COSENZA Danari in arrivo, opere da completare, altre da realizzare e un progetto “Cosenza 2050” frenato dal dissesto e dalle «casse vuote» di Palazzo dei Bruzi, ma sempre al centro dell’azione politica del sindaco Franz Caruso.
La legge speciale per riqualificare il centro storico di Cosenza è stato uno dei punti fermi nella campagna elettorale del sindaco Caruso. A distanza di oltre 100 giorni dall’insediamento a Palazzo dei Bruzi, il primo cittadino ripropone il tema ma questa volta non chiede aiuto a Roma, ma illustra i dettagli di «un intervento straordinario per Cosenza vecchia». «Non possiamo pensare di rilanciare l’immagine culturale e turistica della città senza recuperare il centro storico. E’ necessario un intervento straordinario e presenteremo a breve una proposta di legge. Ho avuto la possibilità di contare sul supporto di professionisti e tecnici preparati con cui abbiamo elaborato il progetto e a breve ne daremo conto ai cosentini». L’iniziativa di Caruso «coinvolgerà le associazioni, le istituzioni e i parlamentari cosentini». Per il sindaco, «i 90 milioni di euro dei fondi Cis e quelli sbloccati da Agenda urbana porteranno nel centro storico investimenti per circa 130-140 milioni, ma gli interventi riguarderanno luoghi pubblici». «Il vero patrimonio – aggiunge – è rappresentato dai manufatti di pregio per alcuni dei quali si è addirittura persa traccia della proprietà». Il Comune può far poco, «non possiamo acquisirli come patrimonio, ma intervenire solo in caso di crolli e solo grazie alla legge speciale riusciremo ad avviare attività imprenditoriali, sociali, culturali ed economiche». Appena 48 ore fa, ricorda Caruso «abbiamo firmato un protocollo con Confapi, Unical, gli ordini professionali degli Ingegneri, dei Geologi, degli Architetti e con la Fondazione Mediterranea degli Ingegneri di Cosenza per “adottare” un edificio “fatiscente” del centro storico che ospiterà una scuola all’aperto di formazione delle maestranze edili del futuro». L’immobile sarà ricostruito attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie che permetteranno di non abbattere i manufatti «ma di riportarli alla luce e renderli fruibili». Un lavoro che vedrà protagonisti i giovani «attraverso le esercitazioni pratiche della scuola e l’impegno sul campo. Questa attività garantirà nuove possibilità di lavoro». E poi l’appello, «mi auguro che altre associazioni e imprese europee possano condividere ambiziosi progetti volti all’utilizzo di nuove tecnologie».
Una smart city che si rispetti deve essere accessibile a tutti. Secondo Caruso, «il benessere consente di porre un freno allo spopolamento». Il primo cittadino fa mea culpa quando sottolineiamo la presenza di troppe barriere architettoniche. «Cosenza sarà accessibile ma oggi è vero, è piena di barriere architettoniche e questo non è accettabile. La questione non riguarda solo strade, marciapiedi ed accesso a edifici pubblici e privati ma soprattutto i mezzi di trasporto locale». Sul punto, il sindaco è duro: «non abbiamo un’organizzazione di mezzi di trasporto adeguati alle esigenze di persone con disabilità e portatori di handicap. Se immagino la città del futuro penso alla fruibilità degli ambienti e non a sacche di povertà ed emarginazione».
La contestata riapertura di via Misasi, i lavori su piazza Rodotà, la protesta di studenti e dirigente scolastico restano ancora nodi irrisolti e sulla questione si attende la decisione del Tar. Dopo i lavori sull’ex via Roma, Caruso illustra i prossimi passaggi: «prima l’eliminazione del doppio senso di circolazione su piazza Bilotti e la rimozione della rotonda su viale della Repubblica». Tutto accompagnato dal ripristino dei sensi unici. «Nei prossimi giorni firmerò un atto di cooperazione con l’Unical che prevede la realizzazione del Put (Piano urbano del traffico), del piano di mobilità sostenibile e del Pec (piano emergenza comunale) dimenticato e non aggiornato dalla vecchia amministrazione». La collaborazione con i docenti dell’Università della Calabria diventa cruciale, «insieme a loro riscriveremo la viabilità cittadina». E su Viale Mancini, «penso alla riapertura ma è un progetto su cui dovrò necessariamente confrontarmi con il ministero dei lavori pubblici per capirne l’eventuale fattibilità».
Vivibilità. E’ questa la parola d’ordine per il primo cittadino, la variabile su cui sta costruendo la sua idea di smart city. «Abbiamo avviato una serie di iniziative legate ai fondi del Pnrr, senza tralasciare quelle a finanziamento autonomo dedicate alla messa in sicurezza delle scuole della città. Abbiamo l’esigenza di rendere agibili gli spazi interni degli istituti, come ad esempio le palestre non manutenute e in alcuni casi non agibili», dice Caruso. Accanto ai bisogni ed alle richieste dei giovani cosentini, il sindaco non dimentica «la cura del verde nei quartieri abbandonati». «Sono davvero tante le villette fino a poco tempo fa piegate da incuria e abbandono. Abbiamo dato indicazioni chiare, esprimendo la volontà di restituirle alla comunità e per questo ringrazio le cooperative per il lavoro svolto. E’ uno degli impegni principali assunti in campagna elettorale».
Collaborazione con l’Università della Calabria, dialoghi aperti con i sindaci di Rende e Castrolibero ma piena consapevolezza del ruolo di Cosenza, «capoluogo e città baricentrica». Motivi che spingono il sindaco a definire impossibile la realizzazione del nuovo ospedale in un comune diverso da quello bruzio. «Non è una questione di campanilismo. Non si può delocalizzare una struttura così importante. A Vaglio Lise è presenta la stazione (da rilanciare) e poi il sito è accessibile e raggiungibile da qualsiasi parte della provincia. E inoltre – chiosa Caruso – è anche vicino all’Unical». La scelta del sito – ricorda il primo cittadino – «nasce da uno studio di fattibilità ordinato dalla Regione Calabria e non dalla volontà del sottoscritto».
«Ci sono tante cose realizzate che molti ignorano, ma che i cittadini apprezzano», sottolinea il sindaco. «Dalla pulizia delle strade, alla migliore gestione della risorsa idrica: i guasti e i rubinetti a secco ormai sembrano un lontano ricordo». E poi ci sono i progetti in itinere legati ai nuovi sistemi di raccolta differenziata dei rifiuti, quelli culturali come l’interesse per l’attività del teatro Rendano e la costituzione dell’orchestra stabile bruzia. Tutto a costo zero». Ma a preoccupare il primo cittadino è la riscossione dei tributi. «In molti comuni d’Italia l’80% dei cittadini paga i tributi e l’evasione si attesta intorno al 20%, a Cosenza accade l’esatto contrario e le percentuali si capovolgono».
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