REGGIO CALABRIA «Domani sarò a Catanzaro per un’iniziativa in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. Nel capoluogo della Calabria avremo, molto probabilmente, un nostro candidato a sindaco». Così Carlo Calenda, leader di Azione, parlando con i giornalisti a margine di un incontro che si è svolto a Reggio Calabria. «Potremmo costruire un centro pragmatico e riformista», ha detto poi Calenda ed ha puntualizzato che «nel caso in cui alle prossime elezioni politiche si dovessero confrontare due alleanze con dentro partiti e movimenti antieuropei e sovranisti, ebbene, costruiremo un terzo polo di centro per il buon governo, perché altrimenti l’Italia non avrà un futuro».
«Oggi non conta nulla la disputa ideologica o la maglietta pro-Putin – ha proseguito – quanto dimostrare capacità di governo delle istituzioni, che sono al servizio dei cittadini e delle imprese. Non ha più senso, quindi, discutere su fascisti, comunisti e quant’altro. Conta il buongoverno, la soddisfazione dei bisogni dei cittadini e la crescita del Paese». Anche con Matteo Renzi? «Al momento non ci sono le condizioni – ha detto Calenda – e non perché lo dico io, ma perché Renzi deve scegliere definitivamente con chi stare. Intendo però aggiungere – ha sottolineato – che vedrei bene anche una larga coalizione a sostegno di un rinnovato impegno di Draghi dopo le prossime elezioni politiche».
«Il Ponte sullo Stretto? lo si faccia se ci sono i soldi e i progetti». Ha detto ancora Calenda nel corso dell’incontro a Reggio Calabria. Il leader di Azione, non ha escluso il suo appoggio per la realizzazione della grande infrastruttura a cavallo dello Stretto, ma ha anche evidenziato che «se mancano soldi e progetti, organizziamoci per fare strade, ferrovie, infrastrutturazione civile, perché in questo momento la regione Calabria, insieme alla parte della Sicilia che dà su Messina, è in una condizione terrificante».
«Riavviare subito il carbone», ha ribadito Carlo Calenda a Reggio Calabria. Accolto da moltissimi simpatizzanti, soprattutto giovani, il leader di Azione ha indicato «per affrontare la congiuntura», il ritorno al carbone e un maggiore impulso sul metano.
Per Calenda, «le fonti rinnovabili non garantiscono continuità», ed ha auspicato che «anche da domani si possa dare avvio al rigassificatore di Gioia Tauro, un porto che ho visto in ripresa, ma che deve ritagliarsi un suo spazio specialistico poiché non sarebbe realistico fare concorrenza a Genova e Trieste, porti che penetrano direttamente nell’area manifatturiera più forte del paese e molto più prossimi ai mercati europei».
x
x