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l’agguato in pieno centro

L’aggressione e poi il Far West in centro. Chi sono le persone fermate per l’omicidio a Lamezia – NOMI

I fratelli Trovato e D’Angela hanno avuto una discussione con i rivali che è poi degenerata nella sparatoria. Probabili contrasti nello stesso gruppo criminale legato alla cosca Giampà

Pubblicato il: 08/03/2022 – 10:42
L’aggressione e poi il Far West in centro. Chi sono le persone fermate per l’omicidio a Lamezia – NOMI

LAMEZIA TERME Sono Antonio Monteleone e Claudio Paola le due persone che si sono costituite a seguito della sparatoria che, ieri sera, è costata la vita a Luigi Trovato. I due, secondo quanto appreso, avrebbero inseguito le loro vittime fino in piazza Borrelli, dove sono stati esplosi diversi colpi di pistola. Fatali per Luigi Trovato. Sono rimasti feriti gravemente il fratello di Trovato, Luciano, e Pasquale D’Angela. Un episodio maturato in un contesto criminale: i fratelli Trovato sono rimasti coinvolti nell’operazione Perseo.

L’aggressione e la sparatoria

Sarebbero rimasti sorpresi dalla reazione delle persone che avevano aggredito e, per questo, non avrebbero avuto il tempo e né la possibilità di rispondere ai colpi di pistola sparati contro di loro, Luigi Trovato, il fratello Luciano e Pasquale, il primo ucciso e gli altri due feriti ieri sera a Lamezia Terme. L’aggressione da parte dei fratelli Trovato e di D’Angela ai danni delle due persone che, sentendosi braccate, si sono
costituite ai carabinieri, ammettendo le loro responsabilità, sarebbe da collegare a contrasti tra le vittime ed i loro rivali, motivati, presumibilmente, da questioni legate ad
interessi criminali. I fratelli Trovato e D’Angela, secondo una prima ricostruzione da parte degli investigatori, si sarebbero incontrati con i rivali in piazza Borelli, a poche decine di metri dal palazzo di giustizia, ed avrebbero avviato una discussione che è poi degenerata nella lite e nell’aggressione da parte di Luigi e Luciano Trovato e della persona che era insieme a loro, cui hanno fatto seguito l’omicidio ed il duplice ferimento.

I contrasti interni al gruppo criminale vicino al clan Giampà

Secondo quanto è emerso fino adesso dalle indagini, è da escludere che le due persone che hanno sparato contro i fratelli Trovato e D’Angela siano legati agli stessi Trovato e che quanto è accaduto ieri sera sia da collegare a contrasti interni al gruppo criminale lametino. Sia la vittima che suo fratello erano stati coinvolti nell’operazione “Perseo” che nel 2013 aveva portato in carcere 67 persone ritenute collegate, a vario titolo, alla cosca di ‘ndrangheta Giampà. I fratelli Trovato, in particolare, erano titolari di una carrozzeria sequestrata nel 2018 per una presunta vicenda legate a un’intestazione fittizia.

L’agguato avvenuto in pieno centro

Due persone appartenenti alla criminalità organizzata lametina, nella tarda serata di ieri si sono costituite, recandosi dai Carabinieri per confessare l’omicidio. Secondo quanto ricostruito, le tre persone sarebbero state infatti bersaglio di almeno due aggressori, e attinte da diversi colpi di pistola. Sull’asfalto si contano oltre dodici bossoli. Uno dei due sarebbe morto durante il trasporto in Pronto soccorso. Le forze dell’ordine – sul posto erano presenti i vertici del Comando provinciale dei carabinieri e della polizia di Catanzaro – hanno anche sentito i titolari delle attività commerciali della zona e i cittadini per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti. Si sarebbe trattato, comunque, di una sorta di inseguimento, a pistole spianate, in un’area molto trafficata della città.

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