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«La Calabria sia autosufficiente in sanità, spesso i grandi medici ci hanno portato via pazienti»

Il presidente della regione in un seminario all’Umg con Ricciardi: «Gruppi di lavoro con la Finanza per ricostruire il debito»

Pubblicato il: 08/03/2022 – 18:06
«La Calabria sia autosufficiente in sanità, spesso i grandi medici ci hanno portato via pazienti»

CATANZARO «Tra qualche settimana avremo il piano operativo dopo aver fatto finalmente il piano pandemico, stiamo mettendo in campo anche la costituzione di gruppi di lavoro che saranno assistiti anche da personale della Guardia di Finanza per la ricognizione del debito». Lo ha detto il presidente della Regione e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto, intervenendo a un seminario all’Università di Catanzaro al quale ha partecipato anche il consulente scientifico del ministro della salute Speranza per l’emergenza Covid Walter Ricciardi. Occhiuto, che è stato elogiato da Ricciardi «per la sua volontà», ha illustrato lo stato dell’arte della sua gestione nel settore più complicato, spiegando che l’obiettivo è quello di creare in Calabria «le condizioni affinché la Calabria sia autosufficiente per competenze, esperienze, perché in passato a volte queste collaborazioni con grandi eccellenze nazionali nella sanità hanno generato solo un aumento della mobilità passiva».

Occhiuto: «Convinti che la nostra opera ciclopica produca risultati»

«Occuparsi di sanità in Calabria, sia per chi si specializza e lavora nelle strutture ospedaliere calabresi sia ancora di più per chi si è assunto l’onere di governare la sanità calabrese, ha un coefficiente di difficoltà un po’ più alto in quello che si riscontra in altre regioni. Ma siamo convinti – ha spiegato Occhiuto – che quest’opera ciclopica sia un’opera che possa consegnare ai calabresi qualche risultato. Io sono contento che oggi ci sia questa occasione di confronto e questo seminario, mi piacerebbe che l’Università di Catanzaro diventasse l’hub, il ponte tra la sanità regionale e il patrimonio di competenze che stiamo cercando attrarre in Calabria. La presenza di Ricciardi ne è dimostrazione. Oggi, insieme al mio consulente Miozzo, abbiamo costruito altre occasioni di confronto tra il nostro sistema sanitario regionale ed eccellenze nella sanità nazionale: noi – ha sostenuto il governatore e commissario – dobbiamo avere la capacità di farci aiutare dai migliori creando poi qui le condizioni affinché la Calabria sia autosufficiente per competenze, esperienze, perché in passato a volte queste collaborazioni con grandi eccellenze nazionali nella sanità hanno generato solo un aumento della mobilità passiva. Vi ricordate: venivano medici anche importanti, visitavano i pazienti qui in Calabria e magari se li portavano fuori perché si operassero fuori. No, il nostro modo di procedere dovrebbe essere quello di utilizzare queste competenze per consolidare buone pratiche e buone professionalità nella nostra regione, è questo è il lavoro che stiamo facendo». Occhiuto ha poi preannunciato: «Tra due o tre settimane dovrebbe essere pronto il piano operativo: come si sa, ho raccolto una sanità che non aveva il piano pandemico, non aveva il piano operativo, non ha la ricognizione del debito generato dalle aziende sanitarie. Tra qualche settimana avremo il piano operativo dopo aver fatto finalmente il piano pandemico, stiamo mettendo in campo anche la costituzione di gruppi di lavoro che saranno assistiti anche da personale della Guardia di Finanza per la ricognizione del debito. Abbiamo riprogrammato risorse che non venivano programmate, a esempio sulle nuove tecnologie di diversi presidi ospedalieri, proprio oggi abbiamo inviato a Roma tutto il piano dell’assistenza sanitaria territoriale, gli ospedali di comunità, le case di comunità, riorganizzeremo anche la rete ospedaliera. È un lavoro difficile, però – ha sottolineato – ottenere risultati in Calabria dà più soddisfazioni. Racconto una mia conversazione con un bravissimo calabrese, che faceva il direttore generale di di un’azienda ospedaliera di un’altra regione e che incontrai appena eletto perché volevo portarlo in Calabria: io gli ho detto che sei bravo come direttore generale, sei da 7 e mezzo, ma se lo fai bene nella tua regione in Calabria sarai il campione mondiale dei direttori generali. Voglio dire che fare bene in Calabria, poiché la Calabria ha un coefficiente di difficoltà più alto, è anche una sfida esaltante, è una sfida importante per dare diritti ai calabresi che a volte non hanno nemmeno il diritto alla cura e anche perché quando si vince una scommessa difficile si ha più soddisfazione, anche la fatica che si è compiuta per vincere questa scommessa – ha concluso Occhiuto – diventa più leggera».

Ricciardi: «Errore pensare che il Covid 19 sia finito»

Walter Ricciardi

Occhi puntati anche su Ricciardi, che si è soffermato soprattutto sull’emergenza Covid 19. «La situazione era in netto miglioramento, adesso notiamo un certo rallentamento del miglioramento. Questo – ha sostenuto Ricciardi – è un po’ legato a due fattori: il primo è che la campagna vaccinale sta rallentando in maniera molto forte, si fanno pochissime prime dosi e pochissime terze dosi, e praticamente la vaccinazione dei bambini tra i 5 e 11 anni si è quasi fermata. Questo significa che il virus continua a circolare e quindi questi soggetti che sono suscettibili si ricominciano a infettare. E poi – ha spiegato il conigliere del ministro della Salute – c’è un dialettica molto forte su “è finito tutto, il 31 marzo è finito tutto, liberiamo il paese”: non è purtroppo così, a maggior ragione poi con un’altra emergenza com’è quella della guerra e il movimento di molte persone che vengono da un paese che ha una scarsissima protezione vaccinale. Quindi potremmo continuare ad avere una situazione buona se però non abbassiamo la guardia, e quindi avere dei mesi primaverili ed estivi ottimi se stiamo attenti. Un ritorno a ottobre? Se abbassiamo la guardia un rischio sicuramente c’è». Per Ricciardi, inoltre, «il virus non conosce barriere, in questo momento è in Calabria e il giorno dopo essere in un’altra regione. Il virus purtroppo non si ferma perché è sparito dalle prime pagine dei giornali e dai talk show, anzi in questa variante che si chiama Omicron 2 è ancora più insidiosa, perché è ancora più contagiosa della 1 che era a sua volta molto contagiosa. In sostanza, mi rendo conto che siamo tutti stanchi dopo due anni, due anni e mezzo, però non facciamo l’errore che abbiamo fatto due anni fa, cioè considerare che con l’estate era tutto finito e poi ricominciare. Facciamo la nostra vita normale ma – ha spiegato il consulente del ministro della Salute – le mascherine all’interno teniamole, ma vacciniamo, rivacciniamo e soprattutto vacciniamo le persone più fragili». Secondo Ricciardi, infine, «la comunicazione è molto importante, va detto soprattutto la verità. Non bisogna illudersi ma al tempo stesso bisogna tener presente di questa stanchezza che abbiamo tutti. La verità è che non siamo difronte a un’esplosione di casi e al ritorno della situazione dei mesi peggiori, però possiamo continuare a essere normali, ad andare in vacanza, a teatro, al cinema, al ristorante se siamo cauti. Se invece facciamo come in Inghilterra, che il 24 febbraio ha abolito tutte le misure di prevenzione, vedete i risultati: stanno ricominciando a salire i casi, le ospedalizzazioni e i morti, e allora questo – ha concluso il consigliere del ministro della Salute – non dobbiamo farlo». Infine, l’elogio al governatore e commissario Occhiuto: «Ho trovato – ha concluso Ricciardi – un presidente straordinariamente impegnato nel cercare di far sì che la Calabria non perda queste occasioni a esempio legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza. È pienamente consapevole e motivato, mi ha molto colpito la sua energia e la sua volontà». (c. a.)

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