KIEV A nove giorni dall’invasione dell’Ucraina, si annuncia un nuovo incontro tra le delegazioni dei paesi in guerra.
L’Ucraina e la Russia , infatti, si riuniranno per il terzo round di colloqui nel weekend. Lo ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin, durante una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. In precedenza si era ipotizzato che i negoziati potessero riprendere la prossima settimana.
Una telefonata giunta dopo il discorso di “avvertimento” che il premier russo ha rivolto alla nazione in tv. Vladimir Putin ha assicurato di «non avere cattive intenzioni verso i Paesi confinanti», ma “consigliando” all’Occidente di «peggiorare la situazione».
«Io consiglierei di non esacerbare la situazione, non introdurre nessuna restrizione. Noi continueremo a rispettare i nostri obblighi», ha detto il presidente russo in un discorso trasmesso dalla televisione russa, tornando a difendere l’attacco all’Ucraina come un’azione difensiva, una risposta «ad azioni negative di altri Paesi verso la Russia». «Credo – ha concluso il presidente russo – che ognuno debba pensare a come normalizzare la situazione e cooperare normalmente».
Intanto secondo quanto riferisce il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, non sono previsti contatti telefonici a breve tra il presidente russo, Vladimir Putin, ed il suo omologo statunitense, Joe Biden. Già ieri la portavoce della Casa Bianca, Jean Psaki, aveva affermato che «non è questo il momento per un contatto, una telefonata o un incontro» tra i due leader.
Botta e risposta sulla sorte del presidente dell’Ucraina. «Gli occupanti hanno diffuso un altro falso dicendo che il presidente Volodymyr Zelensky ha lasciato il Paese. Non è vero, il presidente è a Kiev con la sua gente». Lo scrive sul proprio canale Telegram la ‘”Rada”, il canale televisivo ufficiale del parlamento ucraino che così smentisce quando detto dal presidente della Duma Vyacheslav Volodin. Citato da Ria Novosti, Volodin avrebbe affermato che presidente Zelensky ha lasciato l’Ucraina e si è trasferito in Polonia.
«Questa è la peggiore aggressione militare da decenni, con città, scuole, ospedali, edifici residenziali bombardati, attacchi alle centrali nucleale. I giorni che verranno probabilmente saranno peggiori, con più morti e più distruzione». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza dopo il vertice straordinario dei ministri degli Esteri Nato.
il conflitto non accenna a placarsi. Anzi. I bombardamenti non hanno risparmiato neanche la centrale nucleare di Zaporizhzhia la seconda più grande d’Europa, che fornisce il 25 per cento dell’elettricità all’Ucraina.
L’impianto è stato centrato da alcuni colpi sparati dalle truppe di Putin e le fiamme hanno la struttura e nella notte si è temuto una fuga radioattiva. Timore poi rientrato dopo l’intervento dei vigili del fuoco che hanno domato l’incendio e messo in sicurezza l’impianto nucleare. Secondo fonti russe, ora la centrale sarebbe nelle mani delle truppe di Mosca.
Ma gli attacchi dell’esercito russo non stanno risparmiando altre città ucraine. Kiev si prepara all’assedio, mentre Maiupol oltre 40mila cittadini sono rimasti intrappolati all’interno della città circondata dalle milizie russe. Ed è stata distrutta dai russi la centrale elettrica di Okhtyrka, la città è al freddo e senza luce. Così si dimostra sul campo che le trattative per un cessate il fuoco – al centro dell’incontro tra le delegazioni russe e ucraine ieri in Bielorussia – non hanno raggiunto alcun risultato concreto. Si è ottenuto solo la creazione di corridoi umanitari per evacuare feriti e civili dalle zone di guerra.
#BREAKING Ukraine Foreign Affairs Minister Dmytro Kuleba says, “Russian army is firing from all sides upon #Zaporizhzhia NPP, the largest #NuclearPowerPlant in Europe. Fire has already broken out. If it blows up, it will be 10 times larger than Chernobyl!” pic.twitter.com/EMuZGimGVm
— The apprised (@the_apprised) March 4, 2022
Intanto da Mosca si difendono per l’attacco alla centrale nucleare in Ucraina. «La notte scorsa Kiev ha tentato una provocazione vicino alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia». Ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu all’agenzia russa Tass.
La Nato è «un’alleanza difensiva, noi non cerchiamo il conflitto. Ma se il conflitto viene da noi saremo pronti». Lo ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, entrando al vertice dei ministri degli Esteri del Patto Atlantico. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha specificato che «l’attacco alle centrali» dimostra «l’incoscienza del conflitto».
Arrivato al vertice interministeriale della Nato, l’alto rappresentante della Ue per gli Affari Esteri ha condannato l’attacco russo a Zaporizhzhia, parlando di «una guerra assolutamente ingiustificabile che sta causando molto vittime con l’uso di armi severamente vietate dalla Convenzione di Ginevra». Riguardo ai rapporti commerciali e di fornitura energetica che la Ue intrattiene con la Russia, ha anche commentato che «tutte le opzioni sono sul tavolo, compresa quella di smettere di rifornirci di gas russo».
Ma Zelensky ne ha approfittato per puntare il dito contro Mosca, accusata di usare come arma il «terrore nucleare», colpendo, come nessuno aveva mai osato fare nella storia dell’umanità, una centrale atomica. Se fosse esplosa – ha rincarato la dose il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba – sarebbe stato «dieci volte peggio di Chernobyl».
«Ieri abbiamo contato più di 2.000 morti, oltre 100 bambini. Possiamo calcolare morti e feriti a centinaia ogni ora». Lo ha detto Serhiy Chernov, presidente del consiglio regionale di Kharkiv, in videocollegamento con il Summit delle regioni in corso a Marsiglia. «Il villaggio di Iakevo nella ragione di Kharkiv è stato distrutto, ci sono molti morti in quest’area», ha spiegato. «In questo momento sto organizzando il lavoro del centro di coordinamento creato nel nostro centro regionale – ha raccontato -. Ci occupiamo di tutti i profughi dell’area di Kharkiv, stiamo organizzando le consegne di medicinali e cibo».
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è sopravvissuto ad almeno tre tentativi di ucciderlo nell’ultima settimana. Lo riferisce il Times. Due diversi gruppi sarebbero stati inviati per ucciderlo Zelensky: mercenari del gruppo Wagner sostenuto dal Cremlino e forze speciali cecene. Entrambi sono stati contrastati da elementi contrari alla guerra all’interno del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb).
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