CARIATI «L’ultimo libro di Gino Strada parla anche di Sud, di Calabria, di Cariati». L’associazione “Le Lampare” di Cariati, impegnata nel difficile percorso per il ritorno alla funzionalità dell’ospedale Vittorio Cosentino, pubblica il breve stralcio del volume firmato dal defunto fondatore di Emergency dedicato al suo “passaggio” in Calabria. Il libro, a cura di Simonetta Gola e pubblicato postumo da Feltrinelli, di intitola “Una Persona Alla Volta”.
Strada descrive in poche efficaci battute la situazione della sanità nell’area della Sibaritide e a Cariati in particolare. «Il pronto soccorso più vicino è a Corigliano Rossano, a quaranta minuti di distanza, il secondo a Crotone, a circa un’ora. Nessuno dei due ospedali ha l’unità di emodinamica: in caso di infarto o ictus, la situazione si fa complicata perché bisogna andare a Castrovillari (…). Ottantamila persona, che diventano duecentomila d’estate, non hanno un ospedale vicino. In compenso in zona ci sono tre cliniche private».
Strada riporta anche le parole di uno dei volontari de Le Lampare, Mimmo, che gli dice: «Qui è come se ci fosse il Covid da dieci anni», per spiegare che i servizi sanitari essenziali sono una chimera.
Poi continua: per Emergency quella di prendere in gestione l’ospedale sarebbe stata «un’occasione irripetibile» perché avrebbe permesso all’associazione «di mettere alla prova in Italia il nostro modello di sanità: cure gratuite ed efficaci senza profitti e senza sprechi». Nessuno però «raccoglieva la proposta». Un sogno che si è trasformato, poi, nella gestione per qualche mese del secondo reparto Covid nell’ospedale di Crotone, «come ci era stato chiesto, e niente più». Perché, è la chiosa, «a volte è più facile aprire un ospedale a Kabul».
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