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l’AGGUATO IN PieNO CENTRO

Omicidio a Lamezia, lo speronamento contromano e la sparatoria

Claudio Paola e Antonio Monteleone si sono presentati dai carabinieri ieri sera intorno alle 21. Avevano i borsoni già fatti e sono stati sottoposti allo stub e a interrogatorio

Pubblicato il: 08/03/2022 – 21:23
Omicidio a Lamezia, lo speronamento contromano e la sparatoria

LAMEZIA TERME Si sono presentati dai carabinieri poche ore dopo la sparatoria che è costata la vita a Luigi Trovato 51 anni, e il ferimento del fratello Luciano Trovato, 37 anni, e di Pasquale D’Angela, 34 anni. Alle 21 circa di ieri sera Claudio Paola e Antonio Monteleone erano davanti ai carabinieri per confessare la sparatoria in piazza Borelli avvenuta in pieno centro e in pieno giorno, intorno alle 19. Hanno anticipato di poco gli investigatori – che avevano visionato telecamere e interrogato i presenti – sull’arresto degli autori della spaventosa sparatoria che ieri sera ha infiammato piazza Borelli, a poche decine di metri dal Tribunale e con negozi e locali ancora aperti.
I due, rei confessi, sono stati sottoposti a stub e quindi sono stati interrogati dai militari del Gruppo di Lamezia Terme e dal pm di Lamezia Terme Giuseppe Falcone, titolare del fascicolo. Claudio Paola e Antonio Monteleone si sono presentati dalle forze dell’ordine con i borsoni già fatti, preparati per essere condotti in carcere. 

Lo speronamento e la sparatoria

Le dinamiche della sparatoria non sono ancora chiare nei particolari ma le telecamere presenti all’incrocio tra piazza Borelli e via Capitano Manfredi, visionate dagli investigatori nell’immediatezza de fatti, hanno ripreso l’Alfa Mito con a bordo Paola e Monteleone. Da quanto si apprende, l’auto sarebbe stata speronata davanti da un Suv che proveniva contromano dal ponte e da dietro da un’altra auto. È da questo scontro che si sarebbe innescata la lite che ha scatenato la sparatoria. A terra ieri sera si contavano circa 15 bossoli. Quello che, al momento, si sa per certo è che ad essere armati erano Claudio Paola e Antonio Monteleone. Gli inquirenti comunicano che «i presunti responsabili, rei confessi, al termine delle formalità di rito, sono stati tratti in arresto e tradotti presso la Casa Circondariale di Catanzaro su disposizione del magistrato di turno esterno della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, in attesa di convalida dell’arresto presso il Tribunale di Lamezia Terme e la valutazione delle rispettive posizioni in sede cautelare». Il procedimento sulle cause di quanto accaduto, sulle dinamiche e i dissapori che covavano in seno ai due gruppi sono ancora in fase investigativa. Allo stato a procedere è la Procura di Lamezia Terme, guidata dal procuratore Salvatore Curcio. Non si ravvisano, al momento, elementi riconducibili a una faida di natura mafiosa nonostante i precedenti penali dei Trovato e di Paola.

Inutili i soccorsi per Luigi Trovato

Quando sono giunte sul posto, le forze dell’ordine «constatavano la presenza sull’asfalto di diversi bossoli e individuavano un uomo (Luigi Trovato, ndr) disteso lungo la careggiata, immediatamente soccorso da personale medico del 118 e trasportato d’urgenza, tramite autoambulanza, nel vicino ospedale. Lo stesso decedeva poco dopo, nonostante le manovre salvavita praticate dai sanitari. Durante le fasi di messa in sicurezza della piazza, il personale operante aveva cognizione della presenza di altri due feriti, di cui uno grave (Luciano Trovato, ndr), successivamente trasportato presso l’ospedale di Catanzaro. Quest’ultimo è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e ricoverato in prognosi riservata, mentre l’altro ferito (Pasquale D’Angela, ndr) è stato dimesso con prognosi di pochi giorni». (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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