro, quello che noi chiediamo dal 29 dicembre. Una necessaria cesura rispetto alle responsabilità precedenti. Dobbiamo dire, ma lo devono fare la Giunta e il Sindaco, attraverso atti di indirizzo, cosa sta cambiando e cosa cambierà, come, ad esempio, si vuole mettere mano alla riscossione, perché c’è un’intera città vessata dall’agenzia di riscossione. Non si è levata una sola parola di biasimo, da parte dell’Amministrazione, rispetto a quella che in commissione ho definito “pesca a strascico”, l’invio irrazionale di cartelle esattoriali, per le quali non viene data la possibilità di discutere e chiarire la propria posizione, in quanto prendere un appuntamento con Municipia è diventato difficilissimo».
«Noi vediamo – ha aggiunto Bianca Rende – un volo di calabrone, mentre questa città avrebbe bisogno, invece, di un falco pellegrino. C’è bisogno di dare dei segnali chiari che prescindono dalla carenza di personale. E dare segnali chiari non può essere solo l’apertura di una piazza, avvenuta in tempi e modi che hanno messo l’Amministrazione in conflitto con il resto della città. Bisognava affrontare il discorso in maniera più complessiva. Bisognava risolvere prima le grandi criticità che pure ci sono, come la realizzazione dell’arteria viaria alternativa al viale Parco. Lo slargo si sarebbe potuto aprire alla fine di un processo, di un’analisi dei flussi. Anche io mi associo alla solidarietà espressa nei confronti del Sindaco insieme al mio gruppo per le espressioni di dileggio utilizzate, ma non condividiamo che si possa negare la libertà di espressione di un dirigente scolastico».
«Mi auguro – ha concluso Bianca Rende – che il programma dei 12 interventi dell’Assessore Covelli si realizzi, non per 12, ma per 24 interventi, perché lo abbiamo molto stimolato ad intraprendere il dialogo con le scuole e a partecipare ai bandi. Siamo persone responsabili che vorremmo vedere maggiori segnali di discontinuità. E’ legittimo astenerci di fronte a questa timidezza e lentezza a prendere le distanze in maniera chiara e netta rispetto alla gestione precedente».
E’ stata poi la volta della consigliera Ivana Lucanto che ha definito la pratica di bilancio in discussione «un atto di notevole importanza. Non possiamo non esprimere il nostro voto favorevole. Di fronte alle questioni importanti noi preferiamo metterci la faccia e dare il nostro serio contributo, per coerenza e serietà politica».

Le due mozioni presentate

Prima della fine del Consiglio, sono state presentate due mozioni. La prima, a firma dei Consiglieri comunali Chiara Penna e Francesco Turco e sostenuta da tutta la maggioranza, per iscrivere all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale l’inserimento nello statuto del Comune di Cosenza del riferimento al principio dello “IUS SOLI” e l’istituzione della cittadinanza onoraria da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano. L’altra mozione, presentata dal consigliere Francesco Alimena, ma anche questa sottoscritta da tutta la maggioranza, impegna l’Amministrazione comunale a sostenere l’approvazione della proposta di legge n.1714 del 2019, attualmente in discussione in Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, e supportata dal comitato civico “Voto dove vivo”, per modificare le procedure elettorali e consentire l’esercizio del diritto di voto ai cittadini fuori sede in occasione delle varie competizioni elettorali, dando la possibilità di scegliere se votare nel comune di domicilio o in quello di residenza.

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