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Corigliano Rossano, il virus non molla la presa: quasi 200 casi in due giorni

Martino Rizzo: «Colpa della variante Omicron 2, più infettiva ma meno virulenta. Contano i ricoveri, in calo, per questo non siamo preoccupati»

Pubblicato il: 09/03/2022 – 20:26
di Luca Latella
Corigliano Rossano, il virus non molla la presa: quasi 200 casi in due giorni

CORIGLIANO ROSSANO Sarà l’ennesimo picco, un colpo di coda o una nuova ondata causata dal “liberi tutti”, sta di fatto che il virus Sars-Cov-2 continua a imperversare. Quanto meno a Corigliano Rossano, dove negli ultimi due giorni – 48 ore – si sono registrati 193 nuovi casi, 99 ieri, 94 oggi. Un’enormità, con numeri sostanzialmente mai raggiunti in precedenza.
Secondo i dati Asp, nella sola provincia di Cosenza l’indice di positività ai tamponi è schizzato al 22,44%. Ovvero oltre 22 tamponi effettuati su 100 risultano positivi.
Negli ultimi trenta giorni, invece, i nuovi contagi nella sola Corigliano Rossano ammontano a 1232.
«Siamo in fase omicron 2 – spiega al Corriere della Calabria, Martino Rizzo, direttore del Dipartimento Igiene e Sanità pubblica dell’Asp di Cosenza per l’area sibarita – che risulta maggiormente infettiva rispetto a Omicron, ma per fortuna si manifesta con una minore virulenza. Aumentano, quindi i casi, ma i ricoveri ospedalieri restano restano stazionari se non in leggera diminuzione».
Il polso della situazione, quindi, è rappresentato dalla gravità dell’infezione, dall’ospedalizzazione dei pazienti. «L’attuale lettura dei dati è questa – specifica Rizzo –. Fin quando la gravità dei casi non è tale da richiedere il ricovero in ospedale, i pazienti possono essere trattati come comuni sintomatici a domicilio e non si manifestano sintomi gravi, non saremo preoccupati».
Il super lavoro per i Dipartimenti di Igiene e Sanità, però rimane. «Sì, il lavoro sul tracciamento – ammette Rizzo – non manca. Attualmente le strutture ospedaliere dell’Asp sono abbastanza libere, tant’è che in questo momento i posti letto nei reparti covid sono 70»
Ad ogni modo, per Rizzo, i numeri così elevati sono causati dal “liberi tutti”. «Le nuove norme meno restrittive sono state bilanciate e adeguate al virus circolante. Si è preferita questa via perché è meno importante isolare le persone rispetto al rischio che ne contagino delle altre. E poi – conclude Martino Rizzo nel giustificare i grandi numeri – prima le Asp riferivano i casi esclusivamente segnalati, oggi vengono pubblicati tutti i casi accertati nel sistema informatizzato», quindi anche quelli che derivano dai test antigenici rapidi effettuati nelle farmacie. (l.latella@corrierecal.it)

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