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il progetto di accoglienza

Orfani ucraini trovano asilo in Calabria, «li mettiamo in salvo dalle bombe»

Brutia Onlus: «In 48 ore abbiamo organizzato questa difficile impresa». Il sindaco di Panettieri: «Offriamo una struttura pronta ad ospitarli»

Pubblicato il: 10/03/2022 – 12:02
di Anna Colistra
Orfani ucraini trovano asilo in Calabria, «li mettiamo in salvo dalle bombe»

COSENZA Sotto le bombe che in questo momento si abbattono sull’Ucraina ci sono anche i minori che vivono negli orfanotrofi, bambini che non possono scappare dalla guerra perché non hanno una famiglia su cui contare. L’associazione Brutia Onlus, che si occupa di adozioni internazionali, ha pensato proprio a loro e in pochissimo tempo è riuscita a strutturare un’azione umanitaria di accoglienza. «Qualche giorno fa la nostra referente che si trova a Kiev ha lanciato un appello – racconta il presidente dell’associazione Giovanni Tenuta – ha chiesto di dare ospitalità a dei bambini che vivono in un istituto vicino alla città di Odessa. Abbiamo subito accettato la sfida e ci siamo attivati contattando la Protezione Civile». Dopo la richiesta d’aiuto arrivata direttamente da Kiev, dunque, l’associazione cosentina si è subito mobilitata per realizzare questo ambizioso progetto di accoglienza, cercando di offrire riparo e conforto alle persone più fragili che rischiano di rimanere colpite dai bombardamenti. «Accogliere dei minori però non è un’impresa semplice – spiega Tenuta – trattandosi di persone senza tutela giuridica servono una serie di permessi e autorizzazioni, e tra le tante cose in lista ho subito contattato il Consolato ucraino a Napoli per comunicargli l’iniziativa». Superate le difficoltà legali e burocratiche un altro passo fondamentale compiuto dall’associazione cooperando con la Prociv è stato quello di individuare la struttura adatta a quest’iniziativa; per farlo Tenuta ha interpellato le autorità locali invitandole a farsi avanti qualora volessero mettere a disposizione un bene immobile per questo tipo di progetto.

Parrotta: «Panettieri ha già messo a disposizione un palazzo del centro»

Il primo ad accogliere l’invito è stato Salvatore Parrotta, sindaco di Panettieri, comune montano in provincia di Cosenza, che ha reso disponibile una struttura nuova, di recente costruzione, con una considerevole capienza dato che si sviluppa su quattro piani ed è grande circa 855 metri quadri. Il primo cittadino ha già comunicato ufficialmente alla Regione Calabria e alla Protezione civile la messa a disposizione dell’edificio: «La suddetta struttura, collocata in pieno centro storico in via Di Mezzo, è al momento libera – si legge nella lettera di Parrotta – e ha una destinazione d’uso per attività turistiche, ricettive per una capienza dalle 30 alle 50 persone circa e necessita soltanto di arredamento. L’Amministrazione comunale di Panettieri – conclude il sindaco – manifesta la propria disponibilità a concedere l’utilizzo della predetta struttura alla Regione Calabria per ospitare i bambini profughi che provengono dal conflitto di guerra in Ucraina». In pochissimo tempo, quindi, grazie all’impegno concreto non solo di un’associazione ma anche degli enti locali, si sta realizzando in Calabria un’importantissima azione umanitaria. «Proprio poco fa ho sentito Varone, capo della Protezione civile – ci ha raccontato ancora Tenuta – e mi ha detto che è stato individuato un edificio per la nostra iniziativa, ma non sappiamo ancora quale e dove sarà». Un primo obiettivo è stato raggiunto dopo solo 48 ore di lavoro, mail e telefonate tra la Calabria e l’Ucraina. «Sono soddisfatto di come a poco a poco si stia concretizzando tutto e so che riusciremo in questa difficile impresa – commenta Tenuta – ora non ci resta che partire per andare a prendere quei bambini e portarli via dagli orrori della guerra». Non è ancora confermato ma il lungo viaggio dell’associazione Brutia Onlus potrebbe cominciare proprio questo venerdì: «Partirò io stesso insieme a quattro autisti e a diversi volontari, faremo 36 ore di strada per arrivare fino al confine con l’Ucraina dove ci aspetteranno tra i 50 e i 60 bambini dai 4 anni in su che dovremo portare in salvo in Calabria». Una volta arrivati nella nostra regione i profughi saranno accolti nella struttura designata fino a quando il conflitto internazionale non si sarà placato e a gestire la loro permanenza, fornendo servizi di ogni genere, tra cui il supporto psicologico e medico, sarà la Protezione Civile. Tenuta, in quanto presidente di un’associazione che si occupa di adozioni internazionali, ci tiene a specificare che quello portato avanti è solo «un atto umanitario che non ha nulla a che vedere con la possibilità di adottare qualcuno di questi bambini. Le adozioni in Ucraina in questo momento sono sospese perché si tratta di un Paese in guerra» perciò ogni profugo potrà trovare accoglienza in Calabria, ma nella struttura individuata e insieme agli altri compagni d’istituto, «affidamento e adozione sono procedure al momento non previste dalla legge». In conclusione Tenuta invita chiunque voglia contribuire a questo progetto di accoglienza ad effettuare una donazione: «Tutto quello che stiamo facendo lo stiamo portando avanti solo con le risorse dell’associazione, ogni sostegno da parte dei cittadini è bene accetto – e conclude – il viaggio che stiamo per affrontare è molto lungo e le spese correlate saranno ingenti».



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