LAMEZIA TERME Sarebbero già stati individuati i presunti responsabili dell’agguato che si è consumato ieri sera a Lamezia Terme, e che è costato la vita a Luigi Trovato, 52 anni, oltre al ferimento di altre due persone, Luciano Trovato, 37 anni, fratello della vittima e Pasquale D’Angela, 34 anni. Due persone, infatti, appartenenti alla criminalità organizzata lametina, nella tarda serata di ieri si sono costituite, recandosi dai Carabinieri per confessare l’omicidio.
Secondo quanto ricostruito, le tre persone sarebbero state infatti bersaglio di almeno due aggressori, e attinte da diversi colpi di pistola. Sull’asfalto si contano oltre dodici bossoli. Uno dei due sarebbe morto durante il trasporto in Pronto soccorso. Le forze dell’ordine – sul posto erano presenti i vertici del Comando provinciale dei carabinieri e della polizia di Catanzaro – hanno anche sentito i titolari delle attività commerciali della zona e i cittadini per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti. Si sarebbe trattato, comunque, di una sorta di inseguimento, a pistole spianate, in un’area molto trafficata della città.
I due Trovato e Pasquale D’Angela si trovavano, secondo quanto appreso, a bordo di un’automobile. La zona in cui è avvenuto il fatto è a poche decine di metri dal palazzo di giustizia. Le due persone che hanno messo in atto l’agguato indossavano dei passamontagna e si sono allontanati a bordo di un’automobile. Entrambi erano armati di pistole.
Ancora poche e frammentarie le notizie sul fatto, che si è verificato in piazza Borrelli, a poche centinaia di metri dal centro della città della Piana. Sul luogo le forze dell’ordine per ricostruire la dinamica del ferimento. Sia la vittima che suo fratello erano stati coinvolti nell’operazione “Perseo” che nel 2013 aveva portato in carcere 67 persone ritenute collegate, a vario titolo, alla cosca di ‘ndrangheta Giampà. I fratelli Trovato, in particolare, erano titolari di una carrozzeria sequestrata nel 2018 per una presunta vicenda legate a un’intestazione fittizia. Entrambi erano stati assolti in Appello nel dicembre 2021. (Gi.Cu.)
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