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Olio, Ruffo: «Calabria, Lazio e Sardegna insieme per garantire la qualità del prodotto»

Il responsabile di Op: «Tecnici a disposizione degli agricoltori per un olio sicuro dal punto di vista alimentare»

Pubblicato il: 04/03/2022 – 10:55
di Fabio Benincasa
Olio, Ruffo: «Calabria, Lazio e Sardegna insieme per garantire la qualità del prodotto»

LAMEZIA TERME «Oggi possiamo fregiarci del marchio Igp olio di Calabria, ambito riconoscimento ottenuto con tanto impegno e tenacia. Questo traguardo storico darà un ulteriore slancio alle aziende del settore olivicolo in un momento particolarmente difficile». A parlare è Alfonso Ruffo responsabile di Op – Associazione Olivicola Cosentina, ospite alla trasmissione In Primo piano condotta da Danilo Monteleone in onda su L’Altro Corriere Tv. Il momento attuale, post crisi Covid, per la nostra regione non è solo cruciale per la ripresa dell’economia, ma è l’occasione per vincere la sfida più importante per il settore agricolo: promuovere e far conoscere le eccellenze calabresi nei mercati internazionali. In questo avranno un ruolo fondamentale le associazioni di categoria che portano avanti progetti e azioni condivise «io sono il responsabile tecnico di un’associazione – ha detto Ruffo – che non è più solo calabrese ma ha soci nel Lazio e in Sardegna, quello che siamo riusciti a fare con questa partnership è stato raccogliere gli aspetti di produzione di ogni regione e calarli in un unico sentire, in questo modo sul territorio si possono mettere in atto processi di produzione con maggiori potenzialità». Un incontro interregionale di tecnici del Centro Sud che apporta benefici al settore, non solo dal punto di vista produttivo-economico, ma anche in termini di qualità e formazione «il progetto dell’associazione – ha spiegato – è fornire assistenza tecnica agli agricoltori e farsi promotori della salvaguardia dell’ambiente».

«Metodo di coltivazione integrato per produrre un olio eccellente»

«Il processo di produzione – ha dichiarato Ruffo – deve seguire le regole dell’integrato: metodo che si colloca nel mezzo tra il convenzionale e il biologico». Le tecniche promosse, dunque, sono più attente alle piante rispetto al metodo convenzionale, ma consentono dei trattamenti in più sul terreno rispetto all’agricoltura biologica che è totalmente chiusa alle pratiche tradizionali. «Abbiamo stilato, tra tecnici della Regione Calabria, Sardegna e Lazio, un disciplinare comune che tenesse conto delle indicazioni regionali e delle caratteristiche dei territori che non sono dissimili». Ruffo spiega le regole elaborate per gli agricoltori dopo diverse analisi e confronti: «La pianta d’ulivo ha bisogno principalmente di due cose, difesa dai patogeni e nutrizione. La difesa – afferma – si ottiene col monitoraggio del patogeno e con interventi mirati, mentre per la concimazione indichiamo i vari valori da rispettare come la quantità massima di azoto da somministrare nel terreno». Indicazioni che sono state stilate dopo aver incontrato gli agricoltori, aver analizzato i terreni e studiato la fase di crescita della pianta in base ai diversi trattamenti. «Forniamo un prodotto sicuro dal punto di vista alimentare, l’assistenza dei tecnici è fondamentale per preservare la qualità delle materie prime, – e aggiunge – confrontare i risultati ottenuti sul campo ci da dei dati certi e definitivi sui quali basare un corretto metodo di coltivazione. I documenti disciplinari elaborati dall’associazione olivicola, dunque, si basano sull’ascolto dei produttori e sulle loro esperienze dirette «nel primo documento che abbiamo stilato abbiamo codificato la tradizione, atto che è stato poi uniformato alle regole del ministero».
Tra le mansioni dell’associazione si distingue il progetto di informazione che Ruffo distingue in informazione diretta, quella che i tecnici si impegnano a fare sul campo, tramite ad esempio delle giornate di formazione nelle aziende, e quella indiretta costituita da campagne di promozione sui giornali e in tv. «Azioni che non sono secondarie perché illustrano agli agricoltori tecniche di coltivazione che ottimizzano la produzione e metodi di contenimento o gestione dei costi».

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